Marco Bellinazzo, Il Sole 24 Ore 28/3/2012, 28 marzo 2012
A SAN SIRO SFIDA DA 800 MILIONI
Luci a San Siro. Quella che andrà in scena stasera allo stadio Meazza (sold out con 4,7 milioni di incasso, un record assoluto per l’Italia), tra Milan e Barcellona, è una sfida stellare. Anzitutto per il palmarès delle due squadre: in campo andranno, tra l’altro, una quarantina di titoli nazionali e 11 Coppe dei campioni (sette vinte dai rossoneri e 4 dai Blaugrana). Ma anche per il valore economico delle rispettive rose.
A contendersi l’accesso alle semifinali di Champions, saranno 22 calciatori il cui valore di mercato – stimato nel report elaborato da Pwc – supera i 500 milioni. Il prezzo totale dei due organici è di oltre 800 milioni. Quello del Milan "costerebbe" oggi 281 milioni. Quello del Barcellona 541. A far pendere la bilancia dalla parte dei catalani è anche l’età media degli atleti che sfiora i 27 anni, mentre i titolari rossoneri hanno quattro anni in più. Il fattore anagrafico, in effetti, incide non poco sulle valutazioni. I fuoriclasse schierati da Guardiola sono tanti e i costi dei cartellini di alcuni, al momento, sono accessibili solo a sceicchi e oligarchi. Fuori categoria, naturalmente, Lionel Messi, la cui quotazione "teorica" si aggira sui 100 milioni di euro. Teorica perchè per ora non pare possibile vederlo giocare con una maglia diversa da quella del Barca. Oltre 50 milioni servirebbero inoltre per strappare al club catalano giocatori del calibro di Iniesta e Fabregas. Per sovvertire il pronostico sfavorevole il Milan si affiderà soprattutto al talento di Zlatan Ibrahimovic. Proprio Ibra due anni fa è stato protagonista di un clamoroso passaggio dal Barcellona al club rossonero. Un affare realizzato dall’ad milanista Adriano Galliani che è riuscito ad accaparrarsi lo svedese (strappato all’Inter dai Blaugrana l’anno prima per complessivi 70 milioni) per la "modica" cifra di 25 milioni (pagati a rate).
Minusvalenza, in ogni caso, assorbita bene dal bilancio del Barcellona che ha fatturato nell’ultima stagione 450 milioni. I ricavi degli spagnoli sono distribuiti in modo equilibrato tra il botteghino (110 milioni), il settore commerciale (dallo scorsa stagione anche il Barcellona ha un sponsor, la Qatar Foundation) e diritti televisivi (183 milioni). I conti della squadra catalana beneficiano dei contributi di oltre 170mila associati e dal sistema di vendita dei diritti tv "individuale". A differenza degli altri paesi, in Spagna, infatti Real e Barcellona possono contrattare da sole con le emittenti e questo garantisce un surplus di introiti a discapito degli altri club.
Il Milan, invece, è ancorato alla vendita collettiva dei diritti tv stabilito dalla legge Melandri (questa voce, come indicato nell’ultimo bilancio chiuso al 31 dicembre 2010, ha assicurato 110 milioni) e alla mancanza di uno stadio di proprietà (da biglietti e abbonamenti arrivano circa 35 milioni). Per quanto il club rossonero sia all’avanguardia in Italia per sponsor e marketing (con ricavi da oltre 90 milioni), sul fronte fatturati al momento perciò non c’è partita. Una disparità che spetterà al campo confermare o sovvertire.