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 2012  marzo 28 Mercoledì calendario

PERISCOPIO


I parlamentari cercano di darsi un tono proponendo migliaia di emendamenti fastidiosi come gli appuntiti razzi di carta che volavano nelle aule scolastiche. Il Preside li castiga ponendo la fiducia, ch’essi, obtorto collo, sono costretti a votare. Umberto Silva. Il Foglio.

Penso che il muro di Berlino non sia caduto per permettere a una nomenclatura di sopravvissuti e chiacchieroni di dare lezioni al mondo libero su come si debba vivere. E quando sento Bersani da Vespa che ripete l’infausta frase di Berlinguer («Nell’incertezza, resto legato agli ideali della mia giovinezza») m’incazzo di brutto, perché gli ideali della mia giovinezza erano quello di Amendola e di Di Vittorio, gente che sapeva cosa fossero la produzione e il lavoro, non gli ideali di certe mezze calze di sociologi che straparlano di cose che non sanno e fanno la pantomima della lotta di classe su Stampa e Repubblica. Il Foglio.

A chi mi dice che l’Iran non sgancerà mai una bomba atomica su Tel Aviv dico che parlerebbe diversamente se gli iraniani minacciassero di incenerire Parigi o Londra. Se non sarà aiutato, Israele agirà da solo contro l’Iran. Questa non è una battaglia fra una fede e l’altra, o fra diverse civiltà e la barbarie, fra coloro che santificano la vita e coloro che glorificano la morte. La Repubblica islamica vuol abolire il mondo secolare satanico e soppiantarlo con un sistema islamico. L’atomo è parte di questo credo rivoluzionario. I mullah fanno sul serio. Per questo, consentire a un regime teocratico che sogna una guerra religiosa di acquisire armi atomiche è una minaccia all’umanità. Raphael Israeli, docente di storia dell’islam all’università ebraica di Gerusalemme.

In caso di scontrino, ha ragione chi viene da destra? Massimo Bucchi. il venerdì.

Morire è facile. Prima o poi ci riescono tutti. Gesualdo Bufalino, Bluff di parole. Garzanti.

Il tennis e il ping-pong sono la stessa cosa. Solo che nel tennis sono in piedi sulla tavola. Coluche. Pensèes et anecdotes. Le Cherche midi èditeur.

Serve, in Italia, riformare la giustizia, far saldare i crediti alle imprese dalla pubblica amministrazione, snellire la burocrazia ed eliminare le rigidità sul mercato del lavoro. L’art. 18 è diventato un’icona, ma se non sappiamo competere con le regole del mercato globale perderemo lavoro. Lorenzo Bini Smaghi, già nel vertice della Bce. La Stampa.

Quando riacquistammo la democrazia in Italia fu una vera ubriacatura di libertà. Le notizie finalmente circolavano. Prima mio padre, fascista, volendo avere un qualche nozione di verità, si era dovuto abbonare a una giornale straniero, l’Osservatore romano. Nel ventennio, i nomi di persona erano Cesare, Italo, Benito. Poi furono Alcide, Meuccio, Palmiro: più borghesi, meno eroici. Si scese da cavallo, andammo tutti a piedi. Andrea Camilleri, scrittore. il venerdì.

Lady Lilian B. è solitaria con me ma per altre ragioni: è una delle tipiche intellettuali britanniche, razza che i compatrioti annoiano molto. Forte potere seduttivo, non sfruttato. Ha una voce incantevole e una conversazione intensa. Diventerebbe pericolosa in un viaggio lungo. Paolo Caccia Dominioni, Ascari K7. Longanesi.

Il segreto dei miei segreti è che non li rivelo. Gala Dalì. il venerdì.

Trieste è la città più settentrionale del Mediterraneo e più meridionale della Mitteleuropa. Aldo Cazzullo. Corsera.

La tv si è deteriorata in modo imbarazzante. Quando vedo il Grande Fratello o L’Isola dei famosi, anche l’Arena di Massimo Giletti, giro la testa dall’altra parte. Oddio, non riesco a spegnere subito perché un po’ subisco l’effetto Wanna Marchi, l’urlo attira sempre, c’è poco da fare. Mi salvo con la Gialappa’s e Striscia la notizia. Gigi Vesigna, già direttore di Sorrisi e Canzoni tv. Il Giornale.

Lobby: gruppi particolarmente impegnati a premere sui partiti perché si occupino dei loro interessi più di quanto già fanno. Salvatore D’Agata, Dizionario impolitico. Bompiani.

Più che scomode, le virtù sono noiose. Roberto Gervaso. Il Messaggero.