Paolo Siepi, ItaliaOggi 27/3/2012, 27 marzo 2012
Periscopio – Michele Emiliano, sindaco di Bari, era il Sol dell’Avvenire. L’altra gamba della lista civica nazionale che il suo collega De Magistris già pronosticava al 20%, una sorta di Ppm, il Partito dei procuratori meridionali fattisi sindaci
Periscopio – Michele Emiliano, sindaco di Bari, era il Sol dell’Avvenire. L’altra gamba della lista civica nazionale che il suo collega De Magistris già pronosticava al 20%, una sorta di Ppm, il Partito dei procuratori meridionali fattisi sindaci. L’uomo che Marco Travaglio aveva suggerito come potenziale candidato per Palazzo Chigi, e che Vendola aveva già scelto come suo successore alla Regione Puglia. Antonio Polito. Corsera. La sola materia che non si insegna a Harvard è come essere felici nella vita. Erich Segal, La Classe. De Agostini. Bersani è un recidivo risoluto. Questa volta vi fotto io. Bruciato dal radicalismo e dal giustizialismo a Milano, ribruciato a Napoli, rosolato per la terza volta a Genova, adesso basta, ha detto, adesso non mi fregate più. E ha candidato, lui, a Palermo, la radical-giustizialista Borsellino, una che starebbe bene a fare il sindaco quanto Brunetta a fare il capo della Cgil. Andrea Marcenaro. Il Foglio. I politici possono e debbono mentire spesso, i diplomatici sempre, gli storici mai. Eugenio Dollmann, La calda estate del 1943. Le Lettere ed. Berlusconi: «Non ho mai pagato le donne che sono state a letto con me». Cavolo! Allora deve essere pieno di debiti. Daniele Vergassola, Panta Rai – La notizia scorre. Feltrinelli. La Lega dice che Boni, il vicepresidente della Regione Lombardia, ne uscirà pulito, non si fanno processi in piazza. Ma certo, salvo che la Lega, sui processi in piazza, nel ’92 e dintorni, ha costruito tutte le sue fortune. Bossi e Maroni sono una riedizione più mesta del duo Craxi-Martelli, che litigavano su tutto, ma si ritrovavano all’unisono nella difesa dei tangentisti. Curzio Maltese. il venerdì. Sabrina (nome di Sabina Guzzanti volutamente storpiato, ndr) tu mi hai dipinto come una che parla napoletano, ha gli occhi storti e non conta un cazzo. Lucia Annunziata. il Messaggero. Dopo il caso Lombardi e Puglia, parlare di indagini è riduttivo. Questi sono rastrellamenti. Li stanno andando a prendere l’uno dopo l’altro. Presto si esauriranno anche le riserve di manette ed esploderanno i cellulari (intesi come mezzi di locomozione): ci vorrà l’accalappiacani- Marco Travaglio. Il Fatto. Non si tratta di scordare i morti, né le violenze, ma di non usarli per riattizzare odi. Boris Pahor, scrittore triestino. Aldo Cazzullo. Corsera. Gli ascari maneggiano la lingua italiana con i verbi all’infinito. Ma hanno anche loro espressioni nate chissà come: dormillo per dormire, fare mangeria, fare laveria, svegliare per il signor maggiore al posto di mangiare. Le p sono b, le t sono d, tutta la fonetica è mollificata, disossata. Sono pieni di pudori. È raro sentirli parlare di donne, come è raro che si facciano vedere mentre mangiano. Amano la femmina e, arrivati a un villaggio, bisogna tenerli come cavalli. Alla sera non ci sarà tucul, tuttavia, che non abbia ricevuto la visita di un ascari. Paolo Caccia Dominioni, Ascari K7 1935-1936. Longanesi. La grande coalizione è già in atto; i partiti si sono messi in disparte per dar modo al governo tecnico di regnare sovrano e persino efficiente. D’altronde da quanto tempo si dice che destra e sinistra non significano più niente? L’astensione dei partiti è il primo passo verso la loro estinzione. Umberto Silva. Il Foglio. Il predellino fu un passo funesto. Ci vorrebbe una Liga Veneta dentro il Pdl, l’avrei voluta fare subito, quando Berlusconi iniziava a cedere alle minacce di Bossi, quando gli ha regalato le regioni del Nord. Avrei avuto un seguito enorme, allora. Ma anche adesso. Giancarlo Galan, ex presidente della Regione Veneto. Il Foglio. Il Pdl ha bisogno di una opposizione interna. Se la sinistra resta immobile ci vuole qualcuno che faccia politica. Alfredo Mantovano, Pdl. Il Tempo. Ci si sposa per amore e per amore (di un altro uomo, di un’altra donna) ci si divide. Roberto Gervaso. Il Messaggero.