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 2012  marzo 27 Martedì calendario

SABELLI LASCIA ALITALIA, AL TIMONE ANDREA RAGNETTI

Con la firma del bilancio 2011 si è chiusa ieri per Alitalia «l’era Sabelli» e si è aperta quella Ragnetti. L’assemblea dei soci convocata per l’approvazione del bilancio 2011 e per il rinnovo del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo giunti a scadenza, ha nominato i 19 consiglieri di amministrazione, confermando presidente Roberto Colaninno e rafforzandone le deleghe. Dopo l’assemblea, il nuovo consiglio di amministrazione ha nominato il direttore generale Andrea Ragnetti amministratore delegato e i due vicepresidenti: Elio Catania (ex numero uno delle Fs e di Atm) vice presidente vicario, con la conferma di Salvatore Mancuso patron di Equinox. Complessivamente tre i nuovi ingressi nel cda: oltre a quello di Catania entra Philippe Calavia, cfo di Air-France e quarto consigliere (insieme al numero uno Jean-Cyril Spinetta, a Peter Frans Hartman presidente e ceo di Klm, a Bruno Matheu vice direttore generale di Air-France-Klm) in rappresentanza di Air France-Klm, partner e azionista pesante con il 25% della compagnia. Arriva anche Lino Bergonzi che entra nel consiglio in sostituzione di Carlo Toto (il Gruppo Toto è socio con il 5,3%). Escono invece Marco Tronchetti Provera (Pirelli & C. Spa) e Francesco Bellavista Caltagirone (Acqua Marcia finanziaria).
Confermati nel board i consiglieri Cosimo Carbonelli D’Angelo, Achille D’Avanzo, Gioacchino Paolo Ligresti, Davide Maccagnani, il direttore generale di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè, Ernesto Monti, Antonio Orsero, Angelo Massimo Riva, Maurizio Traglio, Antonino Turicchi.
Un passaggio di testimone annunciato quello dall’ad uscente, per tre anni al timone della compagnia, Rocco Sabelli (al quale l’assemblea ha rivolto «un sentito ringraziamento per l’attività svolta e i positivi risultati conseguiti» si legge nella nota diffusa nel pomeriggio dalla società) ad Andrea Ragnetti. Ragnetti già direttore generale dal 5 marzo 2012, è un manager con esperienze italiane ed internazionali (ha lavorato in Telecom Italia, Procter & Gamble, Philips). All’ad - precisa la nota Alitalia – «sono state conferite le deleghe relative alla gestione operativa dell’azienda, in attuazione delle delibere e degli indirizzi del cda, implementando, nei limiti previsti, progetti e iniziative funzionali al raggiungimento degli scopi sociali» con la sfida chiara assegnata dagli azionisti, di rendere la società più competitiva, rafforzando sviluppo commerciale e ricavi (senza dimenticare l’attenzione ai costi), e l’obiettivo di portare sugli aerei Alitalia 5 milioni di passeggeri in più rispetto ai 24,6 milioni del 2011. Tra i dossier aperti in mano al nuovo ad anche il progetto di integrazione di Alitalia con Wind Jet e Blue Panorama. Iter avviato in gennaio ma ci sono ritardi.
Il presidente Roberto Colaninno, oltre alle deleghe da statuto su rapporti istituzionali e relazioni esterne, incassa quella importante «allo sviluppo delle alleanze strategiche internazionali della Società». Questione cruciale per la definizione dei destini e del futuro assetto di Alitalia. Nel gennaio 2013 infatti scade il vincolo che obbliga i soci italiani a vendersi le quote tra loro. Da quel momento infatti possono vendere ad Air France-Klm. Dall’ottobre 2013 invece ciascun azionista potrà decidere liberamente di vendere anche al di fuori del perimetro dei soci attuali. Ma restano le incognite legate all’andamento del settore, alle scelte e ai conti di Air-France Klm (che ha chiuso il 2011 in profondo rosso). Quanto ai conti di Alitalia l’assemblea di ieri ha approvato definitivamente il bilancio 2011 (si veda Il Sole-24 Ore del 25 febbraio) che ha visto ridursi la perdita netta a 69 milioni (in calo rispetto al 2010) e una perdita operativa da 6 milioni (inferiore di 100 milioni rispetto al 2010). Bene i ricavi: hanno raggiunto i 3.478 milioni (+7,9%).