Ellen Barry, il Fatto Quotidiana 27/3/2012;, 27 marzo 2012
LA PARIS HILTON DI RUSSIA PASIONARIA ANTI-PUTIN
Dopo la vittoria al primo turno di Putin che ha ripreso possesso della poltrona di presidente, la Russia sembra tornata alla normalità e i russi sono tornati alla vita di tutti i giorni. Con l’eccezione di Ksenia Sobchak. La “bomba sexy” della Russia di Putin, la Paris Hilton di San Pietroburgo, si è trasformata in leader dell’opposizione. La settimana scorsa ha ospitato alcuni leader anti-Putin nel suo talk show politico che è stato immediatamente cancellato dalla Mtv russa e ora è trasmesso solo in Internet.
IN QUELLA circostanza ha ribadito l’intenzione di lasciare il Paese se le autorità non riformeranno le istituzioni in senso liberale e si è scagliata apertamente contro l’amico di famiglia Vladimir Putin. È difficile immaginare una dimostrante più improbabile di Ksenia Sobchak, 30 anni, bionda, sexy, vistosa e instancabile animatrice della vita notturna. I più la conoscono per un pruriginoso reality televisivo, le notti brave e i fidanzamenti infranti che forniscono materiale ai giornali scandalistici russi. Ma durante gli ultimi mesi la trasformazione di Ksenia è apparsa sempre più credibile inducendo a ritenere che intenda seguire le orme del padre, Anatoly A. Sobchak, le cui posizioni anticomuniste hanno fatto di lui un eroe dei liberali russi. Ksenia non rinnega il passato, ma rivendica la sincerità del suo impegno politico: “Sono onesta oggi come lo ero allora”, ha detto di recente. “Semplicemente sono cambiata e questa trasformazione è durata un decennio, dai 20 ai 30 anni”. La storia inizia con l’amicizia di due uomini. Nel 1990 il padre di Ksenia, sindaco riformista di Leningrado, era un politico in ascesa e strinse uno stretto sodalizio con il suo vice, l’ex agente del Kgb Vladimir Putin. Fu Sobchak a cambiare, di nuovo, il nome della sua città da Leningrado in San Pietroburgo. Ma la stella politica di Sobchak declinò rapidamente. Non fu rieletto e venne rinviato a giudizio per corruzione.
Putin non lo abbandonò e lo aiutò a riparare all’estero. In sostanza gli salvò la vita. Sobchak morì nel 2000. Durante i primi anni della presidenza Putin, Ksenia si impose all’attenzione dell’opinione pubblica animando la movida moscovita, uscendo con milionari, posando nuda per Playboy, abbracciando senza riserve l’edonismo del tempo e non facendo nulla per nascondere il suo disprezzo per i poveri.
ALL’IMPROVVISO l’anno passato tutto è cambiato. Nel mese di ottobre riprese Vasily Yakemenko, ministro della Gioventù, in un costoso ristorante di Mosca impegnato a spassarsela e a bere champagne a 45 dollari la coppa. Il video fece sensazione. Il portavoce del ministro la definì “puttanella da quattro soldi” e due mesi dopo Ksenia era in prima fila con gli 80 mila dimostranti che invocavano una “Russia senza Putin”.
Ksenia ha detto in una intervista di non aver mai pensato a cosa rischiava: “Se passando per strada vedi che stanno picchiando un bambino, non pensi a quello che ti può succedere, ma intervieni per salvarlo”. E ha aggiunto: “Non volevo più sentirmi una persona spregevole . Ho capito che non potevo più far parte di quel mondo di gentaglia e ho preso un’altra strada”. Ma non tutto è filato liscio anche perché i dimostranti, conoscendo i suoi legami con Putin, non si fidavano di lei e, specialmente a San Pietroburgo, molti la criticarono per aver tradito Putin.
“A livello umano una persona dovrebbe mostrare gratitudine per quanto Putin ha fatto per lei, suo padre e sua madre”, ha detto Yagya, 73 anni, ex collaboratore del padre. “Il futuro dirà se è stato uno sbaglio. Per sua madre è un momento doloroso. E credo lo sarebbe anche per suo padre se fosse ancora vivo”. Nella sua nuova veste politica, Ksenia ha fatto di tutto per evitare le critiche dirette contro Putin, ma chiaramente è un momento doloroso anche per lei.
Si è anche allontanata dalla madre, membro del Senato, alla quale era molto legata. Ma Ksenia non ha mostrato tentennamenti: “I legami familiari sono importanti, ma sono importanti anche gli ideali. Ho scelto la mia strada e non ho alcun rimpianto”.
In occasione dell’ultima dimostrazione di piazza anti-Putin non solo è stata la persona più famosa a parlare alla folla, ma anche una dei pochi a fornire una visione chiara del futuro: “Sappiamo contro cosa siamo. Ora dobbiamo capire cosa vogliamo”.
QUALCHE giorno fa si è anche esibita in un faccia a faccia radiofonico con Sergei Udaltsov, capo del “Fronte della Sinistra”, una organizzazione anticapitalistica rivoluzionaria. Il faccia a faccia ha avuto momenti quasi farseschi durante i quali sembrava andare in onda una sorta di parodia della lotta di classe. Sta di fatto che Udaltsov non aveva mai avuto così tanta attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media russi.
Alla fine del dibattito televisivo, Udaltsov è andato via a piedi. Ksenia è salita sulla sua Audi con tanto di autista. Udaltsov ha detto che non credeva al cambiamento politico di Ksenia Sobchak, ma ha aggiunto: “Può anche darsi che mi sbagli. Sarà il tempo a dirlo”.
© The International Herald Tribune
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The New York Times Syndicate
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto