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 2012  marzo 27 Martedì calendario

Obama e Medvedev pizzicati nel fuorionda - Tanta retorica da guerra fredda e sfoggio di voce grossa, soprattutto in campagna elet­torale

Obama e Medvedev pizzicati nel fuorionda - Tanta retorica da guerra fredda e sfoggio di voce grossa, soprattutto in campagna elet­torale. Ma la capacità di ascoltare, prima do­­te degli statisti veri, rimane, e viene poi il tem­po del dialogo e, quando è possibile, del com­promesso. È il caso della «strana coppia» for­mata da Vladimir Putin e Dmitry Medvedev, che mostrano spesso e volentieri la faccia dura con l’avversario storico (gli Stati Uniti) ma poi, dietro le quinte, rimangono in sostanza in­terlocutori affidabili per la Casa Bianca. Un classico «fuori onda», captato dai microfoni delle televi­sioni a Seul durante un colloquio tra il presidente americano Barack Obama e il suo collega uscente Me­dvedev, sembra confermare que­sta verità. Obama, che ha qualche proble­ma di rielezione in più rispetto a quelli da poco affrontati dal «caval­lo di ritorno» Putin, ha spiegato a Medvedev che «il prossimo sarà il mio ultimo mandato, e quindi potrò essere più flessibile con la Rus­sia » sulle questioni controverse sul tavolo, in primo luogo quella della difesa missilistica che la Nato intende installare nell’Europa centro-orientale. Obama ha spiegato a Me­dvedev che «queste questioni dovranno esse­re affrontate, dovranno essere risolte. L’im­portante è che Putin mi dia spazio, che da qui a novembre (data delle presidenziali ameri­cane, n.d.r.) sia meno incalzante: dopo le ele­zioni potrò essere più flessibile». Medvedev si è dimostrato ricettivo. «Sì, ca­pisco il tuo messaggio sullo spazio, spazio per te - ha risposto il presidente russo uscen­te, al suo ultimo vertice internazionale pri­ma di ripassare il testimone a Putin in mag­gio- . Trasmetterò questa informazione a Vla­dimir ». Il riferimento era ovviamente a Pu­tin. Anche se il progetto dirisposta alle minac­ce poste da Paesi come l’Iran è nel frattempo tecnicamente cambiato, la difesa anti missili­stica in Europa rimane oggetto delle diver­genze fra i due Paesi, proprio come prima del­­l’avvio dello sforzo americano per rilanciare le relazioni bilaterali.Al centro c’è la diffiden­za di Mosca verso le reali intenzioni di Washington nei suoi confronti. I russi hanno l’ossessione di lunga data dell’accerchia­mento strategico, e per questo non accetta­no missili e stazioni radar in Paesi come la Po­lonia e la repubblica Ceca, che sono a suo tempo entrati nella Nato proprio per garan­tirsi dall’imperialismo russo. A maggio a Camp David per il G8, Obama accoglierà Vladimir Putin, che avrà occasio­ne di tornare a guardare negli occhi dopo un unico incontro che risale al luglio del 2009.