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 2012  marzo 27 Martedì calendario

BERLUSCONI A CACCIA DI VIDEO E DI UN REGISTA PER IL «SUO» FILM —

Cercasi regista per palazzo Grazioli. Ma che sia un talento di chiara fama, con un palmarès internazionale e il dono caratteriale di non fare ombra al protagonista.
Silvio Berlusconi, si sa, ama fare le cose in grande. E se decide di girare un film, vuole che sia un capolavoro. Il titolo è ancora top secret, il soggetto lo ha scritto di sua mano l’ex presidente del Consiglio e la pellicola sta impegnando da settimane l’intero staff del Cavaliere.
Il progetto è così ambizioso che Berlusconi ha già cambiato quattro registi e sembra stia cercando il quinto. «Non trovo la mano giusta» si è sfogato con i collaboratori più stretti, ai quali ha chiesto di mantenere un rigoroso riserbo.
Ma qualcosa, dal quartier generale di via del Plebiscito, comincia a filtrare. Il docu-film, nei piani di Silvio, farà conoscere al grande pubblico l’opera omnia del Berlusconi politico. E ripristinerà la «sua» verità storica, dalla discesa in campo del 26 gennaio 1994 («L’Italia è il Paese che amo...»), fino alle dimissioni del 12 novembre 2011. Diciotto anni di storia recente che a Palazzo Grazioli chiamano scherzosamente «il ventennio».
Da tre mesi nella dimora del presidente si accumulano file digitali e vecchie pellicole, interviste televisive e spezzoni di comizi, video di vertici internazionali e registrazioni audio. Una montagna di materiale raccolto e supervisionato da Roberto Gasparotti, lo storico collaboratore di Berlusconi che cominciò come cameraman per diventare, anno dopo anno, il regista di ogni uscita pubblica. Fu lui a realizzare il videomessaggio del ’94 per i tiggì, lui a piazzare il celebre collant davanti all’obiettivo per spianare le rughe e sarà lui, il riservatissimo Gasparotti, a realizzare (da supervisore) la pellicola sui primi quattro lustri di Berlusconi in politica. L’idea è quella di un «film verità» dopo «Il Caimano» di Nanni Moretti e il più recente «Silvio Forever», l’autobiografia non autorizzata sceneggiata da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella e diretta da Roberto Faenza. La produzione è stata affidata a una società esterna, segno che il padre nobile del Pdl anche questa volta fa sul serio. Chissà se sarà lui a scrivere la colonna sonora o se affiderà le musiche allo stornellatore ufficiale, Mariano Apicella... Notizie ufficiali ancora non ce ne sono, ma nel cerchio magico di Berlusconi si lavora per essere pronti in autunno, quando il Pdl andrà a congresso. E quando, sperano i «falchi», Silvio si riprenderà il partito, cambiando il nome e forse anche il segretario. «Tornerà sulla scena, in tv e fra la gente quando avrà qualcosa di molto importante da annunciare», crea l’attesa un «big» del Pdl previa implorazione di anonimato.
A palazzo Grazioli, intanto, è un gran via vai di addetti ai lavori e creature di lunare bellezza. Alle sette di sera scende una ragazza fasciata di rosa-fucsia dalla testa ai piedi. Una comparsa? No, è Graziana Capone, modella e attrice meglio nota come l’Angelina Jolie di Bari: «Il film del presidente? Sarà una cosa grandiosa, ma non posso dirle nulla. Provi a chiamare in ufficio e a chiedere di Gasparotti...».
Monica Guerzoni