FLAVIA AMABILE, La Stampa 26/3/2012, 26 marzo 2012
Vuoi suonare? C’è la scopa elettrica - Ma lo sapete quanto costa una chitarra elettrica? Si arriva a mille euro in un attimo
Vuoi suonare? C’è la scopa elettrica - Ma lo sapete quanto costa una chitarra elettrica? Si arriva a mille euro in un attimo. E lo sapete che esiste una scopa elettrica in grado di suonare altrettanto degnamente? In realtà, secondo Maurizio Capone, funziona anche «meglio» di una chitarra vera. Napoletano, percussionista, concerti con gruppi come Avion Travel e Denovo, da tempo suona da solista e soprattutto insegue un sogno: far suonare tutti, mettere chiunque in condizione di fare musica. E’ il progetto «Bungt Bangt», napoletanissima espressione - come Maurizio Capone d’altra parte - che sta a significare caos, confusione. Ci lavora da oltre dieci anni e ormai è una sorta di maestro indiscusso di un nuovo genere che negli ultimi tempi sta facendo molti proseliti, la musica a costo zero. Perché «la musica è una cosa che abbiamo tutti dentro», spiega e, quindi, «è di tutti, è per tutti e si può fare con qualsiasi cosa», come scrive in un manifesto programmatico del suo modo di intendere gli stumenti musicali e il loro uso. E quando dice tutti intende proprio tutti, dai detenuti nelle carceri ai bambini delle scuole. Infatti ha ricevuto premi, tiene lezioni. Ma soprattutto, ormai, stanno crescendo tanti suoi proseliti, decine di altri musicisti a costo zero in un’Italia che sempre più deve fare i conti con il riciclo e l’idea di non buttare via nulla e imparare a usare i rifiuti. Prendiamo i Riciclato Circo Musicale, band marchigiana. Hanno iniziato a costruire i loro strumenti e a suonarli nel 2005 e, fino a qualche tempo fa, si definivano «una formazione composta da quattro musicisti e un Mocho». In realtà, le cose stanno cambiando, come raccontano sul loro profilo Facebook. Avreste mai immaginato di usare alcuni degli oggetti più rumorosi e fastidiosi che esistano come un phon o un frullatore elettrico per fare musica? Voi forse no, loro invece riescono a trasformare in qualcosa di armonico persino gli elettrodomestici. «Tra i rifiuti si trova di tutto e, man mano che le tecnologie cambiano, cambiano i rifiuti e cambiano i nostri strumenti musicali e, dunque, la nostra musica - raccontano». I loro suoni sono prodotti da oggetti dai nomi immaginifici. «Dal Controbarattolo - spiegano - un basso elettrico, fatto con un bidone dell’acido, al Vignarolophon, un phon che suona come un effetto sint. Dal Barattolerio, un Cinbalon fatto di manici di scopa e barattoli e corde d’acciaio, al Radiomin, un Theremin fatto con tre radio. L’ElettroDomestica è un nuovo bosco inesplorato di suoni che stupiscono per la loro esplicita capacità sonora». Il tutto diventa un grande concerto corale, che «termina con il coinvolgimento del pubblico, al quale saranno distribuiti centinaia di strumenti, formando una vera e propria orchestra». Solo un anno fa sono nati i Jumpin Garlic Orkestra. Sette ragazzi, tutti di regioni diverse, tutti molto giovani. Li si incontra nelle strade di Roma o di Firenze oppure per concerti in altre zone del centro Italia, con le loro scatole di cartone, i tubi di plastica, i barattoli di latta, il bastone del diavolo con attaccate padelle e piatti. Hanno, però, anche uno strumento «serio», una fisarmonica. A differenza di altri gruppi preferiscono soprattutto suonare in strada. «E’ uno spirito diverso. I soldi sono secondari. Se decidiamo di suonare per fare soldi, non facciamo soldi. Se invece decidiamo di divertirci, la strada risponde». Perché gli strumenti riciclati? «Una scelta casuale. Abbiamo capito che oltre a proporre un genere musicale nuovo è molto più divertente anche per noi suonare della musica con strumenti creati da noi e perché fa parte di una filosofia che ci appartiene, quella del riciclo». Anche dal letame nascono i fior, cantava Fabrizio De Andrè. Oggi nasce musica.