ItaliaOggi 27/3/2012, 28/3/2012, 20/3/2012, 27 marzo 2012
Alcuni diritti e rovesci che usciranno anonimi su Italia Oggi da domani, martedi a giovedi prossimo
Alcuni diritti e rovesci che usciranno anonimi su Italia Oggi da domani, martedi a giovedi prossimo. Ciao Pierluigi Magnaschi Antonio Polito ha scritto sul Corsera un lucido articolo sui media che minimizzano gli scandali di sinistra come dimostra il fatto, eclatante, che la “figlia dal capofamiglia Degennaro era stata fatta assessore da Emiliano. Neanche i Matarrese, quando pure comandavano a Bari, si erano mai sognati di mettere un familiare in giunta”. E poi: “Una vasca da bagno piena di pesce fresco non deve costare meno di una vacanza all’Argentario che è costata il posto all’ex sottosegretario Malinconico”. Purtroppo, per dire questo, Politico ha dovuto aggiungere, per bilanciamento, un P.S, in cui ricorda che Davide Boni, della Lega, non è da meno. Corajo che scàpemo, coraggio che scappiamo. & & & Gli articoli scritti dai grandi giornali italiani in occasione della scomparsa della sceneggiatore Tonino Guerra rappresentano la Waterloo del giornalismo italiano che continua a scrivere paginate di articoli culturali ma le riempie con il vuoto oppure con informazioni succhiate da Wichipidia senza pensare che i suoi lettori possono leggerle 24 ore prima sull’originale. Su Tonino Guerra (aneddoti, battute, brani di poesie) c’era disponibile un materiale immenso. I grandi giornali invece hanno riempito le due pagine dedicandogli noiosi elenchi di film e di libri, redatti come se fossero inventarii. Non si è letto nemmeno un guizzo dell’intelligenza frizzante di Tonino. & & & Che cosa pensereste del gestore di una catena di case chiuse che, indignato per lo sfruttamento del vizio, si battesse per una legge che impedisse a tutti (salvo che a lui, è ovvio) di aprire delle case di piacere, come si diceva un tempo, quando gli eufemismi non erano così sofisticati come adesso? Lo mandereste a quel paese. Invece la Cgil che si batte perché non siano eliminate le garanzie offerte ai lavoratori dell’art. 18, non ha il buon gusto di rinunciare alla non applicazione dell’articolo 18 per i dipendenti dei sindacati. I dipendenti della Cgil sono forse carne da macello? Come possono difendere i diritti di lavoro degli altri, se loro non ne possono godere?