Claudia Morgoglione, Repubblica.it 24/3/2012, 24 marzo 2012
Charlize Theron deve sempre avere tutta la casa in ordine: «Altrimenti vado fuori di testa. Quando sono altrove, non riesco a entrare in un bagno in cui ci sia anche una piccola cosa fuori posto: se ci ripenso, rischio di non dormire la notte»
Charlize Theron deve sempre avere tutta la casa in ordine: «Altrimenti vado fuori di testa. Quando sono altrove, non riesco a entrare in un bagno in cui ci sia anche una piccola cosa fuori posto: se ci ripenso, rischio di non dormire la notte». Julianne Moore ha fatto sapere che per stare bene tutte le mattine usciva esattamente alla stessa ora per avere la probabilità cronometrica di trovare più semafori verdi che rossi. E poi doveva ritrovare la casa come l’aveva lasciata. Cameron Diaz sente l’esigenza di lavarsi continuamente le mani. Megan Fox non usa i bagni pubblici («il solo sentire qualcun altro che scarica mi rende matta») e le posate dei ristoranti («L’idea che qualcuno le abbia utilizzate prima di me mi fa orrore»). Jessica Alba ha dei rituali casalinghi: «Ogni sera devo controllare due volte che la porta è chiusa, e staccare qualsiasi spina di elettrodomestico, prima di riuscire a dormire». Da bambino Leonardo DiCaprio era fissato coi marciapiedi: «Da casa a scuola, dovevo sempre mettere i piedi sugli stessi blocchi, addirittura sulle stesse crepe nel cemento». David Beckham sta attento a come sono disposti i cibi nel frigo: «Tutte le insalate devono stare su un ripiano, il cibo cucinato su un altro, e le bevande su un altro ancora. E quanto alle bibite, devono essere sempre nell’identico numero: se ci sono tre Diet Coke, devono esserci tre succhi di frutta, tutti sistemati simmetricamente». Billy Bob Thornton ha affrontato gli abusi subiti nell’infanzia sviluppando una propensione ossessiva verso i calcoli matematici, e verso le cifre in generale: «Dovevo per forza usare e ripetere alcuni numeri, altri non usarli mai». Howard Stern, personaggio radiofonico molto noto negli Stati Uniti, aveva bisogno di un rituale preciso per accendere la radio in macchina: doveva cercare la frequenza giusta un determinato numero di volte, e usando sempre la mano destra.