Paolo Siepi, ItaliaOggi 24/03/2012, 24 marzo 2012
PERISCOPIO
Il Pd è diventato una piramide di cui si conosce il vertice ma in cui, quasi mai, si riesce a calcolare la base. Tant’è che la base, sentendosi poco calcolata dal vertice, spesso se ne va per i cacchi suoi come capita, ad esempio, in occasione delle primarie. Insomma, per sintetizzare, in presenza di un problema geometrico, la sconfitta è matematica! Dario Vergassola. il venerdì.
Contro la politicizzazione della storia da parte del Pci che arrivò addirittura al punto di monopolizzare lo studio della Resistenza sostenendo che essa poteva essere interpretata solo dai militanti antifascisti, reagì con forza Leo Valiani, vecchio oppositore di Mussolini, in una lettera inviata a Renzo de Felice, nel giugno 1967, dove invece si riconosceva l’impossibilità di analizzare la Resistenza basandosi sulla memoria autobiografica dei protagonisti ai quali mancava il necessario distacco politico. Quello che possiamo fare noi «è invece segnalare agli studiosi quel che sappiamo per esperienza sofferta», mettendoli però in guardia dalle testimonianze dei reduci della guerra civile che «sono troppo spesso ingannevoli e anzi costruite ad arte allo scopo di trarre in inganno». Eugenio Di Rienzo. Il Giornale.
Immagini alla parete i tre palinsesti (elenco dei programmi, ndt) Rai e decidi di illuminarli. Tolga Endemol e vedrà quante luci si spegneranno. Tolga Ballandi e si accorgerà che il buio incomberà ancora di più. Stacchi Magnolia e non leggerà più nulla sul tabellone. Giovanni Minoli, storico dirigente Rai. la Repubblica.
Negli altri partiti ci sono i mariuoli, nella sinistra i compagni che sbagliano. Dal decalogo della sinistra. Salvatore Tramontano. Il Giornale.
Mario Monti è talmente istituzionale che quando è nato si è congratulato con sua madre. Super Mario Monti sciò. Libero.
Dio è il solo essere che per regnare, non abbia neanche bisogno di esistere. Charles Baudelaire.
Due fatti non connessi fra di loro mi aiutarono a coltivare la passione di scrivere. L’insonnia e l’amore. Le idee continuano a concretizzarsi di notte, si accalcano nella mia testa, mi costringono ad alzarmi per cercare un pezzo di carta dove posarle, il più in fretta possibile perché sono impazienti e permalose: se non le si accoglie con entusiasmo, levano il disturbo e fanno visita a qualche altro sonnambulo. Franco M. Scaldaferro: «Diario di un povero capitalista», Neri Pozza.
Nino Barone, di Modica, venticinque anni, forte e sensibile, ha chiuso la sua ultima lettera alla famiglia: «Viva l’Italia! scriverò ancora». Invece non scriverà più, morrà due giorni dopo. Paolo Caccia Dominioni: «Ascari K7 1935-1936». Longanesi.
In Italia si dice sempre di sì e poi non si fa nulla. I triestini dicono sempre no («No se pol!») e poi fanno tutto. Aldo Cazzullo. Corsera.
Lamento del pastore: Di notte /non dormo/ perché / conto le pecore. Gino Patroni: «Crescete e mortificatevi», Rizzoli.
Se ci si mettono, le donne sanno essere molto più cattive degli uomini. Annamaria Bernardini De Pace, avvocato matrimonialista. Libertà.
Nella mano della mia signora mi raddrizzo; dopo mi ripiego e gocciolo. Chi sono? L’ombrello. Coluche. «Pensées et anecdotes». Le Cherche midi éditeur.
Ho capito che se la lucidità della mente è una conquista lunga e faticosa, ci vuole altrettanto coraggio per riconoscere quel nostro lato così oscuro, e tuttavia così affascinante, che spesso coincide con l’ascolto dei propri sensi anziché la resa all’altrui buon senso. Lorella Pagnucco Salvemini: «Gli occhi sul samovar» (Marsilio).
Che sarebbe la vita senza amore? Tanta noia e molta pace. Roberto Gervaso. il Messaggero.
Sperare è concesso, figuriamoci sperare a salve. Massimo Bucchi, il venerdì.