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 2012  marzo 25 Domenica calendario

Tracce radioattive nelle ossa dei pastori al poligono di Quirra - Una drammatica certezza e un inquietante sospetto

Tracce radioattive nelle ossa dei pastori al poligono di Quirra - Una drammatica certezza e un inquietante sospetto. La prima: nelle ossa di dodici cadaveri riesumati per ordine del magistrato ci sono tracce del micidiale torio. La seconda: le persone stroncate dal nemico radioattivo potrebbero essere non meno di centosessanta. E proprio per questo la Procura della Repubblica di Lanusei ha deciso di approfondire ulteriormente l’inchiesta sui veleni della base militare del Salto di Quirra. L’indagine è arrivata ora a una prima conclusione e nel registro degli indagati sono finiti in venti: gli ex comandanti del poligono sperimentale di Perdasdefogu e del distaccamento di Capo San Lorenzo, ma anche i responsabili sanitari del comando militare, alcuni professori universitari e i membri di un commissione nominata dal Ministero della Difesa che avrebbero dovuto studiare gli effetti della contaminazione dell’uranio. Nell’elenco dei primi venti indagati, visto che l’inchiesta potrebbe avere altri sviluppi, è finito anche il sindaco di Perdasdefogu, uno dei paesi su cui ricade la gigantesca base militare sarda. Walter Mura, insieme al medico competente del poligono, è accusato dal procuratore Domenico Fiordalisi di aver ostacolato l’inchiesta sul disastro. Il poligono sperimentale di Quirra è il primo al mondo a finire sotto inchiesta, solo un’altra volta (in Francia) era stata dimostrata con chiarezza la diretta relazione tra una morte sospetta e la contaminazione da uranio impoverito. Nella base ogliastrina la situazione è ben più grave. E per provarlo, il procuratore Fiordalisi ha schierato un pool di esperti di fama internazionale e ha ordinato la riesumazione di diciotto cadaveri. Il risultato è impressionante: in dodici casi ilprofessor Evandro Lodi Rizzini ha riscontrato una grande quantità di torio radioattivo sulle ossa analizzate. I parametri non solo oltrepassano la media, ma risultano ben superiori a quelli riscontrati sulle persone che non hanno mai frequentato l’area del poligono militare. A Perdasdefogu e Capo San Lorenzo le esercitazioni militari e le sperimentazioni sui nuovi armamenti hanno creato un disastro senza precedenti. La diffusione dei tumori e delle leucemie tra gli abitanti della zona, secondo la tesi della procura, dimostrano come le sostanze tossiche e radioattive abbiamo contaminato il suolo, le falde acquifere che alimentano diversi paesi e persino l’atmosfera. Gli effetti, oltre alla morte di tanti militari e dei pastori che hanno allevato le loro greggi dentro il poligono, sono dimostrati dalla nascita di bambini e agnelli malformati. Ora c’è la prova, quella che non hanno mai riscontrato le commissioni nominate per far luce su uno strano fenomeno di cui si parlava da molti anni. E anche per questo, nell’elenco degli indagati, ci sono professori e altri specialisti che avrebbero volutamente negato gli effetti della contaminazione. «Basta tentennamenti - sostiene il presidente regionale di Legambiente, Vincenzo Tiana - è urgente intervenire subito con la bonifica delle zone più contaminate e contemporaneamente stabilire una moratoria per le esercitazioni militari. I risultati delle analisi sulle salme anno confermato la gravità di una situazione che denunciamo da anni. Ora non è più consentito rimandare e decisioni ad ulteriori verifiche. Bisogna intervenire subito per mettere in sicurezza la popolazione e ristabilire l’equilibrio ambientale».