FRANCESCO SEMPRINI, La Stampa 25/3/2012, 25 marzo 2012
Monti va a caccia d’investitori - Un «roadshow» - lo ha definito lui stesso così - per promuovere l’immagine dell’Italia in Oriente
Monti va a caccia d’investitori - Un «roadshow» - lo ha definito lui stesso così - per promuovere l’immagine dell’Italia in Oriente. Otto giorni per illustrare ai principali partner commerciali e finanziari asiatici lo stato di avanzamento della nuova Italia, quella guidata dai tecnici ai quali è stato affidato il risanamento del Paese. «Occorre continuità tra operazioni di ammodernamento dell’economia e presentazione al resto del mondo ai fini di investimento finanziario e industriale, oltre che di accresciuto prestigio dell’Italia», ha spiegato Mario Monti. Detto fatto. Il premier parte con la riforma del lavoro sospesa in Parlamento - e non avrebbe voluto andasse così - ma comunque con una carta in più: l’arrivo di Vincenzo La Via alla direzione del Tesoro, fino a ieri direttore finanziario della Banca mondiale, membro del Financial Stability Board e noto negli ambienti che contano della finanza globalizzata. Il Presidente del Consiglio ha optato per una permanenza lunga, otto giorni e cinque tappe tra Corea del Sud, Giappone, Cina e Kazakistan per completare il giro di contatti ad alto livello iniziato in Europa e proseguito negli Stati Uniti. E’ l’ultimo tassello del mosaico politico-economico con il quale - dice Palazzo Chigi - «il governo risponde alla domanda di Italia che proviene da tutto il mondo». Un facile slogan per spiegare la curiosità degli stranieri per il «nuovo corso» dell’Italia di Monti. La prima tappa è domani, in Corea del Sud per la seduta inaugurale della Conferenza sulla sicurezza nucleare di Seul. Ci saranno tutti: da Obama a Sarkozy a Hu Jintao. Un’assise di importanza pari all’Assemblea generale Onu, durante la quale si affronta il tema della proliferazione nucleare e i dossier iraniano e nordcoreano. Ma anche un’occasione per allacciare o rafforzare rapporti bilaterali strategici come quello col primo ministro indiano, Manmohan Singh, con cui Monti affronterà la vicenda giudiziaria dei due Marò e della petroliera Enrica Lexie. Il giorno successivo, prima del suo intervento al summit (sarà il quarto a parlare) Monti incontrerà il presidente coreano Lee Myung-bak per individuare iniziative utili a rafforzare i rapporti già rodati tra i due Paesi - come dimostrano gli 8,47 miliardi di dollari di interscambio ma anche a stimolare gli investimenti in Italia divenuti fiacchi dopo la caduta delle Tigri asiatiche. Seconda tappa a Tokyo, dove il premier tenterà di sbloccare l’impasse commerciale col Giappone il cui interscambio risulta sottotono rispetto alle potenzialità, specie alla luce del fallimento del «free trade agreement» tra Ue e il Paese nipponico. Il primo appuntamento è con il ministro delle Finanze Jun Azumi, poi ci sarà il premier Noda, una colazione col board di Keidanren (la Confindustria giapponese) e incontri con banche e istituzioni finanziarie nazionali. Da segnalare l’intervento presso il quotidiano economico Nikkei Shimbun, con cui Monti rinnova un appuntamento già visto a Londra al Financial Times e a New York, con NY Times e Bloomberg. Il 30 marzo è quindi previsto lo sbarco in Cina, la locomotiva economica d’Oriente la cui velocità di crescita ha registrato sintomi di rallentamento negli ultimi tempi. Ma pur sempre un partner strategico dell’Italia, sia per i forti investimenti nel nostro debito (la Cina detiene almeno il 10% dei titoli), sia per il fatto di essere il mercato privilegiato di oltre 1500 imprese nostrane. Ed è proprio con la comunità italiana il primo appuntamento mentre il giorno successivo il premier incontrerà il primo ministro Wen Jiabao al palazzo dell’Assemblea Nazionale del Popolo. L’agenda dei due giorni prevede contatti con gli ambienti finanziari cinesi e i vertici della scuola del Partito Comunista mentre non è ancora confermato il meeting col governatore della Banca Centrale. In un’ottica di lungo periodo, tuttavia, l’appuntamento più interessante è il 1 aprile a Boao nell’isola di Hainan (la Davos d’oriente) con il vicepremier cinese Li Keqiang, destinato a breve a succedere allo stesso Wen. Dopo l’intervento al «Boao Forum for Asia» Monti ripartirà alla volta dell’Italia facendo prima tappa ad Astana, in Kazakistan, per uno scalo tecnico e una stretta di mano col presidente Nursultan Nazarbayev. Un incontro lampo ma di rilevanza strategica visti i rapporti geo-energetici che legano i due Paesi e ultima tappa del «Roadshow» d’Oriente.