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 2012  marzo 24 Sabato calendario

I libri italiani fanno il bilancio e i conti del 2011 non tornano - I segnali negativi non mancavano, ma nessuno immaginava che a Natale ci fosse stato un crollo del 20 per cento

I libri italiani fanno il bilancio e i conti del 2011 non tornano - I segnali negativi non mancavano, ma nessuno immaginava che a Natale ci fosse stato un crollo del 20 per cento. Proprio nel periodo delle grandi vendite, gli italiani hanno smesso di comprare libri. Lo dicono i dati della ricerca periodica che la Nielsen compie per il Centro per il libro e la lettura. Li ha presentati ieri il presidente, Gian Arturo Ferrari, nella Biblioteca Casanatense di Roma affollata di editori, librai, distributori, con il sottosegretario per l’editoria Paolo Peluffo. Oggi è la giornata nazionale per il libro e la lettura: e si scopre che non c’è molto da festeggiare. Mettendoaconfrontol’ultimo trimestre del 2010 con quello del 2011, il campione Nielsen dice che gli acquirenti sono diminuiti del 10%, e hanno acquistato per l’11% in meno. Risultato, la spesa complessiva è scesa del 20. Il vento della crisi ha gelato un settore che aveva resistito bene a tutteletempeste.Ilettoriitaliani, soprattutto quelli che comprano più di 12 libri l’anno, in passato non avevano mai ceduto, sacrificando altri consumi. Non è più così. «Se questo fosse il quadro anche dei prossimi mesi - dice Ferrari -, ci sarebbero pesanti conseguenze per tutta l’industria. Ma è anche un quadro con luci e ombre: per esempio per quanto riguarda la lettura. Tutte le altre ricerche davano finora percentuali più basse, mentre la Nielsen ci dice che metà degli adulti legge, e più della metà acquista libri. Inoltre che giovani e giovanissimi leggono molto, mentre si tende di norma a pensare il contrario». E il crollo non è solo italiano: in Francia si parla di meno dieci per cento. Marco Polillo, presidente degli editori, parla di un quadro «disastroso e allarmante». Può avere tante spiegazioni, ma dato che la concorrenza dell’online è ancora poca cosa, bisognerà guardare alla crisi economica. «Va detto però - aggiunge Polillo - che il Natale 2010 era stato particolarmente buono. Il problema ora sono i primi mesi del nuovo anno». Gli editori faranno i conti tra poco, quando torneranno le «rese» e cioè gli invenduti. I librai li hanno già fatti. «Natale è stato un disastro, ma anche il primo trimestre sta andando malissimo» dice Rodrigo Dias, ex presidente dell’Ali, la loro associazione. Ricorda anche il nuovo fenomeno dei prezzi stracciati, che la Newton Compton ha lanciato in Italia con libri rilegati a 9,90 euro, e ora praticato un po’ da tutti, almeno su certe collane. 49% Gli adulti che hanno letto un libro nel 2011 Sembra una tipica mossa contro la crisi, ma ne sposta il peso dai lettori ai librai. «I lettori saranno contenti; noi non riusciamo a far quadrare i conti». La libreria è costretta a cambia- € 7,17 La spesa in libri per ogni italiano adulto (media) re. «Per metà dello spazio continuerà a vendere libri, per l’altra metà dovrà fare altre cose». C’è infine il problema della legge sul libro, entrata in vigore a settembre, che ha limitato sconti e promozioni. Che sia stata fra le cause del crollo? I giudizi divergono: anche perché i super-sconti, limitati in libreria, sono arrivati dalla fonte, con l’abbassamento dei prezzi di copertina.