Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  marzo 24 Sabato calendario

SE LA APPLE VALE (DAVVERO) DI PIU’ DELLA POLONIA

Quanto vale Apple? Con una capitalizzazione di Borsa di 558 miliardi di dollari vale più di un miliardo di iPad. Vale più dell’intera flotta di portaerei della Us Navy. Vale (parecchio) più di tutto l’oro della Federal Reserve, sepolto nei caveau della Fed di New York. E fin qui è sopportabile. Ma i Paesi poi? La capitalizzazione dell’impresa fondata in un garage da Steve Jobs supera il prodotto interno lordo del primo produttore mondiale di petrolio, l’Arabia Saudita. Batte la progredita Svezia, il civilissimo Belgio e persino la Polonia, un Paese di 38,4 milioni di abitanti il cui Pil nel 2011 è stato pari a 470 miliardi di dollari. Ai polacchi, e anche ai belgi, proprio non va giù. La notizia l’ha data la Cnn e i rivali della Bbc si sono affrettati a chiedere a Paul De Grauwe, il più acuto degli economisti belgi, cosa ne pensasse. Professore all’Università di Lovanio, De Grauwe ha ferocemente smontato i calcoli sul trionfo di Apple sulle antiche potenze coloniali europee. Non è vero che vale più del Belgio, o della Polonia, — ha puntualizzato — perché il valore di Borsa di un’impresa è la sintesi del fatturato atteso per i prossimi quattro o cinque anni. Se quotassimo la Polonia sul Dow Jones, ha rivendicato con fierezza De Grauwe, gli investitori ne farebbero schizzare il valore ad almeno 2.500 miliardi di dollari. Per il Belgio, che quand’era un impero ha steso la prima ferrovia dell’Africa nera, la storia sarebbe simile. Polacchi e belgi possono tirare un sospiro di sollievo. Senza contare che il «Pil di Apple» va stimato togliendo il valore aggiunto prodotto da altre imprese, per esempio la Foxconn di Taiwan. Volendo essere precisi, insomma, la società di Cupertino è una potenza economica che si colloca fra il Vietnam e il Bangladesh. Così le gerarchie tornano a posto. Ma né il Belgio né la Polonia danno segni di poter dare i natali alla prossima Apple. Forse già di più il Vietnam.
Federico Fubini