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 2012  marzo 23 Venerdì calendario

LA TELEVISIONE NON SI AUTOCENSURA? PASSIAMO AL DVD - A

tarda sera la televisione è, per me, il metodo migliore per avviarmi lentamente, lentamente, verso la notte e il più profondo sonno. Bisogna scegliere con grande cura gli argomenti: niente delitti, niente discussioni politiche, niente discussioni ideologiche, niente reality, nulla che turbi l’anima che si prepara a nascondersi nella notte e a rinascere, intatta, il mattino.
Credo che la cosa migliore sia un buon film, o una cassetta, o un dvd. Ho una capacità infinita di rivedere e di ridegustare avvenimenti già visti e ascoltati. In un mese posso assistere sette volte (sempre ridendo) alla ripresa di Complotto di famiglia o della Congiura degli innocenti di Hitchcock, o a Prima pagina di Billy Wilder, o Mon oncle di Tati. La ripetizione semplifica la visione: vedere cose conosciute e amate dà fiducia, rallegra, accelera il passo nascosto del sonno.
L’altra sera, mentre veleggiavo cautamente lungo i canali della televisione, sono rimasto turbato. Nella pubblicità di una emittente privata, era apparsa la figura di una vistosa, grassa e ripugnante donna biondastra. Aveva ricevuto ordini; e ripeteva una serie di sozzure, che avrebbero sconvolto sia un bambino sia un adulto. Quella sera chiusi il video e il sonoro; e rinunciai alla mia educazione al sonno.
Da almeno venti anni, abbiamo rinunciato a comprendere fino a che punto la televisione istupidisca e involgarisca lo spirito degli italiani. Conosco idioti da televisione: abbietti da televisione. Nelle ore dalle 21 alle 23, quando anche i bambini assistono agli spettacoli, avvengono vere e proprie catastrofi, capaci di deturpare per sempre intere generazioni.
Come la Chiesa osserva giustamente, bisognerebbe intervenire, censurando ore di trasmissioni televisive. Ma in che modo? Chi dovrebbe o potrebbe assumersi il compito?
Non possiamo avere assolutamente fiducia in una forma di autocensura. La Rai non è in condizione di censurare la Rai: Mediaset o La 7 o Sky non sono in grado di censurare se stesse. Non so se si possa ricorrere a un organo del Parlamento, o a una autorità governativa. Così ogni sera l’immondezza si diffonde, senza resistenze e senza fine, e il numero degli stupidi cresce a vista d’occhio.
Pietro Citati