Marco Rogari, Il Sole 24 Ore 23/3/2012, 23 marzo 2012
BANCHE, IL DECRETO DOPO IL CICR
Meno vincoli per le imprese, più concorrenza su gas, con la separazione di Eni da Snam, professioni e farmacie e vantaggi per i consumatori nei rapporti con banche e assicurazioni. Il pacchetto liberalizzazioni, che prevede anche l’Imu per la Chiesa, è legge nella versione rivisitata dal Parlamento. La Camera, pur con larghi vuoti tra i banchi, ha dato l’ok definitivo al decreto con 365 sì, 61 no e 6 astenuti. Ma non senza qualche sorpresa. A cominciare dall’approvazione di una raffica di ordini del giorno. Tra cui quello bipartisan sulle commissioni bancarie: già oggi dovrebbe arrivare la correzione con un decreto-legge, in cui dovrebbero confluire ritocchi mirati anche per chiarire meglio la copertura del pacchetto-liberalizzazioni, che sarà preceduto da un Cicr dove saranno introdotte le misure previste dal salva-Italia sulla trasparenza bancaria.
Il decreto correttivo delle misure approvate al Senato sull’azzeramento delle commissioni sulle linee di credito diventa dunque l’ipotesi prevalente. Ieri sera, tuttavia, l’opzione di un emendamento al decreto semplificazioni fiscali risultava non del tutto accantonata.
Oltre a quello sulle banche è passato anche un ordine del giorno della Lega con cui il Governo viene nuovamente impegnato ad annullare il beauty contest per l’assegnazione delle frequenze Tv per dare vita a un’asta a titolo oneroso.
«Sono molto soddisfatto. È stato raggiunto un importante traguardo», ha detto il premier Mario Monti subito dopo il via libera di Montecitorio al provvedimento su cui il Governo conta molto anche per gli effetti attesi, seppure non nell’immediato, in termini di crescita.
Tornando all’ultima giornata alla Camera del decreto, che in Parlamento ha avuto un cammino non del tutto in discesa, la lunga ondata di votazioni sugli ordini del giorno è stata preceduta dai chiarimenti del Governo sul nodo coperture emerso dopo i dubbi espressi dalla Ragioneria generale dello Stato su cinque misure. A fornirli è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, affermando che il provvedimento ha copertura finanziaria e che per porre la fiducia l’Esecutivo «si è basato sui pareri non ostativi delle commissioni» a fronte dei «rilievi critici della Ragioneria».
Giarda ha poi precisato che per quel che riguarda la questione della restituzione di una prima tranche dei crediti vantati dalle imprese sulla Pa, e in particolare della composizione bonaria tra creditori e pubblica amministrazione, «un decreto attuativo del Mef escluderà ogni aspetto finanziario negativo». Quanto ai 40 nuovi assunti all’Autorità per l’energia, il ministro ha detto che «le entrate dall’uno per mille sono di almeno 6,3 milioni, per cui coprono i costi per le assunzioni». In ogni caso dovrebbero arrivare ritocchi mirati con l’eventuale decreto sulle banche.
Subito dopo Montecitorio si è concentrato sul "clou" della giornata: le votazione degli ordini del giorno. Sono passati alcuni "Odg" del Pd: tavolo sul settore auto e contratto collettivo unico per il settore trasporti. Disco verde anche a un "odg" per favorire la liberalizzazione del settore postale e a una lunga serie di "impegni" targati Lega: possibilità di escludere l’Imu per il settore agricolo (abitazioni e fabbricati rurali), i premi per i Comuni virtuosi (con una versione riformulata dallo stesso Esecutivo), soluzione struttale e definitiva ai problema dei ritardati pagamenti della Pa e ripristino del tetto dell’1,5% alle commissioni a carico degli esercenti per i pagamenti con carte di credito e bancomat.