Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 18/03/2012, 18 marzo 2012
IL SENSO DELLA VITA NELLE ISTANTANEE DEI FOTOGRAFI NATIONAL GEOGRAPHIC - L’
amore, il lavoro, la pace, la salute. È possibile raccontare il senso della vita attraverso questi valori? Ci hanno provato quarantacinque fotografi, tra cui dodici donne, che hanno raccolto in giro per il mondo ottanta immagini. Le ripropongono nel percorso della quinta grande mostra di National Geographic Italia al Palaexpo. Come in un mandala, le tappe del percorso si avvitano in due cerchi concentrici. Ma l’ immagine che più incarna il concetto della mostra è forse quella scattata dalla canadese Carolyn Drake a Layka, nella regione dello Xinjiang, Cina. Titolo: vita quotidiana di una famiglia uigura. Siccome la fotografia è stampata a grandezza naturale si ha come l’ impressione di entrare nella vita delle persone che vi sono ritratte. È il momento del pranzo di una famiglia, all’ interno di una stanza che potrebbe anche essere una tenda. In primo piano, accovacciati sui tappeti, due uomini: uno anziano e l’ altro giovane, entrambi con il volto ridente. Mangiano reggendo ciotole in cui si intravedono cereali, insalata, pezzetti di formaggio. In mezzo siede un bambino alle prese con i suoi primi tentativi con il cucchiaio. Alle spalle del piccolo, china su di lui in un gesto di protezione, la madre, giovanissima. Sullo sfondo, a ridosso della parete, sono ripiegate con cura le coperte e i materassi che saranno distesi la sera al momento di dormire. La fotografa ha immortalato un momento magico di una famiglia felice, che vive con poche cose essenziali, ma con estrema eleganza. Ecco, il senso della vita può essere racchiuso in un’ immagine così. C’ è l’ amore, la salute, la sicurezza di un tetto sopra la testa, la serenità degli affetti, la certezza che la propria storia sarà portata avanti dai figli. È l’ immagine bella della pienezza della vita. Che però è fatta anche di lavori pericolosi o estranianti, di lavori che si cercano e non si trovano. Di esistenze vissute ai margini del mondo, magari condividendo un abbeveratoio con gli animali. Di lotte contro le ingiustizie, i soprusi, le tirannie. C’ è chi passa i suoi giorni a imbottigliare spumante chi a dipingere icone in un monastero sperduto. Ci sono i musulmani che nel Sinai impastano il pane insieme ai cristiani. I migranti del Sahara che attraversano i deserti carichi di fagotti. Il neuroscienziato americano che passa i giorni a osservare il suo ratto con il cervello infilzato di elettrodi. Scatti che raccontano il senso della vita e la storia del mondo.
Lauretta Colonnelli