Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 12/03/2012, 12 marzo 2012
«QUANDO LO TSUNAMI PORTO’ VIA IL PIANOFORTE»
«Nel quartiere di Sendai dove si trova la mia casa, le onde dello tsunami sono arrivate relativamente basse. Solo quattro metri. Ma sono riuscite a scagliare contro i muri un auto e un battello. E a trascinarsi via tutti i mobili, compreso il pianoforte a coda». Takahiro Sasaki, 24 anni, baritono, rievoca con queste parole il terremoto che ha colpito il Giappone un anno fa. Per Sasaki quel pianoforte era al centro della vita della sua famiglia: la madre che insegna musica e il fratello pianista. Lui aveva deciso di studiare canto. «Perché mi dicevano tutti che avevo una bella voce». L’ 11 marzo del 2011, quando la terra cominciò a tremare e l’ oceano a gonfiarsi, la casa di Sendai per fortuna era vuota. Sasaki si trovava all’ Accademia musicale di Gunma, la madre e il fratello nelle regioni del nord. Ma nessuno è potuto rientrare nella villetta rimasta inclinata e pericolante sotto le percosse dell’ acqua. Sasaki vive a Roma da sei mesi, dove ha continuato i suoi studi al Conservatorio di Santa Cecilia grazie alla borsa di studio «Salvatore Damiani», istituita dalla Fondazione Italia Giappone. «Avevo visto da piccolo Vacanze Romane con Audrey Hepburn - racconta Sasaki - e quando sono arrivato qui mi è sembrato di entrare direttamente nel film. Mi avevano colpito i tanti posti romantici. Li ho ritrovati tutti». A Roma il giovane baritono ha esordito nel suo primo concerto, sabato sera alle 20, all’ oratorio di via del Caravita 7. L’ evento, promosso dalla comunità cattolica giapponese, ha voluto ricordare la tragedia di Fukushima, anche con testimonianze dirette e una mostra di foto. Hanno partecipato i pianisti Biagio Andriuli e Ryoko Tajika Drei e i soprani Asami Hanaoka e Kimie Ishii. Sasaki canta un brano del compositore e poeta Saburo Takada, che racconta di una gardenia abbandonata in un angolo del giardino, ma forte e capace di rifiorire a ogni primavera.
Lauretta Colonnelli