Aldo Grasso, Corriere della Sera 22/03/2012, 22 marzo 2012
MEGLIO LETTERMAN O MICHELLE OBAMA?
Ma a noi manca di più una Michelle Obama o un David Letterman? Michelle Obama ha partecipato per la prima volta alla trasmissione tv «The Late Show with David Letterman», giusto per far capire agli americani non solo di che pasta è fatta ma che è ufficialmente iniziata la campagna elettorale del marito (Rai5, martedì, ore 23). Se si va in tv mossi da una simile missione bisogna dimostrare di saperci stare. E per quanto Letterman sia da tempo schierato a fianco di Obama la prova tv è pur sempre impegnativa: devi dare un’immagine positiva, offrirti come modello, primo modello dell’America, essere a fianco del marito ma mostrare una propria personalità. Michelle si è anche commossa, parlando della sua infanzia e del padre che lavorava in un’azienda idrica municipale di Chicago: «Aveva la sclerosi multipla e non riusciva a camminare. Aveva lavorato duramente e ci amava così tanto. Avevamo regole, avevamo dei limiti, ma non c’era nulla che mio padre non avrebbe fatto per noi». A questo punto ha avuto un attimo di esitazione, quindi ha detto: «Non mi far piangere, qui non siamo da Oprah». E poi «Questo è ancora il Letterman Show?».
Inevitabilmente ha parlato male della tv (sono troppe le ore che i più piccoli passano davanti allo schermo) e, sia pure con un po’ di rigidità, ha promosso la campagna «Let’s Move», muoviamoci, camminiamo, stiamo all’aria aperta.
Ci manca di più una Michelle Obama o un David Letterman? Per quanto Letterman non cerchi mai di mettere a disagio i suoi ospiti (salvo rare eccezioni) e pratichi abbondantemente l’arte della promozione, non è mai un intervistatore in ginocchio, non si rivolge mai al suo ospite come se fosse di fronte a un’apparizione.
Quanto alla first lady, sarebbe bello averne anche noi una simile, felici di assoggettarci ai suoi principi formativi basati sull’educazione, l’empatia, il rispetto. Soprattutto l’empatia, e la simpatia.
Aldo Grasso