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 2012  marzo 22 Giovedì calendario

VIAGGI, ARMI, REATI MINORI: TUTTI SEGNALI TRASCURATI DAGLI INQUIRENTI —

L’incubo, almeno a breve termine, è finito. La gigantesca opera di investigazione che ha portato a scoprire il colpevole dei massacri di Tolosa sarà inevitabilmente sfruttata politicamente: qualcuno ne vanterà l’efficacia, altri la criticheranno. Ma al di là delle inevitabili strumentalizzazioni a un mese dalle elezioni presidenziali, alcune questioni restano irrisolte.
La sottovalutazione iniziale
Dopo che il paracadutista Imad Ibn Ziaten, francese di origine marocchina, è stato ucciso, alle 16 di domenica 11 marzo, con un colpo di pistola sparato a bruciapelo sotto l’occhio destro, gli inquirenti hanno parlato di una probabile pista passionale. Imad, 30 anni, celibe, «aveva una vita sentimentale movimentata», è stato detto. In sostanza, era single e frequentava più di una ragazza. Il che ha fatto supporre una vendetta di qualche fidanzato o marito. Escluso invece, «nel suo caso», il traffico di droga, come se quella fosse invece la spiegazione normalmente più plausibile.
I due crimini distinti
Quando, quattro giorni dopo, gli altri tre paracadutisti sono stati assaliti a Montauban (due sono morti), ci sono volute molte ore, forse troppe, prima che gli inquirenti si rassegnassero a unire le inchieste per i due eventi. Eppure, le modalità delle uccisioni erano le stesse, e le vittime tutti paracadutisti. In quei giorni la Francia viveva il culmine della campagna elettorale, l’opinione pubblica e i media erano distratti, gli assassinii nel Sud della Francia sono stati forse trascurati.
La prima segnalazione
Nella prima lista dei sospetti stilata sabato, all’indomani del secondo agguato, i fratelli Mohamed e Abdelkadir Merah erano già presenti. Mohamed era controllato dall’intelligence francese da anni. La sua presenza nella lista non ha sortito alcun effetto. Per giorni è stata privilegiata la pista dell’estrema destra e dei neonazisti. Mohamed ha avuto il tempo di entrare in azione anche lunedì, contro la scuola ebraica, quando già era tra i sospettati.
I viaggi da Tolosa all’Afghanistan
L’intelligence francese conosceva i viaggi in Afghanistan e Pakistan di Mohamed Merah. Si è lasciata prendere di sorpresa da un terrorista islamico nato a Tolosa, addestrato da Al Qaeda nelle zone tribali del Waziristan, che è tornato in Francia ed è riuscito ad accumulare una enorme quantità di armi che gli sono servite per compiere attentati clamorosi nella sua città. I francesi di origine araba che vanno in Afghanistan ad addestrarsi e poi tornano in patria, secondo gli esperti, sono poche decine. Forse Mohamed Merah, oltretutto noto alla polizia anche per reati comuni, avrebbe meritato un controllo più ravvicinato.
S. Mon.