Marco Castelnuovo, La Stampa 22/3/2012, 22 marzo 2012
1965: “La Stampa” e Fornero prima della classe – L’ha scovata il blogger «Piste» (http://piste
1965: “La Stampa” e Fornero prima della classe – L’ha scovata il blogger «Piste» (http://piste.blogspot.it) sull’archivio digitale de «La Stampa», il database gratuito on line che raccoglie tutti gli articoli usciti sul nostro quotidiano dal 1867 in poi. In un pezzo della cronaca cittadina che racconta i migliori alunni delle scuole torinesi del giugno 1965, spunta una Elsa Fornero, allora diciassettenne: la migliore della sua scuola. La futura ministro, ritratta anche nella foto a corredo dell’articolo, viene assunta ad esempio non solo per i voti presi ma anche per come li ha ottenuti. Alzandosi presto per fare la pendolare tra la campagna torinese e la città. Ma ecco cosa si diceva nell’articolo de «La Stampa»: «Tra le prime votazioni conosciute, spicca quella di Elsa Fornero, 17 anni, allieva di III B all’istituto tecnico Luigi Einaudi. I voti sono belli (otto 9), in italiano, storia, geografia, merceologia, ragioneria, computisteria, diritto, economia e tre «8». In francese, inglese, matematica); colpiscono soprattutto le circostanze in cui la studentessa li ha riportati. La ragazza proviene dalle scuole tecniche ed ha il diploma di computista col quale terminano gli studi tecnici inferiori. Nel settembre scorso, dopo una preparazione portata a termine in poche settimane, sostenne con profitto l’esame di integrazione e ha dimostrato coi fatti di non risentire le difficoltà del passaggio ad un corso più impegnativo. Tuttavia non è la classica figura della «sgobbona», si limita a studiare tre ore al giorno e mai di sera; questo non per una sua scelta che potrebbe sembrare strana in una ragazza spigliata, ma perché è costretta a coricarsi molto presto in vista di una sveglia che suona sempre all’alba. Elsa Fornero abita a San Carlo Canavese, oltre Ciriè, e giunge a Torino col pullman che parte alle ore 6,30. Mentre alle sue compagne più fortunate è consentito alzarsi anche soltanto una mezz’oretta prima delle lezioni, la «prima della classe» affronta tutti i giorni un noioso trasferimento: un’ora per giungere in corso Giulio Cesare, uno spostamento per prendere il tram n. 10 e finalmente l’arrivo a scuola. La Fornero ha un sorriso molto dolce e occhi verdi scuri che riflettono la sua modestia: «Non credo di meritare tutte queste attenzioni — diceva — e il mazzo di fiori del prof. Allemano, degli altri insegnanti, di compagni e compagne è stato proprio una sorpresa». Marco Castelnuovo