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 2012  marzo 21 Mercoledì calendario

A SEGNO LA PRIMA ASTA GRECA DOPO LO SWAP

Rendimenti in calo con il tutto esaurito per le aste dei titoli di Stato europei. Dalla Grecia, alla Spagna al fondo salva Stati Efsf, l’European financial stability facility si sono presentati ieri sul mercato, ottenendo richieste quasi doppie rispetto alle offerte. Attesa l’asta della Grecia, la prima dopo l’accordo, siglato nei giorni scorsi, con cui ha ottenuto una riduzione di 105 miliardi di euro del suo debito pubblico. In scadenza ieri c’erano 14,4 miliardi di titoli, impegni onorati in parte con l’asta di ieri, in parte con la tranche di aiuti da 7,5 miliardi nell’ambito del nuovo programma di aiuti internazionali, di cui 5,9 miliardi dai paesi dell’Eurozona e 1,6 miliardi dal Fondo Monetario Internazionale. Il resto è arrivato dal piano di ristrutturazione del debito con cui è stato evitato il default del paese. In asta, Atene ha raccolto 1,3 miliardi di euro per bond a tre mesi registrando un rendimento del 4,25%, in netto ribasso rispetto al 4,61% dell’asta analoga dello scorso 16 febbraio. La domanda ha superato di oltre due volte l’offerta, posto che si tratta di emissioni a breve scadenza che, in quanto tali, sono praticamente coperte dagli aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale già sbloccati a favore del Paese ellenico. Tutto questo mentre la Banca centrale greca prevede per il quinto anno la recessione economica del paese, con una contrazione prevista del 4,5% nel 2012, le elezioni alle porte, le dimissioni del ministro delle finanze e i rumors di un nuovo piano di interventi.
Ad aiutare la Grecia, oltre all’Fmi, c’è il fondo salva Stati Efsf che ieri ha collocato 2 miliardi di euro a 6 mesi raccogliendo una domanda da parte degli investitori di 5,2 miliardi. L’Efsf con un rating di AA+ di S&P, ha prezzato il bond a 0,204% in rialzo rispetto l’asta precedente del 21 febbario quando venne collocato lo stesso ammontare allo 0,1908 per cento.
Lunedì il fondo ha collocato il primo bond a 20 anni per 1,5 miliardi di euro mentre domani è attesa una nuova emissione a cinque anni. Il fondo il cui mandato è il sostegno ai piani di salvataggio di Portogallo, Irlanda e Grecia, ha risorse per 440 miliardi di euro avendone impiegati finora 192 miliardi per programmi di interventi, i restanti 248 miliardi sono al momento a disposizione. A questi è previsto che vengano aggiunti altri 500 miliardi dell’Esm, l’altro fondo europeo che sarà operativo da luglio.
Attesa anche l’asta spagnola di titoli a 12 mesi per 3,6 miliardi e a 18 mesi per 1,4 miliardi entrambe uscite con rendimenti in calo rispettivamente all’1,418%, il livello più basso dall’aprile 2010 e dell’1,711% dal 2,308% dell’asta precedente. L’ammontare raccolto in asta per 5,04 miliardi di euro è stato appena al di sotto della parte alta della forchetta offerta di 5,5 miliardi. Mentre l’agenzia di rating Moody’s conferma il giudizio A3 con outlook negativo sul paese, la Banca di Spagna nel suo ultimo report scrive che il tasso di morosità del sistema finanziario spagnolo ha toccato a gennaio quota 7,91%, il livello più alto dal novembre del 1994.