Diego Gabutti, ItaliaOggi 21/3/2012, 21 marzo 2012
A causa del debito crescono l’età della pensione e le tasse – Nonno Mario, impaziente, «ha preso in mano il negoziato sulla riforma del mercato del lavoro», che intende chiudere entro il mese
A causa del debito crescono l’età della pensione e le tasse – Nonno Mario, impaziente, «ha preso in mano il negoziato sulla riforma del mercato del lavoro», che intende chiudere entro il mese. Vuole vedere, mi figuro, qualche risultato, come si dice in questi casi. Ma Elsa Fornero, poveretta? Come la prenderà? Trattata da incapace, oltre che da piagnucolona, adesso le toccherà battersi non soltanto contro i sindacati ma anche contro i mercati, antipatica al proletariato, sgradita al capitale. * * * «Se per un tempo sufficientemente lungo al posto d’eroico e virtuoso si dice “fanatico”, alla fine si crederà veramente [come sotto Hitler] che un fanatico sia un eroe pieno di virtù e che non possa esserci eroe senza fanatismo» (Victor Klemperer, LTI. La lingua del Terzo Reich, Giuntina 1998). * * * Enrico Mentana, la sera in cui su La7 va in onda Piazza pulita, il talk show di Corrado Formigli, annuncia gli scoop che la sera stessa farà Servizio pubblico, il talk show di Michele Santoro. Si capisce benissimo quale dei due talk show vedrà lui. Padrone, naturalmente. Ma non è così, se posso dirlo, che s’aiuta il povero Formigli a pagare il risarcimento stramilionario a Fiat Auto per avere mancato di rispetto all’Alfa Romeo Mito Quadrifoglio Verde. Quando, come adesso, non si parla che di soldi, vuoi perché i più ne hanno pochi, vuoi perché i pochi ne hanno troppi, ma sempre perché non bastano mai, i casi sono uno, e sappiamo quale. * * * Non bastano ai poveracci, per le ovvie ragioni. Non bastano ai ricchi, che li dilapidano per la gran parte in tasse (ed è peggio che spenderli tutti in medicine). Meno che mai bastano al Caro Leader, che pensa al debito pubblico e gli vengono i sudori freddi, così l’età della pensione cresce, idem le tasse, ma in compenso (magra consolazione) calano lo spread e le arie dei politici. * * * Ai politici, poi, i soldi, oltre a non bastare mai, proprio piacciono; sono belli, scintillano, ci vai alle Seycheless nel weekend. Se parlano di soldi in pubblico, per esempio quando li accusano d’averli intascati indebitamente o di spenderli indebitando la nazione, lo fanno ostentando il più sovrano disprezzo per le vili questioni di denaro. Un disprezzo che naturalmente non provano. * * * «Di tutto ciò che [Joseph Conrad] scrisse la cosa che più ammiro è quella terribile novella intitolata Cuore di tenebra, in cui un idealista troppo debole impazzisce per l’orrore che desta in lui la foresta tropicale e la solitudine tra i selvaggi. (...) Ebbi la sensazione, benché non sappia se egli avrebbe accettato una tale immagine, che considerasse la vita umana civilizzata come una pericolosa passeggiata su una sottilissima crosta di lava ancora tiepida, che in qualsiasi momento può aprirsi e precipitare l’incauto nel baratro incandescente» (Bertrand Russell, L’autobiografia 1872-1914, vol. 1, Longanesi, 1969). * * * A Francesco Rutelli non vanno giù le accuse dell’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi. Costui, oltre a comprare casette in Canadà, avrebbe anche girato al CFS, o Centro per il futuro sostenibile, di cui Rutelli è presidente, bonifici per complessivi 866mila euro, tutti soldi «sottratti alla Margherita» senza particolare destrezza. Calunniato «da un ladro», per di più conclamato e confesso, l’ex «bello guaglione» (come l’aveva battezzato Romano Prodi) strilla all’«inquinamento» e al «depistaggio». Ma i bonifici, a differenza dei segnali di fumo, lasciano tracce, evidenti come rotaie del tram, e intanto Tonino Di Pietro, sempre felice delle disgrazie altrui, s’appresta a barrire il suo «carta canta». * * * Rutelli si consola, lamenta Lucia Lucia Annunziata, trattando lei «come una cretina», esattamente come fa anche «Sabina Guzzanti». Dopo l’Affaire Freccero — il direttore di Rai4 messo alla gogna da Libero per un serial osé di fascia pomeridiana (io non l’ho mai visto perché a quell’ora leggo Kant con largo anticipo su Umberto Eco, che lo legge soltanto di sera, quindi non saprei dire se è davvero osé, e quanto osi) — forse il giornale di Maurizio Belpietro dovrebbe lanciare una campagna moralizzatrice anche contro le «cozze pelose» del sindaco di Bari Michele Emiliano. * * * «Cozza pelosa» non è bello. In fondo le cozze hanno un nome scientifico: mytilus galloprovincialis. Potremmo ribattezzare la cozza pelosa mytilus galloprovincialis barbudo e prendere due piccioni con a fava. Quel «barbudo», infatti, piacerebbe di sicuro a Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia (per via dei compagni d’arme di Fídel Castro). Anzi, i piccioni potrebbero essere tre: forse i «barbudos» piacciono anche al direttore di Rai4. * * * «Uomini e donne in tutto il mondo prendevano seriamente in considerazione e discutevano apertamente la possibilità che il sistema sociale dell’Occidente potesse incepparsi e smettere di funzionare» (Arnold J. Toynbee, 1931, cit. in Sylvia Nasar, L’immaginazione economica, Garzanti 2012).