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 2012  marzo 21 Mercoledì calendario

Al comando delle banche non ci sono più i banchieri - Ho lavorato in banca per più di 40 anni, sono stato dirigente della «vecchia» Co­mit, successivamente sono stato dirett­o­re generale della Bcc più importante del Trentino Alto Adige, prima di un veloce passaggio come capo area di Intesa

Al comando delle banche non ci sono più i banchieri - Ho lavorato in banca per più di 40 anni, sono stato dirigente della «vecchia» Co­mit, successivamente sono stato dirett­o­re generale della Bcc più importante del Trentino Alto Adige, prima di un veloce passaggio come capo area di Intesa. Ri­tengo pertanto di avere una visione del mondo bancario sufficiente per espri­mere alcune considerazioni: le banche non danno più credito perché ai loro ver­tici non ci sono più banchieri, lo stesso ministro Passera non è un banchiere ma un comune «tagliatore di teste» (ciò che ha fatto in Intesa lo ha dimostrato); gli utili non si fanno vendendo immobi­­li, filiali, o mandando a casa il persona­le, ma con i guadagni provenienti dagli «affari». I banchieri in Intesa erano il dott. Paolillo e il dott. Saviotti. Mancano nelle banche la «cultura» del credito e personaggi capaci di assumersi respon­sabilità. Non c’è la cultura del persona­le. Ci sono delle Popolari, quotate in Bor­sa, con un’organizzazione inferiore a delle Bcc di provincia. Questi sono i pro­blemi, che unitamente alle ingerenze politiche (il mondo bancario italiano è quasi totalmente in mano al mondo cat­to- comunista) sono alla base del diffu­so disservizio bancario. Vittorio D’Angelantonio Bussolengo (Verona)