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 2012  marzo 21 Mercoledì calendario

L’Europa vuol portare gli scacchi a scuola «Aiutano la creatività» - A scuola a lezione di scac­chi

L’Europa vuol portare gli scacchi a scuola «Aiutano la creatività» - A scuola a lezione di scac­chi. È un gioco che aiuta la capaci­tà di concentrazione, sviluppa la memoria ed elimina le barriere so­ciali. A sostenerlo è Garri Kaspa­rov che ancora una volta riesce a dare scacco matto e forse addirit­tura a trovare un’antidoto alla di­pendenza dai videogiochi freneti­ci e violenti. Questa volta la scac­c­hiera sulla quale si muove il gran­de campione russo è l’Europa e la partita ha come posta il migliora­mento della qualità dell’istruzio­ne. Grazie alla Fondazione del campione russo e all’Unione euro­pea degli scacchi Strasburgo ha adottato una dichiarazione che impegna i paesi membri a pro­muovere e incentivare lo studio degli scacchi in tutte le scuole. La Written Declaration 50/2011 è passata il 19 marzo con 415 firme, il 10 per cento più del ne­cessario. Insomma la maggioran­z­a dei parlamentari europei appa­re convinta del fatto che lo studio delle strategie del gioco possa dav­vero portare grandi benefici nel­l’educazione dei ragazzi. Il prov­vedimento verrà subito trasmes­so alla Commissione Europea per diventare operativo. Nella dichia­razione Strasburgo fa appello a tutti i Paesi membri affinché inco­raggino l’introduzione dello stu­dio degli scacchi nei sistemi scola­stici. Non solo. Alla Commissione spetta pure il compito di reperire i fondi necessari a sostenere finan­ziariamente l’introduzione di un programma di studio degli scac­chi per poi monitorare i risultati che saranno raggiunti dalle scola­resche coinvolte. Il progetto europeo con il soste­gno della Fondazione di Kaspa­rov provede di promuovere lo stu­dio del gioco fornendo «la mate­ria prima» alle scuole, compresi gli insegnanti, per stimolare i ra­gazzi ad appassionarsi alle strate­gie. «Questo è un grande momen­to per il gioco degli scacchi - affer­ma un soddisfattissimo Kasparov -. Questo progetto realizza il mio sogno: portare il gioco degli scac­chi nelle aule in modo che ciascu­no studente possa godere dei be­nefici che comporta scoprire il gio­co, imparandone i segreti». E certamente se c’è qualcuno che conosce i benefici dell’impa­rare le complesse strategie di at­tacco e di difesa necessarie a con­quistare la scacchiera, quel qual­cuno è Garri Kasparov. Considera­to un prodigioso giocatore già a sei anni, conquistò il titolo di cam­pione del mondo a soli 22 anni contro i leggendario avversario Anatolij Karpov. A credere come lui nel progetto il bulgaro Slavi Binev. «Questa di­chiarazione rappresenta un’im­portante vittoria per tutta l’Euro­pa -dice Binev - . Anche perché prova che una buona causa non conosce frontiere e in questo caso l’introduzione dello studio degli scacchi nelle scuole è un bene per i nostri ragazzi e dunque per il no­stro futuro». Nella dichiarazione, firmata an­che dall’europarlamentare Pdl Mario Mauro, si ricorda come al­l’Unione spetti il compito di pro­muovere anche lo sport. Si fa nota­re come «il gioco degli scacchi è ac­cessibile ai ragazzi di ogni gruppo sociale» e dunque può contribui­re «alla coesione sociale e a conse­guire o­biettivi strategici quali l’in­tegrazione sociale, la lotta contro la discriminazione, la riduzione del tasso di criminalità e persino la lotta contro le varie dipenden­ze ». Ma non ci sono soltanto moti­vazioni sociali a sostegno dello studio degli scacchi. Indipendentemente dall’età dei ragazzi, prosegue la dichiara­zione, «il gioco degli scacchi può migliorarne la concentrazio­ne, la pazienza e la perseve­ranza e può svilupparne il senso di creatività,l’intu­ito­e la memoria oltre al­le capacità analitiche e decisionali, conside­rando che gli scac­chi insegnano inol­tre determinazio­ne, motivazione e spirito sporti­vo ». La dichia­razione si chiude invi­tando la Commissio­ne «a garan­tir­e un finan­ziamento adeguato » per realizzare il programma “Scacchi a scuo­la” a partire dal 2012.