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 2012  marzo 17 Sabato calendario

"La televisione non la guardo più solo Bondi può sventrare viale Mazzini"– Ha fatto la Rai, ma per sua fortuna Angelo Guglielmi non l´ha mai guardata

"La televisione non la guardo più solo Bondi può sventrare viale Mazzini"– Ha fatto la Rai, ma per sua fortuna Angelo Guglielmi non l´ha mai guardata. «Non la guardavo ieri, figurarsi oggi». Forse nemmeno Enrico Bondi la guarda. E´ candidato a fare bene. «Sarebbe davvero un´ottima soluzione affidare la Rai a chi ha risanato la Parmalat. In effetti, pensandoci, la Rai è piegata dai debiti come l´azienda che fu di Tanzi. Le corruttele parmigiane sono potenziali sorelle di quelle romane. Senta, più ci rifletto e più mi sembra che il dottor Bondi sia l´unico in Italia che possa sventrare la Rai, toglierle dalla pancia i partiti e offrirle un futuro». I partiti senza il dominio sulla Rai sarebbero gattini nati senza artigli. «Invece Veltroni quando mi affidò la direzione di Raitre seppe stare al suo posto. E credo abbia guadagnato politicamente e nell´immagine. Raitre è stato un cavallo sul quale ha galoppato. Eppure il massimo profitto lo ha raggiunto facendo fare ogni cosa a noi. Non interferendo mai». Glielo dica ad Alfano. «Mi sembra disperato al solo pensiero che la televisione di Stato possa divenire una cosa decente. Trema dalla paura, e si vede». Come potrebbe illustrargli l´orrido della tv? «Non ha punte di ciclopica bruttezza. Semmai la costante che disarma e alla fine fa arrendere è la mediocrità così insistente, inalterabile e temo inconfutabile. E´ un grigio sistemico, un vuoto denso. Gli unici sprazzi di gioia vera da spettatore li avverto quando sono in programma le grandi partite di calcio su Sky». Da direttore di Raitre si è fatto onore. «Anche allora non guardavo. Ero sempre nell´acquario, dentro il cuore dei programmi sistematicamente in diretta. La diretta connette il mezzo agli italiani, è l´unica possibilità della televisione di essere viva. Ero lì da mattina a sera, dietro di sopra o di sotto. Quando staccavo, potevo mai guardarla? Andavo a cena, scusi». Offra a Bondi qualche idea in omaggio. «Cambierei subito i telegiornali che sono, non so se condivide, di una permanente sciatteria. Ci vuole il telegiornale di racconto, con una figura forte che conduca il telespettatore tra le notizie e le pieghe dell´Italia. L´anchorman più popolare. Uno solo e niente rotazioni di volti. Quello che fa Mentana a La7«. Poi? «Poi grandi inchieste a puntate. Io non so nulla di Tav e se ne parlo con lei mi accorgo che anche lei non sa nulla. Insieme commentiamo la Tv senza conoscere alcunché. Ecco: restituire il potere della conoscenza e indagare pezzo per pezzo l´Italia». Si commenta quel che non si sa. «E cercherei conduttori tra i giornalisti della carta stampata, farei un grande piano di ricerca, un´opera di ritrovamento delle grandi intelligenze narrative. Ancora oggi vanno forte quelli che ho lanciato io, Lerner, Augias. Ma sono scelte fatte vent´anni fa«. Il tempo passa senza che nulla accada. «Immemori e purtroppo felici».