MATTIA FELTRI, La Stampa 17/3/2012, 17 marzo 2012
Temi generici e zero fisco È il boom delle fondazioni - Ottantotto», dice Paolo Bracalini, autore di Partiti Spa (editore Ponte alle Grazie ), uno dei testi sacri sulla bella vita dei partiti italiani
Temi generici e zero fisco È il boom delle fondazioni - Ottantotto», dice Paolo Bracalini, autore di Partiti Spa (editore Ponte alle Grazie ), uno dei testi sacri sulla bella vita dei partiti italiani. Anzi, «sono arrivato a contarne ottantotto», dice, perché non si tratta di un censimento, piuttosto di una stima: compilare il grande libro delle fondazioni e delle associazioni politiche con lo spirito del contabile può condurre al delirio. Ogni leader, ogni vice leader, ogni capocorrente, ogni responsabile d’area, ogni gerarca laterale, ogni colonnello diagonale infatti possiede il suo think tank - per dirlo in un modo nobilitante, visti i tempi - che è naturalmente no profit e che si ripropone fini culturali di svariata o più spesso vastissima natura. Per esempio la fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno intende «dare continuità e compimento alle aspirazioni più profonde che hanno animato le alterne vicende della nostra comunità nazionale: costruire una «nuova Italia» in cui il rinnovamento sociale e politico si leghi ad un’autentica tensione morale e spirituale, stabilire un ponte tra la nostra forma nazionale e il grande retaggio di storia e civiltà che si legano al nome di Roma».Si considerino ora le differenze con la finiana Fare-Futuro , la quale si ripropone di «immaginare una politica capace,attraverso decisioni alte e partecipate, di pensare le ricadute di ogni singola scelta sulle generazioni future...». O con Italia Decide , di Luciano Violante, nata con l’obiettivo «di promuovere un’analisi condivisa e realistica dei problemi di fondo del nostro Paese per guardare al futuro attraverso strategie di medio-lungo periodo. Tra questi problemi spiccano le difficoltà del sistema decisionale, che costituiscono il principale campo di ricerca...». Più o meno questi sono i terreni sconfinati su cui esercitano le loro abilità i nostri animatori di fondazioni e associazioni varie. È difficile individuarne di meno ambiziose, o leggermente più specialistiche (un caso potrebbe essere quello della fondazione del democratico Marco Minniti, Icsa , che sta per Intelligence, culture and strategic analysis, proprio in inglese). L’universalità dei temi anatomizzati (per dire, il centro studi di Alfonso Gianni, gran compagno di Fausto Bertinotti, ha un nome - Cercare ancora - che prefigura l’esplorazione di tutte le galassie del sapere) rischia di passare per vaghezza e di nutrire una certa diffidenza, specie dopo il caso pecuniario della fondazione di Francesco Rutelli, Centro per un futuro sostenibile. Anche perché, come accennato, questi sodalizi sono no profit, godono di agevolazioni fiscali, per esempio sin qui non pagavano l’Ici, non sono tenuti a comunicare i loro finanziatori, che invece possono scaricare dalle tasse la somma devoluta, e non hanno l’obbligo di presentare bilanci. Dunque, pensar male vien più facile del solito, e pure di mettere assieme tutti, buoni e cattivi. Anche perché qui spunta un think tank ogni quarto d’ora: si è detto ottantotto, ma andando all’esplorazione pionieristica via web ci si imbatte in fondazioni imprevedibili, quella di Alfonso Pecoraro Scanio ( Univerde ), quella di un altro verde come Edo Ronchi ( Fondazione per lo sviluppo sostenibile ), quella di Mario Baccini, Foedus , capace di inquadrare meglio di chiunque lo sforzo del fondazionista: «Il famoso cucchiaio di Sant’Agostino può sembrare impotente davanti all’immensità degli oceani, ma non lo è...». Se è un oceano, lo solca chiunque, Massimo D’Alema su ItalianiEuropei , Enrico Letta su Vedrò , Gateano Quagliariello su Magna Carta , Giulio Tremonti su Res Publica , Altero Matteoli su Libertà per il bene comune , Ferdinando Adornato su Liberal , Franco Bassanini su Astrid , Fabrizio Cicchitto su Riformismo & Libertà , Beppe Pisanu su Medidea , Claudio Scajola su Cristoforo Colombo , dall’intestazione persino più bramosa di quella di Franco Frattini: la De Gasperi . Il Pdl ha persino cercato di mettere sul sito le fondazioni super ufficiali, in tutto diciotto (per le pari opportunità si segnala A passo di donna di Beatrice Lorenzin e Barbara Saltamartini). Il Pd si destreggia con qualche difficoltà in più, ma per dare l’idea peschiamo a caso una Libertà Eguale di Stefano Ceccanti, una debordante Persona, Comunità, Democrazia di Pierluigi Castagnetti, una Nuova economia, nuova società di Pierluigi Bersani con Vicenzo Visco. Ne mancava soltanto una che idealmente le unisse tutte: ci ha pensato Diego Bianchi, più noto come Zoro, che colse la più intima natura del fondazionismo, e chiamò la sua Daje .