Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  marzo 20 Martedì calendario

All’ asta i volantini delle Brigate rosse c’ è anche la condanna a morte di Moro – MILANO - Vanno all’ asta gli anni di piombo

All’ asta i volantini delle Brigate rosse c’ è anche la condanna a morte di Moro – MILANO - Vanno all’ asta gli anni di piombo. Diciassette tra «risoluzioni strategiche» e rivendicazioni di attentati firmati dalle Brigate rosse tra il ’ 74 e il ’ 78, saranno ceduti al miglior offerente giovedì 29 marzo alle 10,30 nella sede della Bolaffi di via Manzoni 7 a Milano. Fra esse, l’ annuncio della condanna a morte di Aldo Moro il 15 aprile del ’ 78, cui seguì il ritrovamento del cadavere in via Caetani il 9 maggio successivo. L’ intero pacchetto partirà da un prezzo base di 1.500 euro, ma i responsabili della casa d’ aste milanese non riescono a prevedere l’ accoglienza per un «prodotto» così inconsueto. «Non ci risulta siano mai andati all’ asta documenti di questo genere - spiega Alberto Ponti - tanto che l’ esito appare imprevedibile: potrebbero spuntare un prezzo alto o rimanere invenduti». I 17 ciclostilati appartenevano a un privato collezionista del Torinese. A parte quello riguardante Moro, tutti gli altri si riferiscono a fatti accaduti intorno al capoluogo piemontese come l’ attentato al funzionario della confindustria Aldo Ravaioli il 6 giugno ’ 78, quello a Giorgio Palmieri, funzionario del personale della Fiat o quello al dirigente della Singer Agostino Belsito. Materiale che all’ epoca dei fatti era scottante e compromettente, ma che oggi appare storicizzato e già oggetto d’ archivio per gli studiosi del terrorismo. Chi ha conservato questi 17 fogli, prendendosi molti rischi, ha deciso di affidarli alla Bolaffi per la vendita all’ asta nel momento in cui la ferita del terrorismo di sinistra appare ormai cicatrizzata. «I nostri documenti - ricorda Ponti - sono preventivamente sottoposti al vaglio delle soprintendenze ai beni librari e archivistici per le relative autorizzazioni». Così è stato anche per i 17 volantini il cui valore documentale è direttamente proporzionale alla rarità. Se è vero che venivano tirati in centinaia di copie, è altrettanto vero che quasi tutte venivano distrutte dai destinatari. Forse si conservano esemplari solo negli archivi giudiziari a corredo dei processi. Nel caso dell’ asta del 29, il nome del collezionista è rigorosamente segreto, ma è escluso possa trattarsi di un’ associazione, un partito politico o un ente rappresentativo visto che la Bolaffi propone in catalogo solo beni di privati. Dal catalogo i volantini, ormai ingialliti, protetti dalle buste di plastica, appaiono oggi davvero come reperti sebbene risalgano a meno di quarant’ anni fa. Lessico e frasario appartengono a un’ altra epoca e ci riportano a una tremenda fase della nostra storia.