varie, 21 marzo 2012
Annamaria Pinto, 50 anni. Sposata in seconde nozze col carabiniere in pensione Ivo Pinto, 72 anni, viveva col marito in una villetta a Ladispoli (Roma)
Annamaria Pinto, 50 anni. Sposata in seconde nozze col carabiniere in pensione Ivo Pinto, 72 anni, viveva col marito in una villetta a Ladispoli (Roma). Molto religiosa, da tempo frequentava la «Comunità di rinnovamento carismatico cattolico Maria» e due volte alla settimana andava nella chiesetta di Sant’Angelo in Pescheria, a pochi passi dalla sinagoga di Roma, per cantare nel coro di padre Ermete Aceto che la giudicava una «signora tranquilla e serena, per nulla ossessionata dal diavolo», mentre a detta del marito «era schiava della religione, mi portava con lei a fare gli esorcismi, con la gente che sveniva, gridava. Un vero inferno...». L’altra notte il Pinto Ivo si avvicinò in punta dei piedi alla moglie che dormiva nel letto coniugale e le sparò un colpo di Smith & Wesson alla testa. Poi andò in riva al mare intenzionato a farla finita ma dopo aver parlato al telefono col figlio avuto dal precedente matrimonio cambiò idea e s’andò a costituire dai carabinieri di Cerveteri, ai quali spiegò: «Io l’amavo tanto, ma lei vedeva il diavolo dappertutto. Mi aveva già fatto vendere la barca, due anni fa, perché era convinta che fosse abitata dal demonio. E aveva tolto dalle pareti tutti i quadri e al loro posto aveva appeso crocefissi, santini e altre immagini sacre. La nostra casa, insomma, era diventata una specie di santuario. Eppoi negli ultimi tempi non dormiva più, diceva di sentire delle voci e mi chiedeva di vendere la casa per comprarne un’altra che fosse vicina alla comunità religiosa. Anche l’ultima notte mi ha svegliato per ripetermi questa cosa, io ormai ero estenuato e non ci ho visto più. Ho avuto un raptus e ho sparato. Chiedo perdono». Alle 5 di notte di giovedì 22 marzo in una villetta a Ladispoli.