il Fatto Quotidiano 18/3/2012, 18 marzo 2012
“A MODO MIO”, LA FEDE DI LUCIO - È
in libreria “Lucio Dalla - Una vita a modo mio” di Paolo Giovannazzi, sulla vicenda umana e artistica del cantante scomparso il 1° marzo. Pubblichiamo uno stralcio del V capitolo, “L’uomo di fede”.
Io sono cristiano, sono cattolico, credo in Dio e professo la mia fede continuamente, nel senso che è uno dei miei punti fermi e una delle poche certezze che ho, che non mi proibisce di immaginare, di sperimentare anche possibilità che non contrastano con la mia certezza religiosa” (Lucio Dalla a The Vatican Today, 2000). Sul fatto che Lucio Dalla da sempre si sia professato cattolico non ci sono dubbi. [...] Nella formazione religiosa del piccolo Dalla, gioca un ruolo fondamentale la figura di Padre Pio. Durante i suoi frequenti viaggi di lavoro in Puglia, mamma Iole si ferma in visita a San Giovanni Rotondo, luogo di residenza del frate. Secondo l’amico di vecchissima data Baldazzi, l’incontro con Padre Pio determina un rapporto complesso con la religione: “Anche Lucio viene introdotto nella cella del monaco. Padre Pio lo accarezza – ha le mani fasciate e coperte con guanti di lana: Lucio saprà più tardi che quei guanti coprono le stigmate – e gli sorride, poi si rabbuia e gli ordina di non mettere mai più piede su un palcoscenico. Un’esperienza forte, traumatica, che gli acuisce la naturale conflittualità interiore. […]. Il suo bisogno di esibirsi, la sua fame di pubblico, la sua vocazione alla “mistificazione” per mezzo dell’arte, trovano un nuovo ostacolo, che si aggiunge alla sua esigenza di sincerità (Baldazzi, 1990). Conflitti interiori o no, il Dalla adulto ha partecipato attivamente alla vita parrocchiale, come ha ricordato padre Giovanni Bertuzzi, domenicano, direttore del Centro San Domenico a Bologna: “L’impressione che ho avuto è che avesse una fede molto spontanea, in una vita che è sempre stata molto movimentata. Così come aveva una sensibilità musicale, aveva anche una sensibilità religiosa che gli faceva sentire la presenza di Dio nella natura e la presenza di Dio nella sua vita”.
A COMPLICARE i rapporti con la Chiesa e con l’establishment ecclesiastico c’è naturalmente la questione delle posizioni politiche del cantautore, che per anni si è dichiarato di sinistra, sia pure con varie sfumature di convinzione nello schierarsi. Però al quotidiano on line Petrus nel 2007 Dalla spiega: “Non sono mai stato né marxista, né comunista. Se mi sono esibito alle manifestazioni di sinistra è perché sono un professionista. Non credo che un cattolico – perché io tale sono – debba rifiutare le offerte che gli vengono fatte solo per una questione ideologica. Detto ciò, reputo che il marxismo, come ha sottolineato il papa nella sua ultima enciclica, contenga alcuni elementi in comune con il cristianesimo”. [...] Il secondo tema spinoso nei rapporti con il mondo cattolico sono i comportamenti sessuali del cantante. Omosessuale – o bisessuale, avendo avuto in gioventù relazioni sentimentali con persone del sesso opposto – mai nascosto ma mai dichiarato, amante del lusso – le opere d’arte, le residenze sontuose – affascinato dalla povertà, ha fatto discutere, e non poco, le correnti che compongono il variegato panorama cattolico italiano. Apprezzato da ambienti contigui a Comunione e liberazione, ma anche dall’organo ufficiale vaticano – “Era un vero credente” assicura L’Osservatore Romano – in altri ambiti era guardato sempre con una certa ammirazione, pur smorzata dalla sua condotta di vita.
NESSUN riconoscimento, invece, dal “Blog di apologetica cattolica” Pontifex.roma.it : “Glissiamo sulle sue debolezze sessuali ben note, ma non è pensabile trascurare le sue posizioni ambigue e spesso favorevoli all’omosessualità praticata e all’orgoglio gay”. [...] La querelle sull’omosessualità di Dalla scatena un dibattito che occupa per giorni le pagine dei giornali. L’occasione per aprire una polemica intellettuale intelligente su moralità e ipocrisia si perde però in un caotico affastellarsi di dichiarazioni e di processi a quello che Dalla ha detto o taciuto sulle sue preferenze sessuali. [...] Quanto alla sua fede, le ultime parole meritano di essere quelle pronunciate ai funerali di Dalla da padre Boschi durante l’omelia: “Lucio veniva da un colloquio con Dio incredibile, la sua fede passava attraverso l’uomo e rifletteva la sua umanità. Lucio con la parola e con la musica scolpiva nelle nostre anime, attingeva dalla profondità, con la sua sete di Dio e dell’assoluto”.