Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano 18/3/2012, 18 marzo 2012
MEDIASET, CONFINDUSTRIA E L’ARTICOLO SCOMPARSO
La successione a Emma Marcegaglia è diventata una battaglia dura, Giorgio Squinzi (Mapei, chimica) contro Alberto Bombassei (Brembo, meccanica). “La partita di Confindustria”, come si intitolava ieri la rubrica di Nicola Porro sul Giornale. O almeno così recitava il richiamo in prima pagina. Peccato che all’interno, invece dell’articolo del vicedirettore, c’era una pubblicità degli abbonamenti al Giornale. “Un disguido tecnico”, dice il direttore Alessandro Sallusti. Tutto qui. Forse. L’incidente redazionale, senza precedenti, va inserito nel contesto. E visti i trascorsi di Porro con la Confindustria, in particolare con Emma Marcegaglia, l’argomento è delicato. Antefatto: nell’ottobre 2010 escono intercettazioni tra Porro e Rinaldo Arpisella, allora portavoce della Marcegaglia a Confindustria. Porro vagheggia un dossier e articoli contro la Marcegaglia al telefono con Arpisella che si allarma e fa chiamare l’allora direttore del Giornale Vittorio Feltri da Fedele Confalonieri, presidente di Media-set, per bloccare tutto. Porro viene anche indagato per tentata violenza privata ai danni della Marcegaglia e per mezzo di terzi (cioè Arpisella).
17 marzo 2012: c’è il bis? Questa volta non ci sono le intercettazioni a spiegare le scelte del quotidiano. Vediamo i fatti noti: Porro, nelle sue rubriche precedenti, non ha mai nascosto di preferire Bombassei a Squinzi, che invece è il candidato sostenuto dalla Marcegaglia e dal mondo berlusconiano e anche la linea del Giornale è pro-Squinzi. In questi giorni c’è grande nervosismo negli ambienti confindustriali, giovedì si riuniscono i 187 membri della giunta che deve scegliere il nuovo presidente. Anche se in molti danno Squinzi vincente, la situazione sarebbe ancora incerta e la base non vuole farsi trovare dalla parte sbagliata al momento decisivo. Dal lato Squinzi c’è tutto l’interesse a dare la partita per chiusa, da quello di Bombassei a presentare un sostanziale equilibrio che potrebbe risolversi a favore del presidente della Brembo.
VENERDÌ SERA, mentre Porro era a una trasmissione tv, Fedele Confalonieri sedeva accanto a Squinzi alla cena di gala per la convention confindustriale milanese “Cambia Italia”. E Confalonieri a Milano conta moltissimo, influenza le scelte dell’associazione locale Assolombarda che è sempre decisiva a livello nazionale. Il sostegno di Confalonieri a Squinzi è evidente, e tutti sanno che Confalonieri significa Berlusconi.
Resta la curiosità di sapere cosa c’era di così esplosivo in quella rubrica. La vicenda piu chiacchierata nei corridoi del convegno milanese riguardava ovviamente la successione: venerdì mattina Bombassei ha riunito una cinquantina di confindustriali di peso al Radison Blu, un hotel, proprio nel giorno del convegno della Marcegaglia, per dimostrare che non si sente sconfitto e che anzi vuole giocarsi la partita in giunta. C’erano Umberto Quadrino, Gianfelice Rocca, i presidenti delle Confindustrie di Monza e di altre associazioni locali piemontesi, c’era Andrea Tomat dei veneti. Se Porro avesse raccontato questa assemblea come la dimostrazione che la candidatura di Bombassei è ancora viva, la cosa sarebbe risultata poco gradita a chi vuole che Squinzi entri in giunta con la nomina in tasca. Se non si crede all’incidente, soltanto Paolo e Silvio Berlusconi avrebbero potuto chiedere la soppressione dell’articolo di Porro. Oppure Fedele Confalonieri.
In queste settimane il presidente di Mediaset è attivissimo: un aperitivo con l’associazione di Enrico Letta, un’audizione parlamentare sui destini di Media-set in cui ha fatto capire che se l’azienda soffre dovrà licenziare, dichiarazioni quotidiane. É cominciata la partita finale sul beauty contest, l’assegnazione delle frequenze liberate dal passaggio al digitale. Il governo ha congelato per 90 giorni la procedura gratuita, ma dopo il 19 aprile dovrà decidere cosa fare. Il messaggio lo recapita al governo Tarak Ben Ammar, finanziere franco tunisino da sempre sodale di Berlusconi: “Concludere tempestivamente la procedura di assegnazione”. Se vince Squinzi, Confalonieri avrà una sponda sicura in Confindustria. Non decisiva nella vicenda del beauty contest, ma comunque utile ad aumentare il proprio peso politico e contrattuale. Meglio evitare quindi articoli sgraditi sul Giornale di famiglia.