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 2012  marzo 19 Lunedì calendario

LE LINGUE DEL FUTURO, PER VOCE ARANCIO


6.909. Le lingue parlate in tutto il mondo sono 6.909.

Madrelingua nel mondo. Le più parlate da madrelingua nel mondo: il cinese (1.213 milioni), lo spagnolo (329 milioni), l’inglese (328 milioni), l’arabo (221 milioni), l’hindi (182 milioni), il bengali (181), il portoghese (178 milioni) il russo (144 milioni), il giapponese (122 milioni) ed il tedesco (90,3 milioni). L’Italiano è 19esimo (61,7 milioni). (fonte: M. Paul Lewis, Ethnologue: Languages of the World).

Gli italiani. Il 59% degli italiani parla solo la propria lingua. Il 41% conosce una lingua straniera. Il 16%, due lingue straniere (fonte: Eurobarometro).

Arrivano cinesi, russi e indiani. L’inglese rappresenta ancora la lingua principale, ma, vista l’importanza economica sul mercato assunta, di anno in anno, da Cina, India e Russia, di pari passo cresce anche l’interesse per i loro idiomi, considerati ormai le lingue del futuro.

Opportunità di lavoro. Nel mondo del lavoro una seconda lingua, specie se tra le meno conosciute, può ampliare le prospettive e fare la differenza. Secondo un sondaggio di Eurobarometro, infatti, ben il 73% dei cittadini europei indica, come motivo principale per conoscere altre lingue, migliori opportunità di lavoro.

Alla Bocconi. Nel 2011, nel 13% delle 5mila proposte rivolte dalle aziende agli studenti e ai neolaureati della Bocconi, si richiedeva, oltre a un ottimo inglese, anche una o addirittura altre due lingue straniere.

Cina. Per l’import italiano la Cina è il terzo paese e l’ottavo per l’export. Lì le aziende italiane presenti sono tremila.

Offerta formativa. In Italia esistono diverse Università che offrono un’ottima preparazione in lingue orientali: l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la Facoltà di Studi Orientali dell’Università La Sapienza di Roma. Negli ultimi anni, l’aumento costante della richiesta di corsi di lingue orientali ha coinvolto le scuole di lingue private, gli istituti di cultura e le fondazioni.

50 milioni. Nel 2000 erano poco più di due milioni i non cinesi che, nel mondo, tentavano di imparare gli ideogrammi del mandarino. Nel 2011, 50 milioni.

Il cinese. Il primo scoglio da affrontare nell’approccio al cinese, ma anche al russo e all’hindi, è quello della scrittura. Il mandarino non usa le lettere dell’alfabeto, ma gli ideogrammi (il dizionario Zhongua Zihai elenca ben 85.568 caratteri). La difficoltà maggiore, però, sta nel fatto che una stessa sillaba può cambiare di significato a seconda del tono con cui viene pronunciata. Un esempio: la sillaba "ma", a secondo della pronuncia, può voler dire “mamma” (mā), “cavallo” (mǎ), "canapa" (má) e "insultare" (mà). Zheng Wei, docente della facoltà di lingue di Pechino, alla Repubblica: «Il mandarino è complicato e non è affatto scontato che chi afferma di studiarlo, riesca a impararlo». Persino i cinesi stessi non conoscono tutti gli ideogrammi. Di solito una persona, con un’istruzione medio-alta, arriva ad usarne dai 6mila ai 12mila circa.

I corsi. Nelle sue tre sedi (Roma, Milano e Ravenna), l’IsIAO propone corsi annuali di cinese da 100 ore, ripartite in due giorni a settimana, a 700 euro. L’Istituto Confucio, oltre ai corsi per adulti, organizza corsi di cinese ludico-creativi per bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni, spesso cinesi di seconda generazione o figli di un genitore italiano e di uno cinese. Il costo, per un modulo da 50 ore, è di 330 euro.

L’Istituto Confucio. Il primo Istituto Confucio all´estero fu aperto nel 2005. Nel 2010, ce n’erano 315 in 94 Paesi. Entro il 2015 si prevede arrivino a mille. In Italia, è a Torino, Milano, Padova, Venezia, Bologna, Pisa, Roma, Napoli e Macerata.

23 lingue indiane. In India ci sono 23 lingue ufficiali. La più diffusa è l’hindi, seguita dall’inglese.

L’hindi. Non usa i caratteri latini come l’italiano, ma un sistema di scrittura detto devangari, dove ogni carattere rappresenta una sillaba che contiene una consonante e una vocale.

Dove studiare. Al Centro Ananda Ashram di Milano, 16 incontri da 90 minuti ciascuno forniscono una preparazione di base per scrivere, leggere e formulare frasi più o meno semplici. Prezzo: 375 euro (esclusa la tessera associativa). A Torino, il Centro Culturale Gandhi organizza corsi base di hindi in cinque lezioni (lettura, scrittura, pronuncia della lingua e vocabolario di base). Prossima data di inizio: 28 Marzo 2012. Il costo è di 150 euro. A Roma, l’Accademia Yoga 1969 propone corsi da sette mesi.

Il russo. Anche qui la prima difficoltà da affrontare è l’alfabeto cirillico, composto da 33 lettere completamente diverse dal nostro (es. la “P” è la nostra “r”, la “C” è la nostra “s”). La grammatica è invece complicata dalle declinazioni dei nomi e dalle coniugazioni dei verbi.

A lezione di russo. Il punto di riferimento per lo studio del russo è l’Associazione Italia Russia di Milano: propone corsi standard annuali di lingua russa (100 ore) al costo di 850 euro o corsi brevi da 40 ore a 500 euro, con la possibilità di richiedere lezioni individuali in sede (350 euro per 10 lezioni) o in ufficio (450 euro). A Roma, ci si può rivolgere all’Istituto di Cultura e Lingua Russa o al Centro di lingua e cultura Est Ovest, che propone corsi annuali o semestrali da 100 ore a 585 euro.