VARIE 18/3/2012, 18 marzo 2012
APPUNTI PER GAZZETTA. IL SEQUESTRO IN INDIA DI ALTRI DUE ITALIANI
REPUBBLICA.IT
NUOVA DEHLI - C’è preoccupazione per la sorte dei due italiani rapiti dai ribelli maoisti nello Stato di Orissa, nel nordest dell’India. Si tratta di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo. Bosusco, piemontese di Condove, frequenta l’India da 15 anni e gestisce un’agenzia di trekking che ha base a Puri, mentre Colangelo, volontario di supporto ai medici che ha collaborato a progetti di cooperazione internazionale, è di Rocca di Papa, località a pochi chilometri da Roma. "Siamo preoccupati per il sequestro, ma fiduciosi per il rilascio", ha detto oggi il console generale italiano a Calcutta, Joel Melchiori.
La conferma del rapimento, nella zona di Kandhamal, è arrivata in mattinata dalla Farnesina che ha avviato contatti a tutti i livelli con le autorità indiane per trovare una soluzione alla vicenda. Il leader dei ribelli dell’Orissa, Sabyasachi Panda, in un audiomessaggio ha rivendicato il sequestro, spiegando che Bosusco e Colangelo hanno scattato delle "riprovevoli fotografie" a donne che facevano il bagno in un fiume. Abbiamo arrestato due turisti italiani che come centinaia di turisti
stranieri trattano la gente locale come scimmie e oggetti ridicoli. Questo è contro l’umanità e vogliamo che la popolazione si sollevi", è quanto ha dichiarato il leader maoista Sabyasachi Panda, in un audiomessaggio mandato in onda dall’emittente indiana Ndtv.
Ambasciatore Sanfelice: "Offerta trattativa interrompe ultimatum". "L’offerta pubblica di trattativa" proposta dalle autorità dello Stato di Orissa ai maoisti risponde in parte alle richieste dei ribelli e di fatto sospende l’ultimatum fissato per questa sera. Lo ha detto l’ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Giacomo Sanfelice, parlando con Sky TG24. "Ho chiesto rassicurazioni al chief minister - l’autorità più alta dello Stato dell’Orissa -. Mi ha detto che ritengono, come avvenuto in passato, che l’offerta pubblica di trattativa,
l’invito al negoziato, di fatto risponde all’ultimatum che è stato fissato dai maoisti e quindi la scadenza viene rinviata", ha spiegato il diplomatico. Anche le autorità di Orissa ritengono che l’ultimatum "non può valere più dopo la disponibilità manifestata dal ’chief minister’ Naveen Patnaik". Lo si è appreso da fonti del ministero dell’Interno dell’Orissa.
Sospese operazioni contro maoisti. Le operazioni contro i maoisti sarebbero state bloccate in seguito alle richieste avanzate dai sequestratori. Lo scrive il sito Odishatoday.com citando funzionari del ministero dell’Interno che precisano tuttavia che "non c’è stato un ordine formale alle forze paramilitari impegnate in tali operazioni".
Le richieste. Panda aveva appunto chiesto ai governi dello Stato e dell’Unione di sospendere entro stasera tutte le operazioni di sicurezza e di avviare una trattativa sulle 13 richieste avanzate dal movimento ribelle nel febbraio 2011, che prevedono tra l’altro la liberazione dei prigionieri politici. "Abbiamo dato un ultimatum alle autorità per domenica sera (ndr il tardo pomeriggio in Italia) per bloccare tutte le operazioni contro di noi e avviare il dialogo sui 13 punti. Se il governo non accetterà, saranno i soli responsabili per ogni danno causato ai turisti", recita il messaggio audio.
Governo indiano in contatto con l’Italia. Il governo indiano è "in contatto" con l’Italia sul rapimento degli italiani e "sta tenendo al corrente Roma su ogni sviluppo". Lo riferisce l’agenzia di stampa Pti. Il ministro degli Esteri S.M Krishna ha parlato con il "chief minister" dell’Orissa, Naveen Patnaik, il quale lo ha messo al corrente di tutti i dettagli della vicenda. La fonte inoltre informa che il console italiano Joel Melchiori ha raggiunto il capoluogo di Bubhaneswar e ha incontrato alcuni funzionari del governo locale.
"Non faremo loro del male". I rapitori hanno assicurato che non intendono fare del male ai due ostaggi. È quanto ha detto il vice ispettore generale R.K. Sharma, riportando quanto detto dai due indiani che viaggiavano con i due italiani e che sono stati rilasciati quasi subito.
Secondo la stampa indiana, Bosusco e Colangelo "sono arrivati a Daringibadi - un centro di attrazione turistica nel distretto di Kandhamal - il 12 marzo con alcuni tour operator, ma la polizia li ha messi in guardia sulla minaccia rappresentata dai guerriglieri maoisti nella zona. "Hanno assicurato non sarebbero entrati", ha affermato il funzionario di polizia JN Pankaj, sottolineando che la polizia non sa quali siano stati i movimenti successivi dei due.
L’appello del capo del governo dell’Orissa. Il capo del governo dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha lanciato un appello ai rapitori in cui si dice aperto a negoziati e colloqui a condizione che i due italiani rapiti siano rilasciati immediatamente incolumi. Patnaik ha presieduto in mattinata una riunione di emergenza di tutti i responsabili delle forze di polizia e di sicurezza operanti nell’area dove sono stati rapiti i due. La riunione si svolge nell’ambito degli stretti contatti che l’ambasciatore in India, Giacomo Sanfelice, ha messo in atto con le autorità centrali e locali indiane.
Sconsigliati da 4 anni viaggi a Orissa. Da almeno quattro anni la Farnesina ’’sconsiglia’’ i viaggi all’interno dello Stato indiano dell’Orissa, dove sono stati rapiti i due italiani. Lo hanno riferito fonti diplomatiche. Il distretto centrale di Kandhamal, dove è avvenuto il rapimento, appartiene infatti al ’’corridoio rosso’’ controllato dai guerriglieri maoisti, oltre ad essere uno dei principali focolai di tensione tra i fondamentalisti indù e la minoranza cristiana.
La guida e il cooperante. In realtà, i due rapiti non possono essere considerati turisti in senso stretto. Bosusco fa la guida di mestiere e da novembre a giugno gestisce nella città di Puri un’agenzia di viaggi, l’Orissa Adventurous Trekking, specializzata in escursioni nell’interno per conoscere le tribù primitive della regione. È molto conosciuto nella zona. Claudio Colangelo è un cooperante già impegnato in missioni umanitarie in Amazzonia, appassionato della cultura delle tribù primitive.
I due erano partiti il 12 marzo da Puri per un trekking di cinque giorni. "Ho appreso del rapimento dal telegiornale - ha detto Azelio Bosusco, padre di Paolo - . Aspettavo che mio figlio tornasse la prossima estate per poter andare con lui nella casa in montagna, come facciamo ogni anno".
Le ragioni del sequestro. L’emittente Ndtv, che ha dato la notizia del rapimento, ipotizza che dietro al sequestro ci possa essere uno scontro in seno ai maoisti: Panda, il leader dei maoisti in Orissa, è considerato un ’moderato’ che si è schierato in passato contro gli omicidi indiscriminati commessi dai ribelli. Ultimamente avrebbe perso influenza all’interno della leadership, largamente influenzata dai gruppi che agiscono nello Stato dell’Andhra Pradesh e che sostengono una linea più dura. È la prima volta che i maoisti rapiscono due stranieri, sottolinea Ndtv.
La famiglia Colangelo: "Attendiamo notizie". È chiusa nell’angoscia e nell’apprensione la famiglia di Claudio Colangelo, il turista con la passione dei viaggi e una lunga esperienza nel campo del volontariato internazionale, rapito in India. Nella casa a Rocca di Papa, vicino a Roma, la figlia Valeria, 32 anni, ha ricevuto in tarda mattinata la visita del sindaco del paese dei Castelli Romani, Pasquale Boccia. ’’Ho portato l’affetto della città - ha detto il sindaco - e aspettiamo tutti che quel filo di speranza ci riporti Claudio in Italia. Ho visto lo smarrimento negli occhi della figlia che mi ha chiesto di riferire che la famiglia non se la sente di parlare e attende notizie chiusa nelle mura domestiche’’.
(18 marzo 2012)
REPUBBLICA.IT - RITRATTO DI PAOLO BOSUSCO
"Non ci credo, non ci credo. Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che è successo a mio figlio è vero o no", ripete sotto shock Azelio Bosusco, 89 anni che ha difficoltà di udito. Suo figlio Paolo 54enne di Condove (Torino), insieme al suo cliente Claudio Colangelo, turista di 61 anni di Rocca di Papa, una cittadina dei Castelli romani, sono stati rapiti in India, come conferma la Farnesina. E proprio Paolo Bosusco sembra essere il personaggio chiave della vicenda.
Da 15 anni ha scelto di vivere per la metà dell’anno (da novembre a giugno) a Puri, città costiera, dove gestisce un’agenzia di viaggio, l’Orissa Adventurous Trekking, specializzata nelle tribù primitive della regione. A lui si era rivolto Colangelo. Sono stati sequestati nella zona di Surada, al confine fra i distretti di Kandhamal e Ganjam, nello Stato nord-orientale indiano di Orissa, da esponenti del movimento Basadhara, mentre scattavano delle foto in una zona in cui era vietato. I rapitori chiedono la liberazione di prigionieri politici e un riscatto entro stasera. La conferma è arrivata anche dai carabinieri che hanno informato l’anziano padre che al momento si trovava da solo, raggiunto poi dalla badante. Ha un’altra figlia Vanna, di 55 anni, paraplegica e ricoverata in olspedale. La madre, Ione, morta alcuni anni fa, abitava a Condove in borgata
Borlera, poco più in basso di Pralesio.
’’Ho appreso del rapimento dal telegiornale - ha detto ancora papà Azelio - e ho capito che poteva trattarsi di mio figlio. Aspettavo che tornasse la prossima estate per poter andare con lui nella casa in montagna, come facciamo ogni anno’’. La casa è quella di borgata Pralesio, sulle alture di Condove (Torino), dove Paolo Bosusco ha la residenza e dove vive quando non è in India o all’estero. ’’Mi racconta spesso - ha aggiunto - delle sue avventure in India, della giungla e della natura di quel posto. Adesso spero soltanto che torni sano e salvo’’, aggiunge Azelio Boscusco che vive alla periferia di Torino, in via Vandalino e più volte ha partecipato ai viaggi in India con il figlio. Lo zio paterno, Ubaldo, insieme alla figlia Rossella, hanno raggiunto l’abitazione del padre di Bosusco e lo hanno portato a Condove.
La passione di Paolo Bosusco per il trekking e per le comunità tribali dell’Orissa risale a circa 15 anni fa. Con una guida indiana ha esplorato molte delle impenetrabili foreste dove ci sono anche le basi della guerriglia maoista. Mettendo a frutto queste conoscenze, nel 2001 ha aperto un’agenzia di viaggio, Orissa Adventurous Trekking, con il socio Bijay Kumar Dash. Gli uffici sono a Puri, città famosa per i templi induisti. Come si legge sul website, l’agenzia ’’si occupa prevalentemente di organizzare trekking e spedizioni nelle zone più intatte dell’Orissa dal punto di vista ambientale e etnografico’’. Si precisa che a parte il trasferimento a Puri, ’’tutti gli itinerari sono svolti sempre a piedi’’ attraverso "gli stessi sentieri usati dalle popolazioni tribali". In particolare, si promette di instaurare ’’dei rapporti genuini e onesti con le popolazioni che vivono ancora una vita secondo le loro antiche usanze e tradizioni’’.
Oltre al trekking si organizzano anche discese in canoa e osservazione degli animali. Per quanto riguarda il programma è ’’su misura’’ a secondo delle esigenze dei clienti. Sul sito sono pubblicate decine di foto in cui si vede Bosusco con le comunità tribali. Di recente in India è scoppiata un’accesa polemica sui cosiddetti ’’safari umani’’, dopo un video in cui si vedevano turisti indiani chiedere a una tribù delle isole Andamane di ballare davanti alle telecamere. A questo proposito, lo scorso febbraio il governo dell’Orissa ha introdotto regole più severe per i turisti stranieri e ricercatori che vogliono recarsi nei territori di alcune comunità tribali ’’protette’’, tra cui i Dongria Kondh, famosi per la loro resistenza al colosso minerario Vedanta.
Paolo e Claudio erano partiti il 12 marzo da Puri per un trekking di cinque giorni tra le foreste della regione. Contrariamente ad altre agenzie attive nel luogo, quella di Bosusco non organizza tour con vetture o pulmini, che vengono utilizzati solo per il trasferimento da Puri fino alla zona di partenza del trekking. Tutto il resto dell’itinerario viene percorso a piedi, il più delle volte sotto la guida di Bosusco, anche per raggiungere mercati tribali ai quali la guida piemontese conduce i turisti, zaini in spalla, seguendo i sentieri usati dai residenti. L’orientamento di Bosusco e della sua agenzia è quello di interferire il meno possibile con la vita quotidiana delle tribù locali e, soprattutto, di non organizzare esibizioni a pagamento. ’’Gli incontri con le popolazioni tribali - spiega il sito dell’agenzia - sono una vera esperienza di vita; muovendoci nelle loro giungle, con gli stessi sentieri usati da loro, dormendo a volte nelle loro capanne, condivideremo per un attimo la loro vita, le loro gioie e dolori’’. Lo stesso sito avvisa anche che ’’data la natura del terreno, il clima e gli aspetti inconsueti di una realtà che per molti è del tutto sconosciuta, in questi trekking occorre una certa disponibilità ad affrontare imprevisti e difficoltà inaspettate".
(18 marzo 2012)
REPUBBLICA.IT - RITRATTO DI CLAUDIO COLANGELO
Un ’volontario’ impegnato in progetti internazionali, per affrontare e sensibilizzare i problemi legati a situazioni di povertà. Una persona amata da tutti, sia professionalmente ’’per il suo impegno sociale’’, sia umanamente. E’ così che viene descritto dai suoi colleghi Claudio Colangelo, uno degli italiani rapiti in India. Sessantuno anni di Rocca di Papa, sposato, ha una figlia di 32 anni e un figlio di 35 anni. E’ in pensione ed è stato un volontario di supporto ai medici e ha collaborato a progetti di cooperazione internazionale. Non è iscritto all’ordine dei medici ed è laureato in un’altra disciplina. Ha lavorato come impiegato - a quanto si apprende in ambito tecnico - in un istituto di ricerca a Roma. Era in viaggio in India con sua moglie, la quale - a quanto si è appreso - sarebbe già tornata in Italia. In un resoconto sulla sua esperienza durante il progetto ’Amazon Promise’ in Perù si descrive come un ’pioniere mancato’ mentre è anche ritratto in una foto dove spiega l’Hiv ai bambini.
Tra le sue missioni, un progetto di spedizione medica nell’Amazzonia peruviana per l’’’Istituto internazionale di scienze mediche antropologiche e sociali’’. Colangelo si era rivolto a Paolo Bosusco per il viaggio in India proprio per la sua passione per la cultura delle tribù primitive. I due erano partiti il 12 marzo da Puri per un trekking di cinque giorni tra le foreste della regione.
"Claudio Colangelo è un viaggiatore instancabile che lavora per dare speranza, salute e dignità
alle persone che vivono nei principali Paesi in via di sviluppo, soprattutto India e America Latina. Lui viaggia soprattutto per cercare di dare il proprio contributo in progetti volti al recupero della salute, lavorando al fianco di gruppi locali - spiega il direttore generale dell’ospedale San Camillo di Roma, Aldo Morrone - Il suo desiderio è quello di cercare di scoprire alcune realtà per poter dare un contributo alla salute, alla dignità e all’istruzione all’interno di questi villaggi posti in questi Paesi. Credo che anche in India sia andato con questo scopo". Morrone conosce personalmente Angelo Colangelo, in passato hanno collaborato con lui in progetti medici di solidarietà internazionale. ’’Non capisco come possa essere successo. Bosusco ha un’esperienza decennale nel settore. E’ una persona che sa ’muoversi’. Entrambi conoscono bene questo tipo di posti e le regole - continua Morrone - Colangelo era lì per analizzare il tipo di vita, la situazione dei villaggi, magari nella prospettiva di progetti di sensibilizzazione. Di sicuro non sono stati rapiti inizialmente perché stavano scattando delle foto e suscitando l’indignazione delle persone sul posto. Il gruppo che li ha rapiti cerca solo visibilità per porre l’attenzione sulle loro rivendicazioni".
"Colangelo, uno dei due rapiti in India ieri dai maoisti nello Stato di Orissa, è di Rocca di Papa, un paesino dei castelli romani, a poche decine di chilometri dalla Capitale", ha confermato il sindaco di Roma Gianni Alemanno dopo aver sentito telefonicamente l’unità di crisi della Farnesina. "Le autorità indiane confermano tutto. Sul posto è stato mandato il nostro console. Per ora non ci sono altre notizie, quando le avremo saranno comunicate’’, ha aggiunto il primo cittadino che prima dello star della maratona della capitale aveva garantito: "Voglio interpellare l’unità di crisi della Farnesina. In mattinata mi informerò in modo più preciso’’. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul rapimento dei due italiani in India ad opera di maoisti. Sequestro di persona con finalità di terrorismo il reato configurato dal sostituto procuratore, Erminio Amelio.
"Sapere che è Colangelo di Rocca di Papa è soltanto un dettaglio. E’ sempre una persona, un nostro concittadino che dopo i due Marò subisce qualcosa che invece la politica internazionale non dovrebbe fare accadere - ha osservato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - Io sono vicina alla famiglia, cercherò di contattarli e di fare il possibile per rappresentare la vicinanza della Regione Lazio al fianco del governo, per fare in modo che queste persone ritorni ai loro affetti il prima possibile. Mi auguro che questa vicenda, che si consuma ancora una volta in India, venga affrontata con quella determinazione che possa portare a un risultato immediato, perché la politica internazionale a volte di fronte a queste vicende si incrina e dobbiamo evitare che questo accada". "Voglio manifestare tutta la mia vicinanza e quella dell’amministrazione provinciale ai nostri due connazionali rapiti in India. Ho parlato al telefono con il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, esprimendo l’augurio che Claudio Colangelo possa fare al più presto ritorno a casa per ricevere il nostro abbraccio e quello di tutta la comunità - ha detto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - In queste ore di grande preoccupazione sono vicino ai familiari per sostenerli con la certezza che, con lo sforzo di tutti, la situazione si risolverà nel migliore dei modi".
Avvisate le famiglie, la Farnesina ha confermato più tardi anche l’identità dei due rapiti. L’altro è il piemontese Paolo Bosusco, di Condove (Torino), che da novembre a giugno gestisce nella città di Puri un’agenzia di viaggi, l’Orissa Adventurous Trekking, specializzata nelle tribù primitive della regione. Colangelo era un suo cliente e si era rivolto a Bosusco proprio per la sua passione per la cultura delle tribù primitive. La stampa indiana riferisce che i due stavano facendo fotografie in aree tribali "interne", un’azione vietata dalle autorità dello Stato. Il sequestro è stato confermato anche dal capo della polizia dello stato indiano dell’Orissa, Manmohan Praharaj.
A sequestrarli, secondo quanto riferito dalla tv indiana Ndtv, è stato un gruppo maoista dell’Orissa, stato federato dell’India orientale, con una popolazione di circa 37 milioni di abitanti. Il rapimento è avvenuto nella zona di Kandhamal e i due turisti sono stati portati via da esponenti del gruppo Basadhara. In un’audio-rivendicazione i rapitori hanno avanzato 13 richieste al governo centrale. Tra queste c’è il rilascio di prigionieri politici e il blocco dell’operazione Green hunt, lanciata nel novembre del 2009 dal governo indiano contro i ribelli maoisti Naxaliti.
Prima di prendere parte alla maratona il sindaco Gianni Alemanno ha dichiarato: "Interpellerò l’unità di crisi della Farnesina,mi infomrerò in modo più preciso":
(18 marzo 2012)
CORRIERE.IT
MILANO - Due italiani, Paolo Bosusco, guida di trekking, e Claudio Colangelo, medico missionario, sono stati rapiti due giorni fa dai maoisti nella zona di Surada, al confine fra i distretti di Kandhamal e Ganjam, nello Stato nord-orientale indiano di Orissa. Un sovrintendente della polizia, Jaynarayan Pankaj, ha precisato che erano state sequestrate quattro persone, due di esse indiani residenti a Puri sono state rilasciati. I due, Santosh Moharana e Kartik Parida i due indiani di Puri, hanno dichiarato alla stampa che i maoisti che hanno rapito i due italiani hanno detto di non avere intenzione di far loro del male.
L’AUDIO - Il sequestro è stato rivendicato con un audio-messaggio da Shabhasachi Panda, il leader dei Maoisti in Orissa: «Abbiamo arrestato due turisti italiani che come centinaia di turisti stranieri trattano la gente locale come scimmie e oggetti ridicoli. Questo è contro l’umanità e vogliamo che la popolazione si sollevi». Nell’audio sarebbe stato chiesto un riscatto e fissato a domenica sera un ultimatum. Ma l’ambasciatore italiano Giacomo Sanfelice, intervistato da Sky Tg24, ha spiegato che l’ultimatum sarà rinviato. Anche perché hanno aperto «una trattativa su tutti i punti che loro hanno chiesto». Intanto il capo del governo dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha lanciato un appello ai rapitori in cui si dice aperto a negoziati e colloqui a condizione che i due italiani rapiti siano rilasciati immediatamente incolumi.
CHI SONO - Paolo Bosusco, 54 anni, è titolare di un’agenzia viaggi, l’Orissa Adventurous Trekking, nella città di Puri, specializzata nello studio delle tribù della regione. Quando è in Italia, vive a Condove (Torino) in una casetta della borgata montana di Pralesio. Contrariamente ad altre agenzie attive nel luogo, quella di Bosusco non organizza tour con vetture o pulmini, che vengono utilizzati solo per il trasferimento da Puri fino alla zona di partenza del trekking. Tutto il resto dell’itinerario viene percorso a piedi, il più delle volte sotto la guida di Bosusco, anche per raggiungere mercati tribali ai quali la guida piemontese conduce i turisti, zaini in spalla, seguendo i sentieri usati dai residenti. L’orientamento di Bosusco e della sua agenzia è quello di interferire il meno possibile con la vita quotidiana delle tribù locali e, soprattutto, di non organizzare esibizioni a pagamento.
Claudio Colangelo, di Rocca di Papa, un paese della zona dei Castelli Romani, a poche decine di chilometri dalla Capitale, 61 anni, era con Bosusco il 12 marzo proprio da Puri per un trekking di cinque giorni. Colangelo «medico missionario» è impegnato in progetti internazionali, per affrontare e sensibilizzare i problemi legati a situazioni di povertà. Colangelo è sposato, ha una figlia di 32 anni e un figlio di 35 anni, è un medico che lavora in un istituto di ricerca a Roma. Tra le sue missioni, un progetto di spedizione medica nell’Amazzonia peruviana per l’ «Istituto internazionale di scienze mediche antropologiche e sociali».
La rivendicazione in un audio: chiesto un riscatto e la liberazione di prigionieri politici
India, italiani rapiti perché facevano foto
I sequestratori: l’ultimatum scade stasera
L’ambasciatore: «Le autorità attendono un rinvio»
Bosusco e Colangelo realizzavano «riprovevoli fotografie»
Paolo Bosusco durante uno dei suoi trekkingPaolo Bosusco durante uno dei suoi trekking
MILANO - Due italiani, Paolo Bosusco, guida di trekking, e Claudio Colangelo, medico missionario, sono stati rapiti due giorni fa dai maoisti nella zona di Surada, al confine fra i distretti di Kandhamal e Ganjam, nello Stato nord-orientale indiano di Orissa. Un sovrintendente della polizia, Jaynarayan Pankaj, ha precisato che erano state sequestrate quattro persone, due di esse indiani residenti a Puri sono state rilasciati. I due, Santosh Moharana e Kartik Parida i due indiani di Puri, hanno dichiarato alla stampa che i maoisti che hanno rapito i due italiani hanno detto di non avere intenzione di far loro del male.
L’appello del capo del governo di Orissa
Rcd L’AUDIO - Il sequestro è stato rivendicato con un audio-messaggio da Shabhasachi Panda, il leader dei Maoisti in Orissa: «Abbiamo arrestato due turisti italiani che come centinaia di turisti stranieri trattano la gente locale come scimmie e oggetti ridicoli. Questo è contro l’umanità e vogliamo che la popolazione si sollevi». Nell’audio sarebbe stato chiesto un riscatto e fissato a domenica sera un ultimatum. Ma l’ambasciatore italiano Giacomo Sanfelice, intervistato da Sky Tg24, ha spiegato che l’ultimatum sarà rinviato. Anche perché hanno aperto «una trattativa su tutti i punti che loro hanno chiesto». Intanto il capo del governo dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha lanciato un appello ai rapitori in cui si dice aperto a negoziati e colloqui a condizione che i due italiani rapiti siano rilasciati immediatamente incolumi.
La vita avventurosa di Paolo Bosusco La vita avventurosa di Paolo Bosusco La vita avventurosa di Paolo Bosusco La vita avventurosa di Paolo Bosusco La vita avventurosa di Paolo Bosusco La vita avventurosa di Paolo Bosusco
Claudio ColangeloClaudio Colangelo
CHI SONO - Paolo Bosusco, 54 anni, è titolare di un’agenzia viaggi, l’Orissa Adventurous Trekking, nella città di Puri, specializzata nello studio delle tribù della regione. Quando è in Italia, vive a Condove (Torino) in una casetta della borgata montana di Pralesio. Contrariamente ad altre agenzie attive nel luogo, quella di Bosusco non organizza tour con vetture o pulmini, che vengono utilizzati solo per il trasferimento da Puri fino alla zona di partenza del trekking. Tutto il resto dell’itinerario viene percorso a piedi, il più delle volte sotto la guida di Bosusco, anche per raggiungere mercati tribali ai quali la guida piemontese conduce i turisti, zaini in spalla, seguendo i sentieri usati dai residenti. L’orientamento di Bosusco e della sua agenzia è quello di interferire il meno possibile con la vita quotidiana delle tribù locali e, soprattutto, di non organizzare esibizioni a pagamento.
Claudio Colangelo, di Rocca di Papa, un paese della zona dei Castelli Romani, a poche decine di chilometri dalla Capitale, 61 anni, era con Bosusco il 12 marzo proprio da Puri per un trekking di cinque giorni. Colangelo «medico missionario» è impegnato in progetti internazionali, per affrontare e sensibilizzare i problemi legati a situazioni di povertà. Colangelo è sposato, ha una figlia di 32 anni e un figlio di 35 anni, è un medico che lavora in un istituto di ricerca a Roma. Tra le sue missioni, un progetto di spedizione medica nell’Amazzonia peruviana per l’ «Istituto internazionale di scienze mediche antropologiche e sociali».
India: turisti rapiti
Rcd
IL PADRE DI BOSUSCO - «Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che è successo a mio figlio è vero o no». Sono le parole di Azelio Bosusco, 89 anni, padre di Paolo. L’anziano ha difficoltà di udito e colloquia con l’aiuto di una badante. «Ho appreso del rapimento dal telegiornale - ha detto - e ho capito che poteva trattarsi di mio figlio». La conferma è arrivata quando i Carabinieri hanno informato l’anziano e sua figlia Vanna, di 55 anni. «Aspettavo che mio figlio tornasse la prossima estate - ha aggiunto Azelio Bosusco - per poter andare con lui nella casa in montagna, come facciamo ogni anno». La casa è quella di borgata Pralesio, sulle alture di Condove (Torino), dove Paolo Bosusco ha la residenza e dove vive quando non è in India o all’estero. «Mi racconta spesso - ha aggiunto - delle sue avventure in India, della giungla e della natura di quel posto. Adesso - conclude Azelio Boscusco - spero soltanto che torni sano e salvo».
LA FARNESINA - La Farnesina conferma il rapimento. Fin da sabato sera l’unità di crisi è stata in contatto con il console generale a Calcutta Joel Melchiori che ha operato in collaborazione con la polizia locale per aver conferma del rapimento. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul rapimento. Sequestro di persona con finalità di terrorismo il reato configurato dal sostituto procuratore, Erminio Amelio.
CORRIERE.IT - I RIBELLI SEQUESTRATORI
INDIA - L’audiomessaggio
«Trattano i locali come scimmie»
L’ultimatum scade domenica sera
Il leader dei maoisti Shabhasachi Panda: «Abbiamo arrestato due turisti italiani che trattano la gente locale come oggetti»
MILANO - «Abbiamo dato un ultimatum alle autorità per domenica sera (pomeriggio in Italia) per bloccare tutte le operazioni contro di noi e avviare il dialogo sui 13 punti. Se il governo non accetterà, saranno i soli responsabili per ogni danno causato ai turisti», recita il messaggio audio. Il sequestro dei due italiani in India è stato rivendicato con un audio di Shabhasachi Panda, il leader dei Maoisti in Orissa, un «moderato» che si è schierato in passato contro gli omicidi indiscriminati commessi dai maoisti. Ultimamente avrebbe perso influenza all’interno della leadership del movimento dominata dai gruppi che agiscono nell’Andhra Pradesh e che sostengono una linea più dura. È la prima volta che i maoisti rapiscono due stranieri.
COSA DICE - «Abbiamo arrestato due turisti italiani che come centinaia di turisti stranieri trattano la gente locale come scimmie e oggetti ridicoli. Questo è contro l’umanità e vogliamo che la popolazione si sollevi», afferma Shabhasachi Panda nell’audio-messaggio mandato in onda dall’emittente indiana Ndtv. Intanto il capo del governo dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha lanciato un appello ai rapitori in cui si dice aperto a negoziati e colloqui a condizione che i due italiani rapiti siano rilasciati immediatamente incolumi.
LA TRATTATIVA - Shabhasachi Panda, ha sostenuto che si deve aprire subito una trattativa sul documento contente 13 rivendicazioni diffuso dal movimento nel febbraio 2011. La piattaforma fu pubblicata dopo il rilascio del rappresentante del governo nel distretto di Malkangiri, R. Vineel Krishna, tenuto in ostaggio per otto giorni. In essa trovano posto richieste storiche come il rilascio dei prigionieri politici e la sospensione dell’Operazione Greenhunt contro la guerriglia maoista.
I SAFARI UMANI - Mesi fa nel distretto di Malkangiri sono scoppiate polemiche per i «safari umani» di un’agenzia turistica fra i membri della tribù Bonda, che ha portato ad un indurimento del governo dell’Orissa sulle autorizzazioni per le visite e alla proibizione di riprese foto e video. Un ingresso nelle zone tribali senza il permesso scritto della polizia, assicurano fonti a Bubaneshwar, capitale dell’Orissa, può rappresentare un reato penale passabile dell’arresto.