varie, 18 marzo 2012
Concetta Milone, 77 anni. Di Mesagne (Brindisi), due figli, Enzo e Marilena, residenti a Firenze, viveva in una villetta bianca di campagna, molto curata, col marito Antonio Fina, 75 anni, ex dipendente dell’Asl, a detta dei compaesani «mite ma triste e solitario»
Concetta Milone, 77 anni. Di Mesagne (Brindisi), due figli, Enzo e Marilena, residenti a Firenze, viveva in una villetta bianca di campagna, molto curata, col marito Antonio Fina, 75 anni, ex dipendente dell’Asl, a detta dei compaesani «mite ma triste e solitario». Costui l’altra mattina scrisse una lettera per spiegare che la moglie era «posseduta dal demonio» e subito dopo imbracciò il suo fucile da caccia, la raggiunse in camera da letto, e le sparò un colpo al cuore. Poi si sdraiò accanto alla salma e lì una decina d’ore dopo lo trovò, tutto confuso, una parente della coppia. All’arrivo della polizia, il Fini consigliò agli agenti, indicando alcuni avanzi di cibo sul tavolo della cucina, di non toccare nulla, «perché è tutto contaminato dal diavolo». Verso le 8 di mattina di lunedì 19 marzo in una villetta in piazza Capri a Mesagne (Brindisi)