Enrico Franceschini, la Repubblica 18/3/2012, 18 marzo 2012
dal nostro corrispondente LONDRA - E se fosse una e-mail a far cadere il brutale regime di Bashar Assad? Quel che la rivolta interna, le sanzioni economiche e le pressioni internazionali non sono ancora riusciti a produrre, potrebbe arrivare dalla posta elettronica, in particolare da un messaggio inviato al presidente siriano l´11 dicembre scorso: non conteneva nemmeno una parola, ma un´immagine che ne vale molte
dal nostro corrispondente LONDRA - E se fosse una e-mail a far cadere il brutale regime di Bashar Assad? Quel che la rivolta interna, le sanzioni economiche e le pressioni internazionali non sono ancora riusciti a produrre, potrebbe arrivare dalla posta elettronica, in particolare da un messaggio inviato al presidente siriano l´11 dicembre scorso: non conteneva nemmeno una parola, ma un´immagine che ne vale molte. In allegato all´e-mail c´era la foto a colori di una giovane donna, ripresa di spalle, in posa sexy, vestita soltanto di un tanga e di un bikini bianchi, con un mucchietto di vestiti ai suoi piedi. La foto è stata inviata a un indirizzo segreto, usato da Assad per comunicare con i suoi intimi. Fa parte di un dossier di 3 mila messaggi intercettati da un hacker dell´opposizione siriana (o forse, chissà, dai servizi segreti occidentali) e fatti pervenire alla stampa britannica, che li ha pubblicati proprio nel giorno in cui due attentati hanno sconvolto Damasco provocando almeno 27 vittime. La scoperta che il dittatore siriano ha un´amica, se non un´amante, da cui riceve immagini provocanti, non può certo compiacere Asma Assad, sua moglie, nata e cresciuta in Gran Bretagna, dove si conobbero quando anche lui andò per laurearsi in oftalmologia. Voleva diventare ottico: poi la morte del fratello maggiore in un incidente di moto gli ha spianato la strada per un´altra professione, quella del tiranno, per la quale suo padre, Assad senior, e molti membri della nomenklatura siriana non lo credevano portato, sebbene i massacri degli ultimi mesi sembrino dimostrare il contrario. In un´altra e-mail, pubblicata dal Daily Telegraph, inviata ad Assad il 28 dicembre scorso, sua moglie gli scrive: «Se siamo forti insieme, supereremo questa difficoltà. Ti amo». Lui rispose in modo meno romantico: «Non sono preoccupato, non ho dubbi». Chi si aspettava che Asma, in passato elogiata in Occidente per presunte idee pro-democratiche (oltre che per la sua bellezza), prendesse le distanze dal marito, finora è rimasto deluso. Qualche indiscrezione sostiene che sia tenuta in condizioni di semi prigionia, per paura che fugga all´estero e danneggi il regime. Ma in pubblico ha sempre espresso sostegno a Bashar. La presenza di un´amante potrebbe cambiare le cose. Alcune e-mail inviate da un indirizzo diverso da quello della foto, ma che sembra appartenere alla stessa donna misteriosa, contengono messaggi espliciti di affetto per il presidente siriano. In uno il mittente scrive soltanto: «Ciao». E dopo 18 minuti Assad replica: «Ciao e mezzo». In un altro il mittente gli manda dei baci. In un terzo gli dice "I love you". E non è finita perché un´altra serie di e-mail, pubblicate dal Guardian, rivelano l´esistenza di un circolo di giovani siriane educate in Occidente con cui Assad intrattiene una fitta corrispondenza, ricevendo consigli politici ma pure apprezzamenti personali. «Sei così carino, mi manchi», gli scrive per esempio Hadel al-Ali. Da lei Assad apprende che giornalisti stranieri hanno cominciato a trasmettere notizie da Homs, la città ribelle sotto assedio: i pesanti bombardamenti in cui hanno trovato la morte due reporter occidentali potrebbero avere dunque avuto l´obiettivo concreto di ucciderli.