Leonard Berberi, Corriere della Sera 16/03/2012, 16 marzo 2012
L’ORA PIU’ PERICOLOSA AL VOLANTE? LE 8.38 DI MATTINA —
Il chi e il come erano già noti. Adesso sappiamo anche il quando: le 8.38 del mattino. E tutto per colpa dei gadget tecnologici. Sarebbe questa l’ora esatta in cui c’è il più alto rischio per i pedoni di essere investiti dalle auto o dalle moto. Almeno in Gran Bretagna. A dirlo è un dossier commissionato da una compagnia inglese di assicurazioni. Che punta il dito contro i pedoni: quando sono loro a provocare gli incidenti la causa principale è la distrazione.
Per individuare il momento — spiega il Daily Mail — sono state intervistate oltre mille persone. I risultati sono stati poi combinati con le statistiche sulla sicurezza stradale delle città più importanti del Paese.
È alle 8.38 del mattino che gli inglesi rischiano di più. È il momento in cui tutti vanno a lavorare. L’anticamera di una giornata piena di impegni e di stress, di appuntamenti e fatica. È anche la finestra spazio-temporale in cui si fa un po’ di tutto. C’è chi organizza l’agenda della giornata, chi legge la posta elettronica o telefona alla famiglia. E c’è chi non disdegna uno sguardo ai social network o ascolta della musica sul proprio lettore mp3. C’è anche chi gioca.
E così, più che guardare la strada, gli occhi sono fissi sullo schermino dello smartphone. E il cervello bada soprattutto all’applicazione da aprire o alla risposta da dare all’sms. È l’esercito dei «podestrians»: termine inglese coniato dall’Automobile Associations britannica che sta a indicare i pedoni («pedestrians») che camminano ascoltando l’iPod, uno dei più famosi lettori mp3.
Più di un inglese su cinque — scrive lo studio — alle 8.38 del mattino attraversa la strada con gli occhi, le orecchie e la mente concentrati sul telefonino. La conferma arriva proprio da loro: 4 su dieci hanno percorso almeno una volta le strisce pedonali mentre erano al telefono. Quasi un terzo ha ammesso di essere passato su un incrocio mentre mandava un sms o lo leggeva e quasi uno su dieci ha camminato mentre era distratto dallo smartphone o dal lettore mp3. C’è, poi, un 13% di «colletti bianchi» che ha dichiarato di passare spesso da una parte all’altra del marciapiede mentre sta parlando di lavoro al telefonino. Per non parlare di quell’8% di «podestrians» che ha confessato di aver navigato su internet proprio quando avrebbe dovuto fare attenzione al semaforo.
Insomma, avete presente Brad Pitt nel film «Vi presento Joe Black»? Ecco. Scordatevelo. Qui le persone che rischiano di farsi investire non sono distratti dall’amore. Ma dal lavoro che incombe già, dalle preoccupazioni o dalla voglia di sfruttare gli ultimi minuti di svago. Il dossier scrive anche che divisi per genere, le donne sono poco più disciplinate degli uomini.
Non che gli automobilisti si comportino meglio. Quasi la metà ha detto di essere stato distratto dagli aggeggi tecnologici durante la guida. Ma la ricerca evidenzia che «il 73% ha detto di considerare questo tipo di atteggiamento irresponsabile». Dall’altra parte dell’Atlantico, uno studio americano di gennaio di quest’anno ha calcolato che, considerati soltanto gli incidenti che hanno visto i pedoni uccisi dopo essere stati investiti, nel 29% dei casi l’automobilista aveva cercato di evitare l’impatto suonando il clacson. Ma la vittima, distratta dallo smartphone o dal lettore mp3, non s’è accorta di nulla.
Tutta colpa della tecnologia, insomma. Che, a dire il vero, sta già pensando a una soluzione. Come «WalkSafe». L’applicazione — sviluppata dal college di Dartmouth e dall’università di Bologna — fa suonare e vibrare il cellulare quando il possessore, impegnato in una telefonata, non si accorge dell’arrivo di una macchina.
Leonard Berberi