Andrea Marinelli, Libero 16/3/2012, 16 marzo 2012
IL FANTASMA DI UN CANE PERSEGUITA ROMNEY
«Non sono sicuro di voler ascoltare i giudizi di valore di un uomo che ha legato il suo cane sul tetto dell’auto e poi è sfrecciato in autostrada». Con queste parole sibilate alla Cnn il candidato alle primarie repubblicane Rick Santorum ha attaccato mercoledì il suo principale rivale, il grande favorito Mitt Romney, riportando a galla la vecchia storia del cane Seamus, il cui fantasma perseguita l’ex governatore del Massachusetts dalle elezioni presidenziali del 2008. A rivelarla fu nel 2007 il figlio Tagg, che nel tentativo di ironizzare bonariamente sulle manie organizzative del padre raccontò al Boston Globe la storia di un viaggio di famiglia da Boston verso il Canada diventato leggenda. Era l’estate del 1983 e come ogni anno i Romney si stavano dirigendo verso il loro cottage nell’Ontario, in riva al lago Huron. Oltre a Mitt e Ann, in macchina, una vecchia Chevrolet station wagon con pannelli di legno sulle fiancate, c’erano anche i cinque figli, tutti maschi e nemmeno adolescenti. Un po’ per mancanza di spazio, un po’ per ingenuità, il cane Seamus, vecchio setter irlandese di famiglia, fu sistemato in una gabbia sul tetto dell’auto, protetto dal vento, dove avrebbe viaggiato per dodici ore. Le accortezze che Romney, all’epoca trentaseienne e non ancora a capo di Bain Capital, riservò al povero Seamus non furono sufficienti a salvare il cane da tremendi attacchi intestinali. Ad accorgersene fu proprio Tagg che, preoccupato, cominciò a notare gli effetti del forte mal di pancia del cane sul lunotto posteriore dell’auto.
MAL DI PANCIA
Romney, che aveva pianificato una sola fermata a metà viaggio per fare benzina, andare in bagno e mangiare, fu costretto ad aggiungere uno stop per pulire l’auto. Poi ripartì, lasciando Seamus nella gabbia sul tetto.
Questa storia, rimorsi di coscienza a parte, perseguita Romney ormai da cinque anni, quando fu pubblicata sul quotidiano di Boston. Oltre alla rivolta degli animalisti, i maggiori accusatori di Romney sono senza dubbio David Letterman, che ha fatto di Seamus un leitmotiv del suo show, e Gail Collins, editorialista del New York Times, che non perde occasione per ricordare la storia. «Non so se ve l’ho mai raccontato», scrive spesso, «ma Mitt Romney una volta ha guidato fino al Canada con il setter irlandese di famiglia sul tetto dell’auto». La giornalista del Times ha reso il cane un’icona politica, come lo ha definito lei stessa la settimana scorsa, raccontando la storia almeno 50 volte. «Ci sono magliette di Seamus e centinaia di siti», scriveva il 7 marzo. «E questa settimana la storia era addirittura sulla copertina del New Yorker. Proprio il settimanale newyorkese potrebbe aver indotto Santorum, fresco di una doppia entusiasmante vittoria in Mississippi e Alabama, ad attaccare Romney sulla storia di Seamus: in copertina era infatti l’ex senatore italoamericano a essere raffigurato sul tetto al posto del setter irlandese.
OBAMA CINOFILO
L’incauta scelta di trasportare il cane come fosse una valigia viene ora usata spesso per attaccare Romney politicamente. L’ultimo era stato David Axelrod, mente della campagna elettorale di Barack Obama, che a gennaio aveva twittato una foto del presidente e del cane Bo insieme in una limousine. «Come i padroni affezionati trasportano i loro cani», aveva commentato sarcasticamente. È così che la leggenda del cane Seamus, che comunque riuscì a sopravvivere alla disavventura e passò i suoi ultimi anni in una villa della California, aleggia spettrale sulla candidatura di Romney. I membri del suo staff non amano la storia e cercano spesso di aggirarla, mentre alcuni dei suoi sostenitori fanno notare «che questo è uno dei pochi scheletri nell’armadio dell’ex governatore», come specifica Jason Chaffetz, deputato dello Utah. Seamus in realtà è solo una delle numerose gaffes di Romney, che per esempio una volta dichiarò di amare il Michigan, suo Stato natale, «per l’altezza degli alberi». Romney è un candidato debole, inviso alla destra conservatrice e religiosa del partito, ma resta comunque il grande favorito nella corsa alla nomination repubblicana per sfidare Obama a novembre. Nonostante abbia legato un cane al tetto della propria auto.
Andrea Marinelli