Lisa Parola, Italic 3/2012, 16 marzo 2012
Tutti i mestieri dell’arte – Una recente ricerca del gruppo d’indagine European House – Ambrosetti ha dimostrato che ogni euro investito nel settore culturale si moltiplica di due volte e mezzo nell’economia
Tutti i mestieri dell’arte – Una recente ricerca del gruppo d’indagine European House – Ambrosetti ha dimostrato che ogni euro investito nel settore culturale si moltiplica di due volte e mezzo nell’economia. E ci sono effetti positivi anche sull’occupazione: per ogni incremento di posti di lavoro nella cultura, lo sviluppo totale del sistema economico è di 1,65 incarichi. Molti esperti e giornalisti hanno citato lo studio ma pochi si sono concentrati sulle reali potenzialità dei dati. Così nel 2010 l’Italia ha investito nel settore solo lo 0,21% del pil e l’anno dopo l’investimento è sceso ulteriormente allo 0,1%, rispetto a una media europea del 3%. Nel 2008, già in piena crisi, il fatturato generato in Italia dal comparto culturale e creativo superava i cento miliardi di euro con circa 550mila addetti. Se dalla cultura si passa nello specifico all’arte contemporanea si scopre quanto il campo, sempre in equilibrio tra innovazione e ricerca, tra alto artigianato e nuove tecnologie stia in questi anni forgiando nuove figure professionali essenziali per l’opera, i collezionisti, i musei, le case d’asta, le fiere e, ovviamente, il pubblico. Accanto ai mestieri tradizionali del mondo dell’arte (direttori, conservatori, restauratori, galleristi e curatori) sono comparsi altri professionisti. Sono gli art handler (o art maker), ma anche i courier, i registrar, gli art advisor. Definizioni in parte ancora oscure ma con un ruolo strategico per un’opera, un’installazione o un video; per la loro produzione, ma anche per l’allestimento, la movimentazione, la valutazione economica. Questo articolo di Lisa Parola fa parte del numero 10 di ITALIC, in edicola. Leggi l’articolo completo Ascolta il podcast su Rai Radio Tre, nella puntata di questa mattina di Pagina 3