Carola Uber, Chi, n. 12, 21/03/2012, pp. 103-107, 21 marzo 2012
Silvana Giacobini. La sua carriera è iniziata come speaker alle manifestazioni sportive, poi in radio, poi come valletta in tv, presentatrice, autrice, giornalista, direttore (di Eva Express, Gioia, Diva e donna), ma soprattutto ideatrice e direttrice (dal 1995 al 2005) di “Chi” e, ora, scrittrice a tempo pieno
Silvana Giacobini. La sua carriera è iniziata come speaker alle manifestazioni sportive, poi in radio, poi come valletta in tv, presentatrice, autrice, giornalista, direttore (di Eva Express, Gioia, Diva e donna), ma soprattutto ideatrice e direttrice (dal 1995 al 2005) di “Chi” e, ora, scrittrice a tempo pieno. *** Il suo ultimo romanzo, La settima anima, parla di complotti in Vaticano. «Dagospia mi ha soprannominato la Dan Brown in gonnella». *** Chi la conosce sa che lei ha attitudini paranormali. «Si tratta solo di sensibilità, di un’empatia particolare, che si crea con alcune persone. Altre volte, invece, si è trattato di visioni un po’ più irrazionali e inspiegabili. In occasione della sparizione drammatica di un personaggio percepii le immagini di chi l’aveva causata. Quando la vicenda fu risolta, le visioni corrispondevano. C’è un documento riservato che lo testimonia». *** L’hanno paragonata ironicamente alla direttrice del film Il diavolo veste Prada. «È l’effetto che posso fare, lo rispetto. Ma non mi riconosco nell’arroganza. […] Poi è vero che, su alcune cose, sono irremovibile». In redazione qualcuno la chiamava Ugo. «Sì, succedeva quando dovevano sottopormi argomenti o fotografie non adatti alle orecchie o agli occhi di una signora. […] Ho avuto redazioni più femminili, con pochi uomini disperati (a Gioia uno teneva il calendario dei cicli delle colleghe) e redazioni maschili. Lo spirito di squadra si creava comunque». *** «Le donne si fanno sedurre solo da chi vogliono» (Silvana Giacobini). *** «Ho avuto un padre intellettualmente straordinario e una madre aperta. Non mi hanno fatto sentire il sesso debole. Avevamo migliaia di libri e potevo leggere ciò che volevo. Credo che la forza di una persona si misuri dal numero di libri letti». Il primo che l’ha sedotta «La mille e una notte, edizione integrale, a 9 anni. Anni dopo la ricercai e mio padre mi disse: “Allora potevi leggerlo, ora no”. E io: “Papà, ho una grande memoria…”. […] A mia madre dissero che potevo passare nelle fiamme dell’inferno e non bruciarmi, perché non me ne accorgevo. Porsi un obiettivo e non vedere male intorno è dono di natura». *** Scrivere con la mano destra verso sinistra, specularmente, come Leonardo.