Antonello Caporale, la Repubblica 15/3/2012, 15 marzo 2012
Il Garante e le tasse: inutili i blitz a Cortina - IL GARANTE della privacy si chiama Francesco Pizzetti
Il Garante e le tasse: inutili i blitz a Cortina - IL GARANTE della privacy si chiama Francesco Pizzetti. È piemontese ed ama il diritto costituzionale. Il professore è un signore riservato e con la Guardia di Finanza ama tenere le distanze. «Comprendo bene che la deriva dell’evasione fiscale di massa produca per lo Stato la necessità di misure d’emergenza». QUA ci trattano tutti da mariuoli. L’ha detto lei. «L’acquisizione dei dati sensibili è un processo delicato che va svolto con giudizio e prudenza. E mi sembra logico che ogni forma di indagine, anche la più pervasiva, sia permessa quandoi redditi del contribuente vengano sottoposti a controllo. Ma acquisirli a prescindere produce rischi di non poco conto». Gli evasori alla lettura delle sue parole hanno brindato. Finalmente qualcuno che pensa alla loro privacy. «Sbagliano grandementea brindare. Io dico agli italiani: badate che queste misure sono emergenziali, ed è il costo che il Paese paga per la questione oramai di massa dell’evasione» Evasione di massa, controlli di massa. «Senta, dal 1920 i finanzieri hanno ogni potere. Possono entrare in casa sua e fare quello che vogliono». Finanzieri fannulloni allora. «Ma no! Dico che i poteri ci sono, e i nuovi ulteriori strumenti devono essere maneggiati con cura». A lei sta antipatico Serpico, il cervellone dell’agenzia delle entrate. «Serpico non ha ancora mosso i suoi passi. Io lo aspetto al varco». Vede? Le sta antipatico anche Befera, l’uomo ragno del fisco. «Altro che! Ho dato a Befera tutto l’aiuto possibile e la collaborazione dovuta illustrandogli però i timori, le preoccupazioni legittime». Professore, le è indigesto cosa? «Per esempio l’acquisizione quotidiana di tutti i dati bancari, anche i minimi, di ciascun conto corrente, anche il più trascurabile. Acquisirli ogni giorno produrrebbe poi miliardi di operazioni, un traffico rischioso per tutti. Chi li trasferisce e come?». La carta di credito è la nuova testimone della nostra rettitudine. «L’estremizzazione del diritto alla trasparenza farebbe sì che a un chirurgo prima dell’operazione potesse venire chiesto cosa abbia fatto la notte, cosa abbia bevuto». Lei trova un Suv a Cortina. Manda i finanzieri a controllarlo o pensa che sia tutto spettacolo? «Faccio soltanto prendere freddo ai poveri finanzieri se li mando a pattugliare le strade di Cortina d’inverno. Se scelgo di controllare il Suv, clicco sul display che mi dà il nome dell’intestatario. Se invece decido di controllare Cortina non ho alcun interesse a indagare sul Suv. Quel che non capisco è la connessione Suv-Cortina». Beh, qualche connessione c’è: nel 2010 su 3971 abitanti di Cortina solo il 2,6 per cento ha dichiarato più di 100mila euro. La maggioranza attestata a meno di ventimila euro l’anno. Magari però con un suv in garage. «La lotta all’evasione ha strumenti efficaci e oggi ancora di più». Se bussano alla sua porta, apre d’istinto o fa subito brutti pensieri? «Guardo prima dallo spioncino, poi però apro». E’ a casa in pantofole e le squilla il telefono: buongiorno, siamo di Teletu e proponiamo un’offerta vantaggiosissima. «Un po’ mi invelenisco». Sbatte anche lei la cornetta in faccia alla promotrice. «Non concludo la conversazione. Abbiamo comminato due milioni di euro di multa a tre compagnie telefoniche che utilizzano strumenti non consentiti. Le denunce di cittadini allarmati per l’intromissione nella sfera private si sono triplicate in questi ultimi mesi». E i delitti da prima serata tv? La curiosità è un tratto così naturale. «Anch’io sono curioso». Guarda «Ma non mi sento coinvolto, poi cambio» Ricorda i nomi? «Solo le città: Cogne, Perugia, Avetrana. Qualche volta il nome, ma è una eccezione: per esempio Yara Scazzi». Crasi da confusione. Yara era una ragazza lombarda, Sarah pugliese. «Vede?». Ad aprile scade il mandato e ritorna a Torino. «All’università. Sono giurista». Ha figli? «Uno» Mestiere? «Ha voluto fare il giurista». L’Italia è immobile: il figlio del farmacista fa il farmacista, il figlio del giurista.... «Mio padre era medico». Lei barone universitario «Barone io?».