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 2012  marzo 14 Mercoledì calendario

Università italiana bocciata: sorpassati anche dai turchi - La Turchia entra nella classi­fica de­lle cento università del mon­do più prestigiose

Università italiana bocciata: sorpassati anche dai turchi - La Turchia entra nella classi­fica de­lle cento università del mon­do più prestigiose. L’Italia purtrop­po resta fuori, anche nel 2012.Tra le prime cento non ci sono neanche la Spagna e l’Irlanda,ovvero i Paesi che fanno più fatica a non affogare nella crisi. A conferma che la capa­cità di sviluppo e di rilancio di una nazione dipende soprattutto dal suo sistema di istruzione. Se l’Uni­versità non funziona è difficile che il Paese riesca ad innovare ed a ri­lanciarsi. Proprio ieri anche la Cor­te ­dei Conti sottolineava come le ca­renze degli Atenei italiani non di­pendano tanto dalle scarse risorse quanto da «meccanismi ed incenti­vi » che non contribuiscono alla competitività ed alla crescita. C’è ancora una volta Harvard al­la guida dell’ elite mondiale delle Università. Quelle con il marchio d’oro, le cinque stelle, tra le quali le americane sono 44. In Europa è in testa il Regno Unito con 10 atenei se­guito dai Paesi Bassi con 5. La Ger­mania regge il confronto con 4 ate­nei. Ma l’Occidente perde colpi ri­spetto al prestigio delle università asiatiche e cinesi. La classifica annuale stilata da Ti­mes Higher Education, World Repu­tation Rankings rappresenta un brutto colpo per il prestigio del­l’istruzione superiore del nostro pa­ese che ancora una volta non com­p­are tra le prime cento come già ne­gli anni scorsi. Quella di Times Hi­gher Education è una classifica pre­stigiosa e riconosciuta ma anche molto criticata ed infatti si discosta per alcuni aspetti da altre classifi­che internazionali come quella Oc­se, nelle quali ad esempio gli Ate­nei italiani ricoprono posizioni più alte. Tra le novità più significative l’ingresso per la prima volta della Turchia con la Middle East Techni­cal University anche se in coda, al 96˚ posto. Non c’è dubbio che gli Usa tengano ancora stretto il prima­to insieme all’Inghilterra. Harvard confermata al primo posto, seguita dal Massachusetts Institute of tech­nology, poi l’inglese Cambridge, di nuovo gli Usa con Stanford e Berke­ley, infine Oxford.Identiche le posi­zioni nell’anno precedente, a parte Stanford e Berkeley che si sono scambiate il 4 ed il 5 posto. Confer­mato anche il prestigioso ottavo po­sto per il Giappone. I ricercatori comunque sottoline­ano una perdita di prestigio per le università americane anche se do­minano ancora la scena. Un calo che sarebbe legato al pubblicizzato taglio dei fondi pubblici e che avreb­be­ad esempio penalizzato l’univer­sità di San Diego, California, scesa di sei posti dal 30 al 36. Stesso discor­so per il Regno Unito. Anche se isti­tuzioni storiche come Oxford e Cambridge non perdono un colpo altri marchi prestigiosi, invece, se­gnano il passo come l’ Imperial Col­lege ( da 11 a 13),l’University Colle­ge of London( da 19 a 21)e l’Univer­sità di Edimburgo (da 45 a 49). Tra le prime cento sono 19 le nazioni rappresentate. Bene il Giappone con Tokio e Kyoto, anche se scende dal diciottesimo posto al ventesi­mo. Cresce il prestigio dell’Asia. La Cina ha due Atenei nei primi cento: Tsinghua (30) e Peking (38). En­trambe in ascesa come Singapore, da 27 a 23 e Taiwan, da 80 a 70.Uno dei curatori della ricerca, Phil Baty, redattore di Times Hogher Educa­tion sottolinea come queste univer­sità siano entrate in un circolo vir­tuoso che permette loro di migliora­re. Grazie al prestigio conquistato possono scegliere tra i professori più richiesti, attraendo così anche gli studenti più motivati e dotati. Una cosa è certa secondo Baty. «Per farsi una reputazione ci voglio­no anni, secoli.Ma in un mondo in­terconnesso n­el quale l’informazio­ne corre veloce non ci si può sedere sugli allori. - conclude Baty-Ci so­n­o nuove forze che emergono e i se­gnali sono inequivocabili: l’oriente sta intaccando il predominio cultu­rale dell’occidente».