John Lloyd, la Repubblica 14/3/2012, 14 marzo 2012
COSÌ LIBEREREMO LA SOCIETÀ DAL GIORNALISMO GOSSIP
Ciò che sta accadendo nel Regno Unito è più simile a una purga che a qualsiasi altra cosa. Un purgante ripulisce il corpo da ogni impurità e oggi assistiamo all´eliminazione dalla nostra società britannica di un tipo particolare di impurità: quella dei famigerati tabloid.
Rebekah Brooks, imputata oggi di gravi reati di corruzione, è stata una delle donne più importanti in Gran Bretagna. Ha diretto sia News of the World sia The Sun. Tre anni fa è diventata direttore esecutivo di News International. Ha goduto della piena fiducia, e perfino dell´affetto, di Rupert Murdoch e suo figlio James. Quando nel giugno 2009 contrasse secondo nozze, tutta l´élite politica prese parte al suo matrimonio, compreso l´allora premier laburista, Gordon Brown. In seguito, quando i conservatori vinsero le elezioni, Rebekah divenne una cara amica del primo ministro David Cameron.
La caduta di Rebekah da una simile posizione di potere avrà conseguenze che andranno ben oltre il suo stesso futuro. Cameron, che aveva assunto Andy Coulson, l´ex direttore di News of the World anch´egli arrestato, come suo direttore delle comunicazioni, firmava le lettere indirizzate a Rebekah: "Love, David". Nel tentativo di prendere le distanze dallo scandalo, l´anno scorso ha affidato un´inchiesta a Brian Leveson, su cui ricade la responsabilità di proporre un sistema di regolamentazione della stampa, per porre fine per sempre a quelle pratiche oggi note a tutti: l´intercettazione telefonica, le mazzette, le vessazioni di personaggi pubblici e i ricatti.
Il sistema attuale, in virtù del quale una Commissione sui reclami per la stampa si occupa per lo più di lamentele sulle inesattezze, è inutile. La Commissione stessa ha presentato un piano per instaurare un comitato col minor numero di giornalisti e maggiori poteri di controllo sui giornali. Molti politici credono che sia necessario qualcosa di molto più rigoroso: una commissione retta dallo Stato, incaricata di emettere sanzioni e, in definitiva, di sbattere in prigione chiunque ne contravvenga le disposizioni. Leveson sembra riluttante a imboccare la seconda strada: ha parlato infatti della necessità di un sistema volontario, formato dai dirigenti degli stessi quotidiani e non imposto dall´alto dal governo. Ma mentre l´inchiesta giudiziaria procede, proseguono anche l´indagine della polizia e gli arresti ed è probabile che aumenteranno le pressioni per un approccio più rigoroso.
Sarebbe un errore piegarsi a ciò. Non è possibile dar vita a un sistema che regolamenti la Rete, specialmente se si tiene conto che quest´ultima consente agli editori di appoggiarsi all´estero e inviare il proprio materiale in qualsiasi Paese vogliano. Né è possibile contenere ciò che costituisce il contenuto di buona parte dei tabloid britannici: gossip, pettegolezzi su celebrità, scandali sessuali. Ad aver fallito in Gran Bretagna sono stati i politici, che si sono piegati davanti ai baroni della carta stampata, primo tra tutti Rupert Murdoch; la polizia, che si è fatta corrompere; e la giustizia, che non è intervenuta quando si stavano commettendo reati. Se in futuro tutti costoro faranno il proprio dovere, la stampa britannica si riprenderà e farà un giornalismo migliore.
(Traduzione di Anna Bissanti)