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 2012  marzo 10 Sabato calendario

DA FACEBOOK ALL’ACQUISTO DELLA RIVISTA DEI LIBERAL —

Terza reincarnazione per Chris Hughes, il cofondatore di Facebook che ad Harvard divideva la stanza con Mark Zuckerberg. Nel 2007 lasciò l’azienda per organizzare la parte digitale della campagna elettorale di Barack Obama. Hughes è poi tornato a fare l’imprenditore, conservando una spiccata sensibilità politica che ora lo spinge a tentare una nuova avventura: trasformarsi in editore per cercare di salvare — reinventandola — la rivista New Republic, storico luogo di dibattito degli intellettuali progressisti. Un 28enne «nato digitale» che compra una rivista con quasi un secolo di storia: una mossa audace e rischiosa, ma Chris ha le idee chiare. Il nuovo proprietario, che sarà anche direttore editoriale (Richard Just resterà il direttore esecutivo) non cancellerà l’edizione cartacea ma punterà sulle versioni elettroniche. Alle prese con una crisi profonda che ha fatto calare le vendite a 50 mila copie, il settimanale era già stato trasformato in quindicinale per risparmiare su carta e costi di distribuzione. Ora il formato cartaceo resterà lo stesso, ma Hughes intende arricchire le edizioni online, trasformando New Republic in un giornale su misura per l’iPad. Due sfide in una: la prima è quella di salvare economicamente la testata, rendendo più redditizie le edizioni digitali. La seconda è quella di rivalutare la formula giornalistica del racconto lungo di alta qualità: un prodotto marginalizzato nell’era della comunicazione «mordi e fuggi» su Internet. L’iPad, però, riproduce in formato elettronico un’esperienza di letture che somiglia molto a quella del giornale tradizionale. Una lettura con meno interferenze esterne che facilita il ritorno agli approfondimenti. Hughes, che non ha detto quanto ha pagato per acquisire New Republic, ha chiesto alla redazione di «adattarsi in modo aggressivo alle nuove tecnologie» e ha spiegato la sua filosofia in una lettera ai lettori: «Il web ha creato un ambiente molto competitivo e ostile al long form, in-depth journalism. Mai coi tablet il panorama sta cambiando e il pubblico ha ancora fame di approfondimenti».
M. Ga