13 marzo 2012
VOLI VUOTI E CDA RICCO. MERIDIANA FA PAURA
Un incidente a Zanzibar è la spia di quello che sta succedendo in Meridiana fly, la seconda compagnia aerea italiana. Undici dipendenti, tra piloti e assistenti di volo, durante il trasferimento da Mombasa (Kenya) all’isola al largo della Tanzania hanno vissuto una brutta avventura nel pomeriggio di domenica 11 marzo. In fase di atterraggio, le ruote del piccolo aereo a elica (ZanAir) si sono bloccate e, dopo diversi metri, le gomme sono esplose. «L’aerotaxi non è uscito di pista per un soffio», riferiscono fonti in contatto diretto con gli interessati. «Tutti illesi grazie alla freddezza dei piloti». Da tempo ormai i dipendenti Meridiana denunciano di essere costretti a volare, durante i trasferimenti, su aerei di compagnie non affidabili. Questo è solo l’ultimo episodio che descrive il lento peggioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza all’interno della compagnia.
Dietro l’incidente, infatti, c’è la complessa vicenda di Meridiana fly, la storica compagnia aerea con base in Sardegna di proprietà del principe ismaelita Aga Khan, passata l’estate scorsa sotto il comando di Giuseppe Gentile. L’ex pilota Alitalia che nel 2005 fondò il piccolo vettore Air Italy e che a luglio 2011, attraverso l’accordo di integrazione tra Air Italy holding con Meridiana, è diventato amministratore delegato della compagnia.
Adesso Meridiana, come molte altre aziende in questo momento, versa in condizioni finanziarie difficili al punto che il fornitore del catering Lsg SkyChefs avrebbe interrotto l’approvvigionamento di pasti per i passeggeri, e di conseguenza per i dipendenti (la direzione dell’azienda, contattata, non era immediatamente disponibile per un commento). Eppure nella nuova gestione ci sono dei comportamenti e delle prassi che i dipendenti denunciano con insistenza perché non li ritengono giustificabili con una crisi aziendale, spiegati anche in questa lettera inviata dai dipendenti ai sindacati. E la denuncia arriverà anche sulla scrivania dell’Aga Khan (via e-mail), presumibilmente questo fine settimana.
In un anno i debiti sono raddoppiati, arrivando a 92 milioni di euro. Le perdite nel bilancio 2011 a 62 milioni. Questo mentre la metà dei 1.600 dipendenti Meridiana è in cassa integrazione a rotazione, e la maggioranza dei sindacati, per scongiurare licenziamenti, il 18 novembre ha firmato un accordo che prevede un taglio dello stipendio dell’8 per cento con picchi del 28 per i 200 dipendenti che già prima avevano visto una riduzione della busta paga. Tutto ciò a fronte di un aumento delle ore dei turni di lavoro, anche oltre le 24 ore, perché l’accordo non prevede limiti di tempo.
I sacrifici non sono però arrivati per tutti. Infatti, mentre l’azienda arranca e naviga a vista, il Consiglio di amministrazione (Cda) ha imbarcato nuovi uomini che si sono anche aumentati lo stipendio, come riportava Il Fatto Quotidiano. L’assemblea societaria del 15 febbraio scorso, che peraltro avrebbe dovuto ratificare i due aumenti di capitale che sanciscono l’integrazione, ha fissato «in euro 1,5 milioni lordi annui il compenso fisso complessivo massimo del Consiglio di amministrazione». Cda che è passato da otto a dodici membri con la possibilità futura di arrivare a tredici. Ciascuno potrà ricevere così un massimo di 400mila euro contro i 144mila percepiti in precedenza. Le new entry, non deve stupire vista l’integrazione delle compagnie, provengono da Air Italy e sono: Carlo Notari, Carlo Stefano Rota, Mario Porcaro e, appunto, Giuseppe Gentile.
Secondo la Unione sindacale di base, il sindacato maggioritario tra gli assistenti di volo, Gentile punta a “svuotare” Meridiana di forze e mezzi per favorire la sua Air Italy. È un timore che circola da mesi tra i piloti e gli assistenti di volo e ora troverebbe qualche fondamento. Per capire cosa sta succedendo bisogna guardare a come sono state modificate le tratte di lungo raggio e quali aerei le stanno effettivamente percorrendo. La tratta delle Maldive, dove Meridiana è una delle compagnie leader, da maggio cesserà di essere battuta da aerei della compagnia. In sostituzione (anche se il codice di volo rimarrà lo stesso) ci saranno aerei di Air Italy con i relativi equipaggi. Lo stesso è già successo sulla rotta per le Mauritius, dove Meridiana ha l’esclusiva. Risultato? Dipendenti Meridiana che non lavorano per lasciare il posto a quelli di Air Italy, assunti con condizioni peggiori, e gli aerei dell’Aga Kahn rimangono fermi sulle piste. Oppure verranno concessi in prestito ad altre compagnie.
«È la conferma di quello che abbiamo detto dopo l’accordo del 18 novembre. Che serviva a Gentile a gestire l’azienda trasportando una parte di attività su Air Italy», spiega a Linkiesta Francesco Staccioli, rappresentante dell’Usb, sigla che per il 16 marzo ha proclamato uno sciopero di 24 ore. «Ultima notizia – aggiunge – è che stanno cercando di dare in prestito degli Airbus 330 (di Meridiana, ndr) alla Chinggis Airways, una compagnia della Mongolia. Mentre gli aerei Air Italy continuano a volare e prendere rotte e voli che prima erano di Meridiana».
«Gentile non ha mai fatto mistero di volere ridurre progressivamente gli Airbus ma non ha mai detto chiaramente che al loro posto avrebbe volato Air Italy. E finché avrà la cassa integrazione in vigore (2014; ndr) potrà gestire questa ambivalenza tra le due aziende con una certa tranquillità. In seguito dovrà decidere, ma il nostro timore è che sarà troppo tardi con Meridiana depauperata fino al limite e Air Italy che avrà consolidato quel che poteva consolidare», conclude Staccioli. Rumor insistenti vedono come una possibilità che Meridiana entri nell’orbita di Alitalia o dell’inglese British Airways. Voci che al momento non trovano diretta conferma.