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 2012  marzo 12 Lunedì calendario

Quello che provi ce l’hai dipinto in faccia - Flavio Ca­roli, Storia della Fisiognomica. Arte e psicologia da Leonardo a Freud (Electa) **** Le bocche urlanti di Bacon

Quello che provi ce l’hai dipinto in faccia - Flavio Ca­roli, Storia della Fisiognomica. Arte e psicologia da Leonardo a Freud (Electa) **** Le bocche urlanti di Bacon. Il Gri­do di Munch. Gli sguardi torvi dei ritratti di Grosz. Smorfie, che aprono squarci su carattere, stati d’ani­mo, salute mentale dei personaggi rap­presentati. La fisiognomica, scienza anti­chissima che da Aristotele giunge alla moderna psichiatria, ha una sua lunga storia nella pittura. La racconta Flavio Ca­roli in Storia della Fisiognomica. Arte e psicologia da Leonardo a Freud (Electa) che propone un viaggio dal Cinque al No­vecento, attraverso opere d’arte e scritti teorici, a partire dagli studi di Leonardo, il primo a porsi il problema del legame tra i «moti» dell’animo e il modo di rap­presentarli. Sezionava cadaveri, osserva­va muscoli, studiava lineamenti, e scrive­va nel Trattato della Pittura : «Da quel che ride a quel che piange non si varia né occhi, né bocca, né guancie, ma solo la ri­gidità delle ciglia che s’aggiunge a chi piange,e levasi a chi ride...».Nasce la teo­ria dell’occhio, vale a dire della pittura, come«finestra dell’anima»,espressa nel Codice Atlantico . Le applicazioni di que­sti studi sono formidabili disegni, come la Testa di uomo urlante per la Battaglia di Anghiari, che rappresenta la violenza e la follia. O come il Profilo di vecchia , che rivela attraverso le deformazioni del vol­to il male oscuro e la decadenza dell’età: «Le vecchie si debbono figurare ardite e pronte, con rabbiosi movimenti a guisa di furie infernali...» scrive l’artista. A descrivere la vecchiaia, in modo me­no ferino, è anche Giorgione, nel suo Ri­tratto di vecchia delle Gallerie dell’Acca­demia di Venezia, mentre grandi pittori lombardi, emiliani, toscani, provano a svelare nei ritratti ogni piega dell’incon­scio. Da Lorenzo Lotto con il Ritratto del vescovo Bernardo de’ Rossi a Savoldo con la sua sfuggente Maddalena , da Pontor­mo col Ritratto di Cosimo il Vecchio degli Uffizi fino alla geniale Sofonisba Anguis­sola, la pittrice cremonese che ritrae nel 1555 il fratellino piangente nel Fanciullo morso da un gambero . Un disegno ecce­zionale, che coglieil dolore e l’emozione di un istante, preludio all’espressioni­smo ( sarà ripreso addirittura da Caravag­gio nel Fanciullo morso da un ramarro ). Mentre gli studi sulla fisiognomica continuano con i trattatisti cinquecente­schi (Achillini, Della Rocca, Lomazzo), studiosi del ’600 come Montaigne e Car­tesio sino a­i positivisti ottocenteschi e al­la psicoanalisi di Freud, gli artisti si muo­vono sulle tracce di Leonardo, con nuo­ve elaborazioni che portano da Fede Gali­zia a Rubens, Rembrandt, Velázquez, in una lunga catena, sino a noi.