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 2012  marzo 11 Domenica calendario

Una “rock star” in viaggio sulle strade della California - Adesso giace in un angolo dello spazio del Lacma, il Museo di arte moderna che sorge nel cuore di Los Angeles, proprio a due passi dal padiglione disegnato da Renzo Piano

Una “rock star” in viaggio sulle strade della California - Adesso giace in un angolo dello spazio del Lacma, il Museo di arte moderna che sorge nel cuore di Los Angeles, proprio a due passi dal padiglione disegnato da Renzo Piano. E quando lo si vede attraverso i piccoli buchi lasciati nelle transenne ricoperte di plastica verde, non è neanche tanto impressionante: un masso di granito che pesa 340 tonnellate, alto due piani, che nel giro di un paio di mesi farà parte di una installazione permanente che consisterà di una sorta di trincea di cemento lunga 150 metri da dove i visitatori avranno l’illusione che la roccia galleggia sopra le loro teste. «Levitated Mass», ha chiamato il lavoro Michael Heizer, l’artista che l’ha concepito. Ma è uno dei più grandi megaliti mai rimossi, un’impresa che ricorda i tempi delle Piramidi. E nonostante la roccia sia arrivata alla sua destinazione finale alle 4 e mezzo della notte tra venerdì e sabato, ad accoglierla c’erano migliaia di persone, accorse con telefonini e macchine digitali, con tamburi e chitarre, per poter dire: c’ero anche io. C’era anche M.M. Green, un artista, che con una chiave è riuscito a penetrare la plastica protettiva e a infilare un dito nella roccia. E che adesso, mezz’ora dopo la sua impresa, esclama serio: «Se ci ripenso, mi vengono i brividi». Non capita spesso che la «città degli angeli» si ecciti per un’opera d’arte, anche se non mancano quelli che sostengono che un lavoro così astratto arte non è. Ma sul piano ingegneristico e logistico il viaggio di questo macigno dalla sua cava nella contea di Riverside con destinazione appunto il Lacma ha rappresentato un’impresa senza precedenti, che ha finito per stimolare la fantasia e scatenare l’entusiasmo di decine di migliaia di persone. Prima, per mesi, c’è stata l’odissea dei permessi, quattro contee e 22 municipalità diverse che assieme con la California Highway Patrol hanno dovuto analizzare ogni curva e certificare ogni ponte e sottopassaggio. Poi, il 28 febbraio, la roccia ha iniziato il suo pellegrinaggio di 170 chilometri, per il quale è stato necessario approntare un «transporter» trainato da due trattori da 600 cavalli l’uno, dotato di ben 176 ruote, lungo come un campo di calcio e largo come tre corsie di autostrada. Dodici giorni, ci sono voluti. Anzi, 12 notti, perché per evitare di bloccare il traffico il singolare convoglio si è mosso solo nelle ore notturne, accompagnato da una troupe di cento persone che via via rimuovevano e poi rimontavano pali della luce, semafori e palme. E da folle impreviste. A Long Beach hanno organizzato un party che ha raccolto 20 mila persone e si è trascinato per tutta la notte. A Ontario, un uomo ha fatto la sua proposta di matrimonio sotto la già celebre roccia (da quello che si sa, lei ha accettato). Poi si sono visti musicisti, trampolieri, mangiatori di fuoco, fans vestiti come i personaggi dei Flintstones e paparazzi in pattini a rotelle. Michael Gowan, direttore del Lacma, vede nella nuova installazione un filo che lega la creazione all’antica tradizione di creare arte sui megaliti alle forme moderne di geometria astratta. Ha anche freddato quelli della New Age che hanno letto dei segni nel posizionamento della roccia, dicendo che è stato condizionato semplicemente dallo spazio disponibile e dall’angolatura dell’attiguo garage per i visitatori. Ma con un costo di 10 milioni di dollari, che il Museo si è affrettato a chiarire è stato interamente sottoscritto da privati, la roccia ha già ovviamente i suoi detrattori che inveiscono contro lo spreco di denaro. C’è anche una pagina su Facebook chiamata «The Stupid Lacma Rock». Stupida, forse. Ma già una rock star.