CARLO BERTINI, La Stampa 11/3/2012, 11 marzo 2012
Principati e pellicce Se a farlo strano sono gli onorevoli - Chi non lo sa, immagina che i nostri mille onorevoli se ne stiano spesso sfaccendati in attesa di questo o quel decreto anticrisi sfornato dal governo o che i più seri si affannino a cercare intese su riforme istituzionali di là da venire
Principati e pellicce Se a farlo strano sono gli onorevoli - Chi non lo sa, immagina che i nostri mille onorevoli se ne stiano spesso sfaccendati in attesa di questo o quel decreto anticrisi sfornato dal governo o che i più seri si affannino a cercare intese su riforme istituzionali di là da venire. E invece no: le commissioni parlamentari traboccano di testi e documenti frutto del loro lavoro e solo elencando i titoli delle proposte di legge dell’ultimo anno, emerge un campionario fantastico. Da cui si scopre che anche i protagonisti di epiche battaglie sulla Giustizia come Tonino Di Pietro o Edmondo Cirielli del Pdl, trovano il tempo per divagarsi con argomenti un tantino più leggeri. A stilare una hit parade del 2011 ci ha pensato l’Istituto Bruno Leoni; con un repertorio che dimostra come l’adagio di Bettino Craxi sul Parlamento aduso a occuparsi di temi minori come l’eviscerazione dei polli, trent’anni dopo sia ancora valido. Al primo posto della hit parade svetta la proposta costituzionale di Cirielli che propone di istituire una ventunesima regione, «il Principato di Salerno». Partendo dall’alto Medioevo, passando per la ricostituzione del Principato con Carlo lo Zoppo nel 1272, fino ai giorni nostri. Per dimostrare che «la provincia salernitana ha sempre costituito una realtà omogenea, consapevole delle proprie caratteristiche e potenzialità, capace di esprimerle oggi in autonomia, come ai tempi delle ingerenze di Carlo Magno, se sgravata da una politica regionale che punta con evidenza allo sviluppo di altri territori». Un suo collega campano, Gaetano Nastri, di Boscoreale ma eletto nella circoscrizione Piemonte 2, si becca la medaglia d’argento proponendo alla commissione Agricoltura una legge per la «Tutela e promozione del gelato tradizionale italiano». Che per essere tale, come prescrive un allegato di tre pagine, deve «prevedere l’impiego di almeno il 15% di agrumi o il 30% di altra frutta»; e per il gelato di crema, «la percentuale minima di tuorlo d’uovo deve essere almeno del 6%». Al Senato non sono da meno e in commissione Industria giacciono le «Nuove disposizioni per l’utilizzo dei termini cuoio, pelle e pelliccia». Correggendo una legge del 1966 con il principio fissato dall’articolo 1 del testo di Cosimo Izzo: questi termini sono riservati solo «ai prodotti, con o senza pelo, ottenuti dalla lavorazione di spoglie animali sottoposte a trattamenti di concia o impregnate in modo tale da conservare inalterata la struttura naturale delle fibre. Nonché agli articoli con esse fabbricati, purché eventuali strati ricoprenti di altro materiale siano di spessore uguale o inferiore a 0,15 millimetri». Arriva sempre dagli scranni del Pdl, questa volta ad opera di Giuseppe Galati ex sottosegretario all’Istruzione, l’idea di una road map «degli itinerari dei prodotti d’eccellenza italiani» che andrebbero normati per legge. Destinata «a quei viaggiatori in cerca di emozioni olfattive e gustative o di forti esperienze sensoriali attraverso percorsi enogastronomici o culturali». A seguire in questa ideale classifica non può che esserci la legge per la qualifica di pizzaiolo e per la «tutela della ristorazione italiana nel mondo» del Pdl Gilberto Pichetto Fratin. Come non va trascurata l’iniziativa di Susanna Cenni del Pd che ha convinto altri 60 deputati a firmare una proposta per la «Valorizzazione delle strade bianche». Da intendersi come «tratto viario di interesse storico e paesaggistico, caratterizzato dalla superficie di usura prevalentemente in stabilizzato calcareo, posta su un’adeguata fondazione sassosa». Costo, 3 milioni di euro l’anno. E che dire poi dell’impegno profuso da Di Pietro per valorizzare gli 8 mila comuni italiani consentendo ai genitori la scelta di un luogo di nascita dei figli diverso da quello dove sono stati partoriti? «Istituzione del luogo elettivo di nascita», assegnato alla commissione Giustizia un anno fa. Cita poi i giardini di Semiramide, Salvo Fleres di Grande Sud per rinverdire l’antica tradizione dei tetti ricoperti di piante da incentivare con il 36% di sconto fiscale. E una decina di leghisti doc si battono per la «Disciplina della professione di estetista e di onicotecnico», cioè gli esperti in ricostruzione delle unghie. Poteva mancare uno scatto di fantasia di Scilipoti? «Disciplina della musicoterapia», dieci pagine tutte da leggere.