Eugenio Scalfari, la Repubblica 11/3/2012, 11 marzo 2012
SE CENTO GIORNI VI SEMBRAN TROPPI
Lo "spread" è quasi dimezzato rispetto a tre mesi fa, ma c´è anche chi scrive (Guido Gentili sul "24 Ore" di venerdì scorso) che uno "spread" a livelli pericolosi dava al governo Monti l´energia dell´emergenza e imponeva ai partiti di appoggiarlo senza riserve, mentre il recupero di una quasi normalità finanziaria allenta i vincoli della strana maggioranza esistente rendendo più fragile la tenuta del governo.
Questa riflessione è paradossale ma come tutti i paradossi contiene una parte di verità. Alcune fastidiose gaffe di ministri e di sottosegretari e alcuni drammatici episodi in Nigeria e in India hanno nei giorni scorsi dato la stura a critiche e ad uno scollamento evidente nel rapporto tra i partiti e il governo. La recessione in corso ha accentuato il malessere di molte categorie. Il movimento No-Tav è diventato una sorta di distintivo unificante per tutti gli scontenti d´Italia e la Fiom una sorta di sindacato-partito all´insegna del solito articolo 18.
Infine il "dopo Monti" e l´avvicinarsi delle elezioni amministrative del 6 maggio hanno risvegliato i partiti dal lungo letargo in cui sembravano caduti. Cresce l´insofferenza verso la "dittatura" dei tecnici ai quali si guarda come una necessaria sospensione della democrazia parlamentare, che dovrà comunque cessare nella primavera del 2013. Accenti di questo tipo sono anche contenuti nel "manifesto" dell´associazione "Libertà e Giustizia" che sarà illustrato domani a Milano da Gustavo Zagrebelsky.