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 2012  marzo 09 Venerdì calendario

Chiusa «Terra Nova» Spielberg perde colpi in tv e al cinema - Mentre scriviamo è ancora nel­l­e sale con War Horse che è arriva­to a stretto giro di pellicola dopo Le avventure di Tintin: Il segreto dell’Unicorno , inoltre ha appena finito di girare un kolossal su Lin­coln da più di 100 milioni di dollari e contemporaneamente sta lavo­rando a Robopocalypse dal libro di Daniel H

Chiusa «Terra Nova» Spielberg perde colpi in tv e al cinema - Mentre scriviamo è ancora nel­l­e sale con War Horse che è arriva­to a stretto giro di pellicola dopo Le avventure di Tintin: Il segreto dell’Unicorno , inoltre ha appena finito di girare un kolossal su Lin­coln da più di 100 milioni di dollari e contemporaneamente sta lavo­rando a Robopocalypse dal libro di Daniel H. Wilson, un’altra me­gaproduzione che segna il suo ri­torno al futuro della fantascienza da girare a giugno. Non contento Steven Spielberg sta producendo Men in Black III che uscirà in mez­zo mondo il 25 maggio ed è anche sui piccoli schermi con due nuove serie tv, The River e Smash . Troppo per un uomo solo? Non siamo così ingenui da non pensa­r­e che Spielberg più che un regista sia un brand, una vera e propria azienda, che trasforma da sempre quasi tutti i film in un blockbuster. Ma certo l’infinità di progetti da se­guire a volte può giocare brutti scherzi. È il caso della serie tv Ter­ra Nova il cui ultimo episodio è an­dato in onda negli Stati Uniti pri­ma di Natale con una media di 7,18 milioni di spettatori (ma era partita con più di 9 milioni). Un da­to che, in assoluto, non sarebbe male (Spielberg ha conosciuto pu­re la débâcle dei 2 milioni e mezzo di spettatori del precedente The Pacific ), ma che non giustifica gli altissimi costi di una fiction di fan­tascienza ambientata nell’era dei dinosauri (per giunta criticati tec­nicamente dagli appassionati) la cui puntata pilota è costata qual­cosa come 20 milioni di dollari. Così l’altro giorno, al contrario di ciò che sembrava una certezza per Spielberg e gli altri produttori già con la seconda stagione in ta­sca, la Fox ha annunciato l’abban­dono del progetto lasciando per strada gli spettatori orfani delle av­venture della famiglia Shannon. Un cambiamento di rotta che in­crina, non poco, la popolarità di Spielberg, l’unico, tra i registi del­la cosiddetta New Hollywood , a macinare ancora successi. Gli al­tri grandi autori, anche amici, co­me Francis Ford Coppola, per non parlare di Brian De Palma, sembrano purtroppo essersi per­si per strada. Coppola doveva rivo­luzionare la visione al cinema in 3D con Twixt che invece non ve­drà mai, probabilmente, l’uscita nei cinema (in Italia pochi fortuna­ti l’hanno potuto vedere allo scor­so Festival di Torino). Ma anche a Scorsese le tre dimensioni non hanno portato fortuna perché con Hugo Cabret , costato 170 mi­lioni di dollari, ha incassato in tut­to il mondo poco più della metà. Non va tanto meglio neanche al so­dale di Spielberg, quel George Lu­cas che da pi­ù di una trentina d’an­ni vive di rendita con Guerre stella­ri . Ora s’è inventato la genialata, dopo aver spremuto la saga fino al­­l’osso ( sta producendo anche l’en­nesima serie tv), di riproporla in 3D. Ma anche in questo caso gli spettatori non hanno gradito (42 milioni di dollari d’incasso negli States e 780mila euro da noi). In­somma sembra che ci sia uno scol­lamento tra il pubblico e questi grandi autori. Lo stesso Spielberg con War Horse s’è inchiodato in Italia ad appena 1 milione di euro d’incassi e a 79 milioni di dollari in America. E se un pochino meglio è andata a Le avventure di Tintin: Il segreto dell’Unicorno ( soprattut­to grazie agli incassi nel resto del mondo), le gatte da pelare per Spielberg non sono finite perché anche le sue due nuove serie tv, non esaltate né esaltanti, la para­normale The River e la musicale Smash , sono ferme a 4 e 6 milioni di spettatori. Con un’accoglienza particolarmente negativa per The River che, appartenendo al gene­re cosiddetto mockumentary (un finto documentario), è stata acco­stata- ma non era un complimen­to - al film The Blair Witch Project . L’altra serie fantascientifica, re­centemente prodotta da Spiel­berg, Falling Skies , nonostante sia stata bollata da Variety come «un fiasco spiacevolmente antiqua­to », è stata promossa in extremis alla seconda stagione. Ma Spiel­berg non ha cantato vittoria per­ché, non essendo uno sprovvedu­to, conosce bene quella di Pirro...